- Pronto centralino? Mi passi il numero spaziale 7787-3 di Marte, signor Johnson!
- Un attimo, prego!
- Pronto, Carol, sei tu?
- Sì. Ciao amore, come stai?
- Io bene… e tu?
- Mi manchi! Comunque sto bene, tranquillo! Come va lì su Marte?
- Bene! La base è stata ultimata e finalmente possiamo vivere in una vera casa… sotto un vero tetto. Sai, prima era un po’ scomodo in quelle specie di baracche dove abitavamo! Ora invece ho una stanza tutta per me… e c’è anche il bagno!
- E cosa fai durante la giornata?
- Le solite ricerche su questo maledetto pianeta… così lontano dalla Terra! Non riesco a capire cosa sperino di trovare quassù! Non c’è nulla, a parte rocce e sabbia!
- E il sole? Com’è il sole?
- Un po’ lontano… qui fa buio prima e fa un po’ più freddo! Ma a te come va?
- Al solito… il lavoro procede bene… ho avuto anche una promozione! Per il resto del tempo nono faccio che pensare a te! Mi manchi!
- Anche tu mi manchi! E tua madre come sta? Viene ancora a farti visita?
- La mamma… la mamma è morta!
- Mi dispiace, amore… Quando è successo?
- Poco dopo la tua partenza… era malata da tempo, ricordi?
- Già! Mi dispiace molto! Avrai sofferto tanto… mi spiace non esserti potuto stare vicino in quei momenti… E ora chi viene a farti un po’ di compagnia?
- La signora Anderson! Te la ricordi, la nostra vicina?
- Sì, certo che me la ricordo… beh, almeno c’è qualcuno con te qualche volta!
- Però sei tu che mi manchi! E dimmi, com’è lì? Ci sono le nuvole? E il cielo è azzurro come qua? E… scusa amore, sono una stupida! Lo so che lassù non è come qua sulla Terra, non è così?
- Già! Ma non sei stupida… ti amo!
- Anch’io!
- Sai, ieri sono andato a fare un giro nei dintorni della base, avevo un permesso di libera uscita… Se ci fai un po’ di abitudine anche qui non è male… ci sono molti posti suggestivi… mi sono seduto sull’orlo di un crepaccio, ho guardato l’immensa desolazione che si stendeva all’infinito davanti ai miei occhi e… ho pensato a te… era bello sognarti lì accanto a me… sognarti così, a occhi aperti!
- Anche a me succede spesso… quando sono in cucina a volte mi sembra di sentire la tua voce che mi chiede cosa sto preparando… e quando vado a letto, mi capita spesso di sentirti mentre mi dai la buonanotte!
- Vedrai che prima o poi la missione finirà… e allora una bella vacanza non ce la leverà nessuno… vedrai!
- Non vedo l’ora che siano passati questi maledetti cinque anni… ne rimangono ancora quattro!
- Anch’io, amore!
- Com’è la tua stanza? Raccontami…
- Oh, non c’è molto ordine… al solito, noi uomini senza voi donne siamo una frana… M manchi!
- Anche tu! Paul… ti amo!
- Sai, mentre costruivamo la base sono successe alcune cose molto divertenti: il mio assistente una volta si è dimenticato di indossare la cintura gravitazionale e nono è appena è uscito dalla baracca… beh, non importa. Vorrei tanto rivederti… spero che per l’anno prossimo ci sia anche il video, così potrò rivedere il tuo viso… i tuoi occhi… CZCZHCZCZH… ci sono delle interferenze… CZCZHCZCZH…
- Le sento, Paul… Paul… Paul!
- Mi dispiace signora, ma abbiamo perso il contatto con il numero spaziale da lei richiesto! Dovrà richiamare fra un anno…
- … fra un anno… fra un anno… fra un anno…
Ispirato alla canzone “Clouds across the moon” della Rah Band.
16/07/2008, Davide Longoni