La fantascienza è il genere principe delle produzioni di Delos Digital e per questo sono in arrivo riviste, romanzi, antologie e racconti che sapranno catapultarvi in pieno nel futuro.
Iniziamo con il magazine principe della casa editrice: ROBOT 89 (237 pagine; 6,99 euro) è uscito. C’era tanta attesa per l’uscita di questo numero per leggere, con una splendida copertina di Jon Foster – artista 2020 di ROBOT -, il racconto di Alain Voudì vincitore del “Premio Robot”, davvero notevole. Scritto (e scelto alla redazione) in tempi non sospetti, il racconto di Annalee Newitz parla a suo modo di pandemie, indicando cosa accadrà subito dopo, e dopo il subito dopo. E “pandemico”, ma a modo suo, è anche l’editoriale di Silvio Sosio. Al centro del numero la superpolemica mondiale della fantascienza del 2019, quella sul caso Campbell: se un personaggio è stato importante nella storia di un genere gli vanno “perdonate” le sue opinioni e attività razziste? Dopo, il mondo non sarà più come prima. Contro le epidemie dovrà esserci una militanza attiva costante; ci saranno, magari, piccoli droni-robot che andranno in giro per le città a chiedere alle persone come stanno e a fare tamponi preventivi. Almeno per un po’, poi forse ci passerà la voglia. Nel racconto “Premio Sturgeon” di Annalee Newitz, Quando Robot e Corvo salvarono East St. Louis, scritto in tempi non sospetti, facciamo la conoscenza con uno di questi difensori della salute pubblica. E se si parla di difensori non potrete dimenticare, dopo aver letto I figli di Hochelaga, il supereroe di Montreal creato da Claude Lalumière, brillante talento del weird. Ma nel mondo reale non ci sono supereroi: se almeno potessimo trasferire la memoria da una persona all’altra come in Il coro delle memorie di Valentino Peyrano forse non incorreremmo negli stessi errori che portano a disastri anche prevedibili, come nel già citatto racconto “Premio Robot” di Alain Voudì Il prezzo del sangue che racconta un’Italia futura devastata dalla guerra civile. Altri disastri sono meno prevedibili, come nel Rifugio di Alex Briatico, che però fa risuonare tante storie ben note a noi che viviamo in un paese di terremoti come l’Italia. Meglio non pensarci e magari ordiniamo una cena, che ci è venuta fame: sarebbe bello se potesse arrivare prima ancora di essere preparata, come in Bootstrap di Andrea Viscusi, no? Fondata da Vittorio Curtoni, ROBOT è una delle riviste di fantascienza italiane più prestigiose, vincitrice di un “Premio Europa” e numerosi “Premi Italia”. Dal 2011 è curata da Silvio Sosio.
E a proposito di Vittorio Curtoni, scomparso ormai da quasi 9 anni, la casa editrice propone l’antologia BIANCO SU NERO (196 pagine; 3,99 euro), nove racconti, nove sguardi nel rutilante spazio interno di uno dei più grandi scrittori italiani di science fiction, con prefazione di Valerio Evangelisti.
Cosa vuole l’ombrello parlante che convince Enrico ad acquistarlo, e piano piano comincia a manipolare la sua vita? Come mai a scuola alcuni bambini hanno cominciato a fare discorsi strani, descrivendo nei dettagli luoghi e persone che non esistono? Cosa rimane dei delinquenti sottoposti alla procedura empatica, con la quale un’altra persona entra nel loro stesso cervello per ripulirlo? Vale la pena morire in un’esplosione, se l’esplosione è eterna? E quel misterioso Shekhinah che ti sembra di conoscere da tutta la vita riuscirà davvero a cambiare l’universo? Sono solo alcune delle domande alle quali si può dare risposta leggendo questo libro. E non è detto che basti.
Vittorio Curtoni, nato in provincia di Piacenza nel 1949, scomparso nell’ottobre del 2011, è stato un vero pilastro della fantascienza in Italia. Nella sua lunga carriera è stato curatore della collana GALASSIA nei suoi anni migliori, ha fondato e diretto ROBOT, la più famosa rivista italiana di fantascienza dopo URANIA, ha tradotto oltre trecento romanzi, tra i quali opere di Philip K. Dick, Joe Lansdale e David Ambrose. Ha collaborato per anni con la rivista DELOS e con il quotidiano di Piacenza Libertà, e diretto la nuova serie di ROBOT, edita da Delos Books. Questa antologia, pubblicata per la prima volta pochi mesi prima della sua morte e riproposta ora in una nuova versione, è la quarta raccolta dei suoi racconti, dopo LA SINDROME LUNARE E ALTRE STORIE (Armenia, 1978), RETROFUTURO (Shake, 1999) e CIAO FUTURO (Urania, 2001).
