TOKUSATSU

Tra le proposte dell’Editrice La Torre, attiva a raccontare l’immaginario pop giapponese contemporaneo, partendo da manga ed anime e non solo, spicca Tokusatsu, i telefilm giapponesi con effetti speciali dalle origini agli anni Ottanta, scritto da Massimo Nicora, già autore del più completo saggio esistente su Goldrake.

Al centro del libro ci sono i telefilm live action, che da decenni affiancano gli anime come gradimento e interesse, riprendendo le tematiche dei robottoni alla Go Nagai, con attori che sono diventati veri e propri divi in patria. In Italia arrivarono alcune di queste serie in parallelo ai cartoni animati tra anni Settanta e Ottanta, da Megaloman a I Zenborg, tra perplessità, qualche sorriso ma anche interesse, senza dimenticare poi che ispirarono un grande successo solo in parte a stelle e strisce negli anni Novanta, Power Rangers, ripreso recentemente da un remake.

Leggendo le pagine ben documentate e esaurienti, che si fermano agli anni Ottanta facendo sperare in un seguito, si scopre che esistono tanti filoni all’interno dei tokusatsu, un’alternativa alla fantascienza televisiva occidentale originale e rutilante.

I kyodai heroes sono infatti incentrati su protagonisti che diventano giganti per poter combattere, gli henshin invece vedono protagonisti che si trasformano, i mecha affiancano gli esseri umani ai robottoni, come in molta animazione. I kids show sono rivolti ad un pubblico di bambini e i sentai, i più popolari, da cui sono derivati anche i Power Rangers, hanno come eroi una squadra di cinque membri, con le tute di colore diversi. Dai sentai sono arrivati poi i super sentai, con i robot che affiancano gli esseri umani. Esistono poi i telefilm realizzati con le marionette, eredi di un’antica tradizione teatrale giapponese, influenzati dalla leggendaria serie inglese Thunderbirds, prodotta da Gerry Anderson.

I tokusatsu sono in Giappone un grande fenomeno di fandom e di costume, che ha interessato negli anni anche autori di manga e anime come Shotaro Ishimori, Osamu Tezuka e ovviamente Go Nagai.

Il saggio di Massimo Nicora si rivolge sia agli appassionati e nostalgici, ma anche a chi vuole sapere di più, da un punto di vista critico e storico, su un filone dell’immaginario fino ad adesso poco studiato qui in Occidente.

Elena Romanello