Continua ancora e sempre volentieri la nostra partnership con l’ottimo blog “Nocturnia” del bravissimo Nick Parisi: grazie a questa splendida amicizia fra i nostri due siti, sulla Zona Morta pubblichiamo un altro interessante articolo del blog di Parisi che poi ci ricambierà prossimamente nell’ottica di una lunga, efficace e proficua collaborazione tra veri appassionati e tra siti che si rispettano, animati da quella “Passione” con la “P” maiuscola che da sempre alimentiamo e che fa da motore a ogni nostra iniziativa.
Per cui mettetevi comodi in poltrona, allungate le gambe e cominciate a leggere… per continuare questo lungo viaggio di fratellanza, parleremo stavolta di cinema turco con l’intervista a Levent Cakir, l’unico e solo uomo che fu “Zagor”.
“MOLTI FILM TRASH TURCHI MERITANO DI RICEVERE UN AMICHEVOLE RISPETTO, NON UNA FORMA SUPERFICIALE DI DERISIONE”.
INTERVISTA ESCLUSIVA A LEVENT CAKIR / ACTION STAR TURCA E STUNTMAN, IL PRIMO E – ANCORA – IL SOLO “ZAGOR” NELLA STORIA DEL CINEMA MONDIALE.
Levent Cakir oggi. |
Oggi è il giorno di Levent Cakir, vi propongo l’intervista realizzata con l’attore turco, interprete nel suo paese di molti film di genere. In Italia lo conosciamo sopratutto per la sua interpretazione del bonelliano “Spirito con la Scure”in due pellicole “apocrife” dell’inizio degli anni ’70s.
Parlare con Levent Cakir significa scoprire un mondo cinematografico quasi totalmente sconosciuto per noi italiani, ma anche parlare del mondo dei fumetti, di come essi possano influenzare intere vite e di come possano creare legami di amicizia tra persone provenienti di paesi diversi.
Ci sono alcune persone che desidero ringraziare: in primis ovviamente lo stesso Levent Cakir per la sua gentilezza e disponibilità,tutte le mie interviste sono importanti, tutti i miei intervistati mi hanno regalato qualcosa di speciale però raramentedurante tutta la mia vita di blogger ho visto qualcuno mettersi a nudo in maniera così totale e con una tale partecipazione trasmettendoci una passione così totalizzante come ha fatto Levent Cakir oggi. Se noi esseri umani siamo fatti della stessa materia con cui sono fatti i sogni, beh…per fare una citazione a tema, la Forza scorre ancora potente in Levent Cakir. Poi c’è il mio amico TOM che mi ha fornito molti spunti interessanti. Infine il giornalista ed esperto di cinema turco Ali Murat Guven, il cui apporto è stato fondamentale per la riuscita finale di questa intervista. Tra le altre cose Mr. Guven mi ha inviato tantissime immagini stupende, mi dispiace anche di non averle usare tutte.
Queste tre persone meritano tutta la gratitudine ed i complimenti possibili ed anche se ne ricevessero a milioni ancora non sarebbero abbastanza.
A tutti voi lettori auguro buona lettura ! Do il benvenuto a tutti, un saluto speciale a tutti i lettori ed appassionati turchi che dovessero venire per la prima volta su Nocturnia a leggere questa intervista.
Nick: Benvenuto su Nocturnia Levent Çakır, quali sono stati i tuoi inizi nel mondo del cinema?
Levent Çakır: Mio padre è morto nel 1952, io ero un bambino piccolo di appena due anni. Quindi, non ho nessun ricordo nemmeno di come fosse la faccia del mio papà. So solo che mio padre è andato nella Turchia orientale per svolgere il servizio militare. Lui era in artiglieria ed è morto accidentalmente durante un’ esercitazione sul campo dell’esercito turco. Le condizioni naturali sono molto difficili in Anatolia. Soprattutto nei periodi invernali… Alcuni suoi amici del servizio militare hanno parlato della sua morte negli anni successivi e hanno detto che è morto in una giornata molto nevosa a causa di un errore di calcolo. Il proiettile sparato da un mortaio è caduto vicino ad una intera squadra che è andata completamente sterminata. Il suo corpo è stato sepolto in un cimitero nella città di Erzurum, nell’Anatolia orientale. Molti anni fa ho visitato Erzurum, ma non sono riuscito a trovare la sua tomba. Non c’erano abbastanza informazioni nei registri militari.