Torniamo a parlare di riviste con il numero 215 di DELOS SCIENCE FICTION (54 pagine; 1,99 euro) a cura di Carmine Treanni, che contiene uno speciale sulla serie TV “Altered Carbon”, disponibile su Netflix. Creata da Laeta Kalogridis e tratta dal romanzo cyberpunk Bay City (Altered Carbon) di Richard K. Morgan, la serie TV “Altered Carbon” è stata una delle novità più interessanti della stagione televisiva 2018 di Netflix. Ora è disponibile la seconda stagione e con un nuovo protagonista. Nella prima stagione, infatti, a interpretare Takeshi Kovacs era l’attore svedese Joel Kinnaman, mentre nella seconda è l’attore americano Anthony Mackie, che abbiamo già conosciuto nei panni di Falcon della saga cinematografica degli “Avengers”. Oltre alla serie TV, sul magazine si parla anche dell’altra novità dell’universo creato da Morgan ossia del film d’animazione “Altered Carbon: Resleeved”, scritto da Dai Sato e Tsukasa Kondo e diretto da Jo Nakajima. Nei servizi Arturo Fabra ci introduce alle nuove versioni di due classici della televisione fantascientifica e non solo: “Amazing Stories” e “The Twilight Zone”, meglio note come “Storie incredibili” e “Ai confini della realtà”. Adolfo Fattori, invece, ci parla delle storie fantascientifiche e fantastiche di un mito del fumetto italiano e internazionale: Tex Willer. Nella sezione rubriche, Fabio Lastrucci ci proietta nella galassia delle eroine a fumetti italiane, ovviamente fantascientifiche, mentre Roberto Paura ci introduce al pensiero di James Lovelock, uno scienziato ambientalista molto amato dagli scrittori di science fiction. Ancora, viene segnalata l’uscita di una nuova storia di Franco Ricciardiello, nella collana “Futuro Presente” della Delos Digital, dal titolo “Lamento al signore di Marston”, mentre infine il racconto di questo numero è di Massimo Bianco.
Veniamo adesso a una graphic-novel dal titolo CARONTE di Alfonso Ruiz e Manuel Martin Peniche.
Il wrestling messicano, la Lucha Libre, è da sempre una tradizione sacra che assume i toni del racconto epico sul Bene che affronta il Male, dove l’indossare maschere variopinte non rappresenta un mero espediente commerciale, ma un rituale di trasfigurazione. I lottatori più celebrati (El Santo, Mil Mascaras, Blue Demon) furono immortalati da decine di film, romanzi e serie a fumetti, divenendo una sorta di eroi nazionali. CARONTE è una serie a fumetti del messicano Alfonso Ruiz, che ci immerge completamente in questo moderno Universo parallelo dove Caronte è un lottatore mascherato che collabora con l’Interpol e insieme alla misteriosa “Signora delle Ombre” affronta lupi mannari, serial killer “scorticatori” esperti di magia nera e vampiri.
Alfonso Ruiz è nato a Tabasco, in Messico, e da vent’anni lavora come fumettista e illustratore per diversi editori. Sin da ragazzo ha sentito il desiderio di dedicarsi al disegno, e oggi è un importante artista nel suo paese. Tra i suoi principali lavori pubblicati ci sono CARONTE e LEVIATHAN, graphic novel che mescola storia e fantascienza pubblicata in Francia da Wanga Comics, un editore specializzato in fumetti in stile americano.
Passiamo al racconto GRAFENE (30 pagine; 1,99 euro) di Lorenzo Fontana e Andrea Tortoreto, inserito nella collana “Chew-9”.
Ogni corpo ha un punto debole. Anche quello di un Cyborg. Il giovane Turgen vive un’esistenza disperata; orfano, storpio, le membra attanagliate da dolori insopportabili. Tutto però cambia quando viene adottato dal ricco mercante Gangar, che gli promette di rendergli l’uso del corpo grazie alla tecnologie avanzatissime basate sul miracoloso grafene. Ma tutto ha un prezzo e in cambio Gangar pretende un unico, grande favore. In una città governata da un crudele tiranno, dove la tecnologia è una medaglia a due facce, Turgen scopre che il costo della libertà è enorme, e chi rischia di farne le spese è Erdene, una splendida fanciulla vittima di dipendenza dal Chew-9, la favolosa droga del benessere.
Andrea Tortoreto nasce a Terni nel 1976. Assegnista presso l’Università di Torino, ha conseguito l’ASN come associato in Filosofia Morale e in Filosofia Teoretica. Ha pubblicato numerosi articoli e saggi scientifici. Il suo racconto “L’inferno dentro”, scritto a quattro mani sempre con Lorenzo Fontana, è stato pubblicato in “Strani Mondi” di Urania Millemondi. Suoi racconti sono apparsi sulla “Writers Magazine Italia” e su varie antologie Delos Books. A sua cura sono recentemente usciti “Filosofia della fantascienza” (Mimesis), finalista al “Premio Italia”, e “Iperuranio” (Delos Books).
