Delos Digital ci propone una serie di uscite horror veramente interessanti: fra romanzi, racconti e saggi ce n’è per tutti i gusti e tutti i palati… brividi a go go per ogni appassionato del genere.
Iniziamo con IL PROFUMO DELLA NEVE di Francesca Bandiera (128 pagine; 2,99 euro).
Siamo davvero soli quando la paura perseguita le nostre ombre? Come si affronta un mostro, se assume le sembianze del dolore? È possibile reagire di fronte all’angoscia di un ricordo? Un libro che tenta di esplorare gli antri più ombrosi della psiche umana: perdite e silenzi, rimpianti e paradossi, fraintendimenti e condanne. Alla ricerca, sotto uno spesso strato nevoso, del coraggio.
Gemma Trentini, affetta da “quionofobia” (fobia della neve), deve fare i conti con un trauma risalente a tre anni prima, da lei definito “la Tragedia”. Insieme all’ex vicina di casa Leda, sarà costretta a ripercorrere i giorni successivi alla morte di Bianca: la sua migliore amica aveva soltanto quattordici anni quando è stata travolta da una valanga, ai margini di una pista da sci, e da allora Gemma non ha fatto altro che scorgerne lo spirito ovunque. Bianca l’aveva tormentata in vita, con le sue inguaribili manie sul cibo e i suoi abusi silenziosi, e ha continuato a perseguitarla da morta, sbucando qua e là in qualche incubo o manifestandosi in diverse allucinazioni. Dopo la notizia di un’imminente bufera di neve, diretta a Verona, Gemma si vede abbandonata da Leda e impossibilitata a prenotare un viaggio a Catania, come d’abitudine, per sottrarsi alle intemperie. Da quel momento sarà intrappolata in un vortice di terrore che si nutrirà delle sue più profonde incertezze e renderà Bianca uno spirito maligno dal quale fuggire. Cosa succederebbe, se stavolta fosse la paura stessa a presentarsi alla sua porta? E con quali sembianze?
Francesca Bandiera è una ragazza alle prese con se stessa. Studia Scienze della Comunicazione a Bologna, ma vive a Ferrara, una cittadina immersa nella nebbia che, fin dalla prima infanzia, ha ispirato le sue storie di streghe assassine e api parlanti. Crescendo, diversi elementi sono diventati essenziali nella creazione dei suoi racconti immaginifici: cornacchie, boschi, spettri del passato e, perché no, un pizzico di realismo magico. La scrittura, per lei, è uno spirito-guida; proprio grazie a essa, infatti, sta imparando a tornare bambina. Per Delos Digital ha pubblicato CORROSIONE (Narrazioni, 2017) e PANDEMONIO (Fantasy Tales, 2019).
Passiamo al racconto OLTRE IL CAMPO DI GRANO (33 pagine; 1,99 euro) di Francesco Damiani.
Attento. La bestia è là fuori… Dalla stalla di Dino è scappato un animale misterioso. L’allevatore va a cercarlo nel bosco, imbattendosi in una villa abitata solo da corpi mutilati e da un’algida bambina. Terrorizzato dalla scena decide di tornare a casa. Non può sapere, però, che qualcosa lo sta seguendo…
Francesco Damiani nasce a Conversano (BA) nel 1993. Si trasferisce presto in Toscana, dove inizia a scrivere: nel 2017 esce per NullaDie Edizioni L’ANIMA DELLE VETTOVAGLIE, a cui fa seguito nel 2018 la raccolta di racconti TRONCO D’ARANCIO edito da Eretica Edizioni. Nel 2018 è anche vincitore del concorso letterario “Amore ti scrivo” indetto dal Circolo Culturale Castions. Collabora con la rivista online INDIELIFE.
Chiudiamo questa carrellata horror con il saggio IL BESTIARIO DI LOVECRAFT (49 pagine; 2,99 euro) di Antonella Romaniello con le illustrazioni di Pietro Rotelli.
Gettando lo sguardo oltre gli abissi insondati dello spazio, è possibile dare una forma agli incubi più impenetrabili? Questo è quanto questo saggio tenta di fare: descrivere le creature della mitologia del solitario di Providence a partire dai suoi scritti. Attenzione a quello che leggerete, perché non esiste mente che non si smarrisca una volta messa a parte del Mito. H.P. Lovecraft è senza dubbio il più grande autore di letteratura fantastica del XX secolo, colui che ha trasformato la potenza visionaria in Mito, creando una cosmologia inedita che non risponde a nessuna delle leggi naturali conosciute dall’uomo. Una mitologia nuova, popolata da dei, uomini e creature di ogni sorta descritte in maniera vivida e allo stesso tempo vaga. Questo Bestiario cerca di mettere ordine in una mitologia spesso caotica, raccontando solo le creature nate dall’immaginifica mente di Lovecraft o entrate a far parte del canone attraverso il lavoro del “circolo Lovecraft” formato da Robert Bloch, Clark Ashton Smith, Robert E. Howard, Frank Belknap Long e August Derleth, con il quale intratteneva un fitto carteggio. Un lavoro che si sforza quindi di dare una caratura scientifica al Mito, tra dei e creature che non hanno nessuna valenza simbolica ma che vengono descritte attraverso le parole di Lovecraft e, solo in rari casi, facendo ricorso alle descrizioni dei suoi contemporanei. Un Bestiario abitato da creature inconsuete e lontane dalle logiche degli uomini, ma che ci piace pensare siano reali.
Antonella Romaniello è nata a Potenza. Copywriter, passa intere giornate a scrivere cose che probabilmente nessuno si prende la briga di leggere. Appassionata di horror, boxe, orchidee e gattini, da grande sogna di diventare Mark Gregory.
Buona lettura.