Ritorna in libreria la nostra Myriam Ambrosini con un nuovo romanzo che non mancherà di farvi scorrere freddi brividi lungo la schiena: si tratta di PHANTAZO (152 pagine; 14,90 euro) pubblicato da Porto Seguro Editore.
È al di là della vita, la protagonista della storia: un fantasma senza nome né ricordi che si aggira fra le corsie di un ospedale come un testimone invisibile delle vite lì dentro racchiuse. Attraverso lo spettro, da un punto di vista totalmente inedito ed estraneo, si colgono le più diverse sfaccettature dell’animo umano, in particolare quelle di Yasmine, Francesca e Mara, tre donne provenienti da diversi – e ugualmente durissimi – retroscena culturali. Intorno a loro e insieme a loro, a dare un senso a quel girovagare apparentemente inane dell’incorporea protagonista, tutta un’umanità dolente – e a tratti tenera, empatica, luminosa – che coltiva il miraggio di un riscatto finale. Tratto dalle esperienze personali dell’autrice, che ha lavorato come volontaria presso un ospedale romano, PHANTAZO è un romanzo dalla spiccata sensibilità, che saprà commuovervi e lasciarvi addosso una dolcezza senza fine.
In merito a questo suo nuovo lavoro l’autrice ha detto:
“La prima cosa che mi viene in mente di dirvi è che, mentre lavoravo a PHANTAZO, mi sono più volte detta: deve essere stato un soprassalto di masochismo ad ispirarmi!.
Non è infatti assolutamente facile porsi aldilà della vita quando si è ancora vivi e vegeti e non così decrepiti da pensare già alla fine.
La trama di questo romanzo in realtà è piuttosto semplice, persino scarna, ma non così per i contenuti.
Un fantasma di donna, senza nome né ricordi della sua vita, si risveglia nelle corsie dell’Ospedale dove è deceduta (il suo unico ricordo è il momento in cui è avvenuto il distacco dal suo corpo) e ne rimane poi imprigionata, non sa per quanto ed ignorandone le motivazioni.
Da questa prospettiva ed angolazione quanto mai singolari e per di più in un microcosmo quale si trova ad essere un ospedale, si troverà ad osservare, nel bene e nel male, tutti quelli che sono i palpiti ed i soprassalti della vita.
In particolare – presenza incorporea ancora capace di sentimenti – si affezionerà a tre donne – Francesca Yasmine e Mara – diversissime per età e cultura, ma ognuna con un vissuto difficile da affrontare e metabolizzare.
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Riflettendo durante la stessa stesura e ad un attenta rilettura del testo, sono giunta alla considerazione di quanto si rileverebbe utile provare a porsi, per quanto possibile, in tale prospettiva ed osservare poi la vita da questa speciale angolazione: tutto potrebbe infatti ridimensionarsi ed ogni minuzia quotidiana potrebbe d’improvviso acquistare spessore e valore. *(eventuale riferimento a “il Re muore” di Ionesco).
Un’altra conquista che questo “vedere oltre” sarebbe in grado di regalare è la ricerca dell’empatia… una disposizione d’animo soltanto apparentemente altruistica, ma in realtà di mutua compensazione”.
Myriam Ambrosini è nata a Roma, dove risiede. Insegnante di lettere e vincitrice di diversi concorsi letterari, fra le sue opere si annoverano la raccolta di poesie Porti Lontani 1991), il romanzo breve Adàmas (2006) e i romanzi Il Bestemmiatore (2012) e Un Cuore Altrove (2018), tradotto anche in francese. Membro della giuria del concorso letterario “Parole in movimento”, curato dal cantautore romano Renato Zero, esordisce con Porto Seguro Editore con PHANTAZO (2020).
Buona lettura.