Lorenzo Fontana, nato a Lucca nel 1974, è laureato in ingegneria. Il suo racconto “L’inferno dentro”, scritto a quattro mani sempre con Andrea Tortoreto, è stato pubblicato in “Strani Mondi” di Urania Millemondi. Nei Gialli Mondadori ha pubblicato i racconti “Il manutengolo” e “Un gioiello per signori”. Per Delos Digital sono apparsi il racconto di SF “Guantoni rossi”, il giallo storico “Un esercito di spazzaturai” e il thriller “Il desiderio del tipografo”, con cui ha vinto il premio “Giallo in Provincia 2019”.
Con PUNTO D’IMPATTO (21 pagine; 0,99 euro) Marco Eletti ci propone un racconto ambientato in un mondo così vicino da poterlo quasi sfiorare, e distruggere. Per quante simulazioni faccia Jailee, il risultato è sempre lo stesso ed è catastrofico. L’ultima speranza di dare un futuro alla propria specie è in quel bellissimo pianeta, ormai così vicino da riuscire a osservarlo anche a occhio nudo. Ma l’errore di cui si incolpa Jailee ha compromesso tutto. C’è una sola possibilità di riuscita ed è nelle mani del comandante Daniken. Un solo individuo deve decidere per la sopravvivenza di un’intera civiltà. Il peso della scelta è gravato dalla consapevolezza che l’unica opportunità è anche il sacrificio più doloroso.
Marco Eletti è nato nel 1988 a Correggio. Debutta nel panorama letterario italiano nel 2014 con “Sotto stato d’assedio”, thriller internazionale in cui esplora il teatro mediorientale e la questione palestinese fra realtà e fantapolitica. Da allora ha partecipato al prestigioso “Premio Urania Short” con i racconti brevi “Punto d’impatto” e “La regola del Numero Sette”. Non mancano le poesie, tra le quali “Battiti di guerra” e “Tutto ciò non era per voi”. Fra i suoi numerosi interessi spiccano l’amore per la buona cucina, la voglia costante di salire in moto e partire senza una meta precisa e il bisogno di sdraiarsi sull’erba e rilassarsi nei silenzi della campagna. Ritiene che nulla sia più importante del sentirsi liberi.
Veniamo adesso a ALONE (37 pagine; 1,99 euro) di Greg Egan, racconto finalista al “Premio Hugo” alla scoperta di un’antica civiltà scomparsa che avrebbe scosso le basi della matematica.
Ci sono due tipi di specie nella Galassia: i Cercatori e gli Spargitori. Le prime sono quelle che indagano, studiano, approfondiscono la conoscenza. Le seconde sono quelle che la usano per espandersi, diffondere la loro presenza ovunque possibile. I Niah erano una specie di Cercatori. Nei tre milioni di anni la loro civiltà aveva approfondito in modo straordinario la conoscenza della matematica; poi erano scomparsi. Sul loro mondo ora prosperava una specie di Spargitori, i Noudah. Due studiose terrestri, Joan e Anne, vanno sul pianeta per cercare di salvare i resti di quell’antica civiltà. Ma riusciranno a superare la diffidenza dei Noudah?
Greg Egan è uno dei più autorevoli e apprezzati scrittori di fantascienza hard, cioè basata su una vena speculativa fortemente basata su idee scientifiche d’avanguardia. Nato a Perth, in Australia, nel 1961, laureato in matematica, ha vinto il “Premio Hugo” e il “Premio Locus” con il romanzo breve OCEANIC (Delos Books) e il “John Campbell Memorial” con PERMUTATION CITY. Diversi altri suoi racconti sono arrivati in finale al “Premio Hugo”, incluso questo ALONE (Glory, 2007), non ha mai partecipato a una premiazione o a una convention, però: anzi, non esistono sue fotografie note. Tra i suoi romanzi più famosi, oltre al già citato PERMUTATION CITY (Shake), segnaliamo LA TERRA MOLTIPLICATA (Nord), DIASPORA (Urania), DISTRESS (Urania) e LA SCALA DI SCHILD (Urania). Notevoli sono anche le antologie AXIOMATIC e LUMINOUS, entrambe uscite su Urania.
Altro racconto lungo è NEWCOIN CORPORATION (38 pagine; 1,99 euro) di Alessandro Napolitano e Fabio Aloisio.