Quando mio padre è morto, mia madre era incinta e aspettava pazientemente che suo marito tornasse a casa pazientemente. Dopo la sua perdita ,avvenuta quando era ancora molto giovane, la mamma non si è mai più sposata e mi ha cresciuto con infinite difficoltà. Pertanto, devo tutta la mia vita a quella povera donna. È ancora viva, ma è molto anziana e malata, e sto cercando di renderla felice come un buon figlio durante gli ultimi anni della sua vita.
Sono nato a Edirne, una città storica situata al confine della Turchia. Edirne è vicina alla Bulgaria e vi si possono trovare molti tesori architettonici dell’era dell’Impero Ottomano. Ma le possibilità di trovare un buon lavoro sono molto limitate. Una tipica città di campagna dal basso profilo…
La prima volta che ho assistito alla proiezione di un film andavo alla scuola elementare. Un vecchio proiezionista itinerante aveva visitato il nostro villaggio. Ha preparato un proiettore da 16 mm all’esterno della scuola del nostro villaggio e ha proiettato un film turco in bianco-nero sul muro color bianco sporco dell’edificio. Penso di aver avuto si e no 7 o 8 anni e questa è stata la mia prima esperienza cinematografica. Sono rimasto ipnotizzato quando ho visto quella macchina magica e il suo fascio di luce. In passato, alcuni proiezionisti cinematografici visitavano i villaggi e le città lontane dell’Anatolia con i loro camion. Portavano con sé i loro proiettori portatili da 16 mm e alcune bobine di pellicola. Due giorni di spettacolo in un villaggio, poi in un altro… In questo modo, la gente dei villaggi poveri riusciva ad avere la possibilità di godersi la visione di alcuni film con una piccola spesa. Come schermo di questi spettacoli itineranti veniva generalmente utilizzato il muro di un edificio (di solito si trattava di scuole o moschee).
Diventato adolescente, volevo scappar via da casa (come molti altri ragazzi) e andarmene a Istanbul, la città dell’avventura, dell’arte e del commercio. Così l’ho fatto anche se avevo solo 15 anni. Ad Istanbul ho incontrato una squadra di circensi e una vecchia funanbola (una donna!) mi ha fatto entrare nella sua cerchia ristretta e mi ha fatto diventare il suo instancabile apprendista. Così, in soli due anni sono diventata un talentuoso acrobata all’interno di questa squadra. Siamo andati in varie città per svolgere spettacoli circensi e tornei.
Poi un giorno del 1966, stavo passeggiando per le strade del quartiere Beyoglu di Istanbul. Come forse saprai, Beyoglu, specialmente la via chiamata”Yesilcam” (Green Pine) era il cuore dell’industria cinematografica turca. C’erano dozzine di uffici di produzione. Quindi, qualcuno mi ha chiamato mentre attraversavo Yesilcam Street: “Ehi, giovanotto, vieni qui! Avvicinati! ”
Mi sono avvicinato a quel vecchio ed affascinante signore. Lui mi ha detto che era un produttore, mi ha anche mostrato la sua carta d’identità e ha detto: “Il tuo viso e il tuo corpo sono molto adatti per i film d’azione. Specialmente, i tuoi muscoli… Sei uno sportivo?”. Gli ho parlato del nostro circo e della mia professione. È diventato felicissimo e ha aggiunto: “Vieni nella nostra società di produzione il più presto possibile figliolo. Diventerai un brillante stuntman, una comparsa, probabilmente in futuro potresti diventare anche un popolare attore d’azione!”.
Dal 1966 al 1970, ho lavorato in dozzine di film come stuntman di alcune star d’azione turche, tra cui la leggenda del cinema turco Cüneyt Arkın.
L’anno 1970 rappresenta una pietra miliare nella mia carriera. Hasan Tual, un produttore della compagnia Tual Film, mi ha offerto di interpretare il personaggio principale in due diversi film su “Zagor”: un adattamento del fumetto italiano di fama mondiale.