La fine dell’Euro è arrivata: comincia l’era della moneta virtuale. Dopo l’ennesima crisi economica, l’Italia mette l’euro alla porta. Dopotutto, a che serve una moneta unica, quando c’è la moneta virtuale? La NewCoin Corporation garantisce una nuova epoca di sicurezza, prosperità e stabilità grazie alla nuova moneta digitale spinta dai ministri e osannata dall’elettorato. Ma qualcuno non la pensa così, qualcuno che ha i mezzi per crackare il sistema e gettare la società nel caos, sperando in una nuova presa di coscienza. Nel frattempo, una ragazza usata come testimonial del nuovo corso si dibatte in una gabbia invisibile, ma decisamente stretta…
Fabio Aloisio, classe 1984, è nato e lavora a Trieste come ingegnere. Come scrittore ha partecipato ad antologie pubblicate da Delos Books e Lethal Books (“Penisolatomica”) ed è presente coi suoi racconti sulle riviste ROBOT, WRITERS MAGAZINE e DELOS SCIENCE FICTION. Il suo racconto “Mercy” compare in appendice al volume Urania n. 1672, LE OMBRE DI MORJEGRAD. È stato finalista ai premi “Robot 2018” e “Urania Short 2017”, è di nuovo in finale al premio “Urania Short 2019”. Fa parte del Collettivo Italiano Fantascienza (C.I.F.) con il quale ha partecipato all’antologia ATTERRAGGIO IN ITALIA pubblicata da Delos Digital.
Alessandro Napolitano è nato a Roma nel 1971. “Menzione speciale della Giuria” al “Premio Giulio Verne 2012”, è il vincitore del “Premio Short Kipple 2019” e del “Premio Sherlock Magazine Award 2017”. Finalista al premio “Urania Short Mondadori”, al “Premio Lucca Project Martinelli” e ad altri premi letterari. Gli ultimi racconti pubblicati sono “Omicidi nella nebbia” inserito nel Classico del giallo Mondadori 1422; “Sherlock Holmes e l’ultima rivelazione” (Delos Digital) e “Grand Vintage Bazaar” (Kipple). Fa parte anche lui del Collettivo Italiano Fantascienza (C.I.F.) con il quale ha partecipato all’antologia ATTERRAGGIO IN ITALIA pubblicata da Delos Digital.
Chiudiamo questa splendida carrellata fantascientifica con IL ROGO DELLE VEDOVE (44 pagine; 1,99 euro di Davide Del Popolo Riolo.
Non sono violenti. Allora perché sono qui e ci circondano? L’intelligenza artificiale non è bastata per capire cosa è successo su Eureka. È necessario che l’ispettrice capo Zarbi dell’Ufficio Inchieste dell’ESA parli con il comandante De Luca di persona, che lo guardi negli occhi mentre le racconta dei nani rossi. E bisogna approfondire che cosa ha scatenato l’arrivo della xenosociologa Puskas nella Base Archimede comandata da De Luca. Su Eureka, il primo pianeta simile alla Terra, ma già abitato. Una sociologa sul pianeta in cui i nani rossi non possono essere avvicinati, e che nessuno ha mai avuto la possibilità di studiare davvero. De Luca deve spiegare cosa è successo, scavando nel proprio passato, estraendone responsabilità mancate e svelando i fatti che hanno portato quegli eventi a essere ricordati come il “caso Eureka”.
Nato ad Asti nel 1968, Davide Del Popolo Riolo vive e lavora come avvocato a Cuneo. Ha esordito come scrittore nel 2014 con un romanzo di fantascienza ambientato nella Roma di Cesare, DE BELLO ALIENO (Delos Digital), con cui ha vinto il “Premio Odissea” e il “Premio Vegetti” della World Science-Fiction Italia. Nel 2015 ha pubblicato un altro romanzo di sf ambientato nell’età romana, NON CI SONO DEI OLTRE IL TEMPO (Kipple), che ha vinto il “Premio Kipple”, e nel 2019 ÜBERMENSCH (Delos Digital), romanzo su un supereroe nella Germania nazista, giunto in finale al “Premio Urania” e tra i dieci libri dell’anno consigliati da Tom’s Hardware. Con il romanzo breve legal-sf, ERASMO (Delos Digital) ha vinto il “Premio Cassiopea” nel 2015 e con il racconto “Breve manuale di conversazione con i morti”, pubblicato sulla rivista Andromeda, il “Premio Viviani” nel 2018. Suoi racconti sono stati pubblicati dalle più importanti riviste di genere e in antologie quali, nel solo 2019, “Strani Mondi” (Urania) e “Altri futuri” (Delos Digital), che raccoglie i migliori racconti del 2018. Nel 2020 ha vinto il “Premio” Urania col romanzo IL PUGNO DELL’UOMO.
Buona lettura.