Ho accettato l’offerta e ho così recitato in “Zagor: Kara Bela” (The Black Villain) e “Zagor: Kara Korsan’ın Hazineleri” (Treasures of Black Pirate). Questi serial a basso costo in bianco e nero mi hanno fatto conoscere dall’industria cinematografica turca e sono diventato una star all’inizio degli anni ’70.
In seguito, oltre 120 film per il Cinema, quasi 50 film e serie per la TV. Sono arrivato ai miei sessant’anni nel settore. Ancora oggi recito per film televisivi, ma generalmente in parti da vecchi saggi, di nonni, direligiosi, veterani di guerra, ecc.
Un punto importante… Il mio vero nome è Sükrü Ocak… Ma per l’ambiente di Yesilcam non era un “nome artistico”. Il produttore Hasan Tual ha cambiato il mio nome in “Levent Cakır” prima che cominciassero le riprese di “Zagor”. Mi ha detto che era più impressionante per il pubblico. “Levent” significa “marinaio / guerriero navale” in lingua turca. Viene dalla marina ottomana. “Cakır” significa “Persona dagli occhi blu”. Questo perché i miei occhi sono blu. In seguito, sono diventato a tutti gli effetti “Levent Cakır” in Yesilcam e oggi ricordo il mio vero nome solo durante i momenti di censimento della popolazione nazionale in Turchia, quando mostro la mia carta d’identità agli ufficiali!
Nick: Com’era lavorare nell’industria cinematografica in Turchia?
Levent Çakır: Non dirò mai che rimpiango quel crudele sistema di produzione. Questo sistema mi ha reso una star locale, milioni di persone conoscevano e mi apprezzavano. A volte, questa fama ha anche attraversato i confini nazionali diventando internazionale. Ho incontrato persone molto piacevoli, ho lavorato con loro, visitato molti paesi, vinto premi prestigiosi ed ho fatto inestimabili esperienze professionali. Ma le condizioni economiche e tecniche del cinema turco degli anni ’60 erano per lo più terribili. Nessuna sicurezza, nessun effetto speciale, niente stunt esperti, nessun requisito tecnico minimo… In molti progetti, abbiamo rischiato di morire lavorando. Una domanda? Si può saltare da 15 metri di altezza verso un terreno in cemento armato? Probabilmente no… Invece io e molti dei miei amici stuntman siamo saltati da ponti, tetti, treni, autobus, ecc. In condizioni incredibili e primitive!
Non dimenticherò mai il mio caro amico, Metin Yankı. Metin era uno stuntman e un acrobata. In un film a basso budget, è caduto accidentalmente da un tetto e è morto in un istante. Si è rotto il collo. Non vi erano requisiti di sicurezza nei luoghi delle riprese. Oggi nessuno nel settore conosce il nome di Metin. Ma la sua ragione di vita era l’amore per il cinema. Ci sono dozzine di eroi senza nome nella storia di Yesilcam. Io sono stato solo un po’ più fortunato degli altri perché sono ancora vivo. Con le mie tante ossa rotte e tutte le mie malattie!
Dall’altro canto, il sistema di pagamento in denaro per attori e tecnici era parecchio caotico. Quando un progetto veniva completato, finivamo tutti a sperare che avesse un successo commerciale. Perché, il produttore non aveva soldi. Di solito spendeva tutto durante le riprese e noi dovevamo aspettare di superare il periodo di uscita in sala per ottenere i nostri stipendi! Molte settimane, mesi, a volte anni dop0…
Adesso ho 70 anni e dopo 120 film d’azione non dispongo nemmeno della previdenza sociale. Ho bisogno di parecchi soldi tutte le volte che vado in ospedale. Immagina la posizione di uno stesso tipo di stuntman-attore a Hollywood dopo 54 anni nel settore. Se non riesco a lavorare rimango senza soldi. Ancora adesso…
Yesilcam Street era come una crudele e seducente bionda, una vera e propria femme-fatale. Ci ha ipnotizzato, ha affascinato molti di noi della nostra generazione, ha risucchiato il nostro sangue come una vampira. I rapporti commerciali che nascevano lì erano inaffidabili e instabili.
Dopo tutte queste cose infelici e dopo i milioni di problemi economici, mi considero davvero pentito? Probabilmente no. La bionda era così sediziosa. Mi ha consumato, ma sono ancora felice di fare l’amore con lei! Recitare è una grande professione. È una passione senza pari nonostante la mancanza di soldi…
Nick: Durante tutto il periodo tra gli anni ’60 e gli anni ’70 l’industria cinematografica turca ha realizzato numerosi film sui supereroi che non rispettavano le leggi sul copyright. In molti di questi film venivano anche inseriti colonne sonore o personaggi di altri. C’era qualche motivo particolare per tutto questo?
Levent Çakır: Negli anni ’60 in tutto il settore esistevano solo 4-5 studi di produzione seri e di grosse dimensioni. Tutte le altre erano piccole compagnie del genere “one-man army”. Un produttore appassionato che amava il cinema d’azione, una segretaria, un piccolo ufficio, alcuni arredi… E questo è tutto! Non c’erano grossi budget, non c’erano attrezzature professionali, nessun esperto di effetti speciali, nessuna grande troupe per la produzione. Si poteva contare solo su una profonda passione e su alcune persone coraggiose… I produttori ci chiamavano e ci dicevano: “Stiamo per iniziare a girare un nuovo turco-western. Fatevi trovare pronti per domani mattina!”.
La troupe s’incontrava all’interno di una caffetteria in Yesilcam Street e poi partivamo tutti in un minibus Volkswagen. E dopo ancora , per effettuare le riprese ci recavamo in una location naturale. Per simulare gli scenari dell’Arizona, sceglievamo la zona della Cappadocia nell’Anatolia centrale. Per scene desertiche, il quartiere marittimo di Beykoz a Istanbul. Per i luoghi caotici, come le strutture scientifiche,utilizzavamo i vecchi edifici industriali situati ai margini di Istanbul.
Soltanto un vecchio modello di fotocamera Arri a 35 mm, un cameraman, un minimo di troupe per le luci, regista e attori. A mezzogiorno mangiavamo anche panini economici. Si può recitare per 15-18 ore sotto il sole con solo un hamburger nello stomaco? Io l’ho fatto… Molte volte… Nessun paramedico, nessuna sicurezza. C’erano molti pericoli e dovevi lavorare con il cuore. Perché, nella Turchia degli anni ’60, la striscia di pellicola cinematografica era la cosa più costosa del settore. Soprattutto la pellicola a colori. La Turchia era estremamente povera nei primi anni ’70 e il governo imponeva tasse troppo alte sui materiali cinematografici. Un regista doveva lavorare con un massimo di 3500 metri di pellicola. Prova ad immaginare, di norma la lunghezza naturale per un lungometraggio è di 3200 metri di pellicola. Di conseguenza avevamo a disposizione solo 200-300 metri di strisce da 35 mm per rigirare!
Cico e Zagor nei film realizzati in Turchia. |
In questa terribile condizione fare cose come ordinare una colonna sonora originale o pagare le partiture originali di Hollywood, creare ottimi effetti speciali oppure rispettare i diritti legali dei supereroi internazionali erano assolutamente impossibili per noi. Eravamo come dei bambini che vorrebbero guidare una rossa Ferrari. Ma con padri troppo poveri. Così, abbiamo preso le auto Ferrari dei ricchi per compiere un breve viaggio.
Ti faccio un esempio… Per i due film su Zagor degli anni ’70 ho guadagnato 5000 + 5000 = 10.000 lire turche. Quando molti anni dopo, ho incontrato Gallieno Ferri il creatore italiano del personaggio di Zagor, durante la sua visita ad Istanbul, lui mi ha posto la seguente domanda: “Levent, quanti soldi ti hanno pagato per i due film negli anni 70?”. La somma corrispondeva a 5000 euro di oggi. Ferri è uscito di testa quando ha sentito l’ammontare del mio stipendio.
In sintesi, noi non eravamo ladri. Nel cinema turco eravamo persone coraggiose, di buon cuore e positive. Ci piaceva davvero fare film. Ma non potevamo sforzarci di pagare i diritti legali di compositori, registi, sceneggiatori europei ed americani ecc. Perché in quell’epoca era impossibile. Ma, oggi in Turchia, i produttori di una popolare serie televisiva, è successo due anni fa, si sono rivolti a Ennio Morricone e gli hanno domandato il permesso di usare alcune parti della colonna sonora del film “Once Upon A Time in America”. Morricone ha accettato la richiesta e la sua agenzia ha richiesto 100.000 euro per la concessione del riutilizzo in uno spettacolo televisivo turco. I produttori turchi hanno immediatamente pagato la somma. Oggi tutto è legale nell’industria televisiva e cinematografica turca: filmati, colonne sonore, storie . Ma, allo stesso tempo, nessuno fa un secondo “Bedmen” (Batman) o “Zagor”! È stato un momento folle e totalmente concluso. I nostri film sono diventati al giorno d’oggi pezzi di antiquariato unici.
Nick: Sei particolarmente noto per il tuo ruolo di “Batman”… Quella dei Copycat movies era una pratica comune in Turchia. Puoi dirci qualcosa su questo film?
Levent Çakır: Era un adattamento di “Batman”. Ma il produttore non voleva scrivere il suo nome corretto nei titoli iniziali del film. Perché gli americani avrebbero potuto ucciderci. Nonostante l’atmosfera caotica che si respirava nel cinema turco e problemi di copyright “Batman” era un marchio importante. Anche negli anni ’60! Così, il produttore ha deciso di scriverlo come “Bedmen” su titoli e manifesti. Utilizzando la pronuncia in lingua turca. In questo ci saremmo potuti salvare dalla furia degli avvocati americani di Hollywood.
Dopo aver “risolto” i problemi legali, abbiamo realizzato il film. Un tipico action turco a zero budget… Tutta la forza del film stava nei nostri spettacoli acrobatici e in alcune pericolose sequenze d’azione. Quelli erano quasi tutti gli effetti speciali presenti come ogni volta! Nonostante il suo scarso livello sia artistico che tecnico, il pubblico lo ha apprezzato molto nella stagione 1972-73. Ma di quel set non conservo certo bei ricordi. Per tutti noi è stata una vera tragedia. Le condizioni di lavoro erano terribili… Allora ero giovane e tutte queste cose le accettavo. Ma oggi non accetto e non voglio più vivere esperienze così stupide. Il suo costo totale (calcolato nel budget di oggi) è stato probabilmente di circa 300.000 euro. Quindi potete facilmente immaginare la nostra tragica posizione sul set.
Nick: Un altro tuo ruolo molto conosciuto è l’interpretazione del personaggio dei fumetti “Zagor”… Quali ricordi evocano questi film in te?
Levent Çakır: Come ti ho detto prima, “Zagor” era un progetto della Tual Film, la casa di produzione di proprietà di Hasan Tual. Mi ha invitato a presentarmi nel suo ufficio all’inizio del 1970 e mi ha detto: “Sei un ragazzo fatto apposta per i nostri nuovi film di Zagor!”. Questo è stato il mio primo ruolo da protagonista e l’ho accettato con un grande divertimento. La location delle riprese è stata la città di Antalya, la riviera turca nella regione del Mediterraneo. Splendido mare, montagne rocciose, foreste… C’era tutto per un bel western. Abbiamo realizzato i due film in contemporanea. Un giorno alcune riprese del primo film, il giorno successivo alcune scene per il secondo. Abbiamo completato le riprese in ca. due mesi e abbiamo alloggiato in un hotel economico vicino al mare. I falegnami dell’azienda hanno costruito alcune case in stile western per la storia, una sarta ha realizzato tutti i costumi per il film e poi li ha spediti via cargo ad Antalya.
In realtà, questi due film meritavano di essere realizzati a colori, ma Hasan Tual era senza soldi e il massimo che poteva permettersi per le riprese era di acquistare pellicole in bianco e nero di seconda classe da 35 mm realizzate in Russia. Così, sia pure disperatamente, lo abbiamo girato in bianco e nero. Nonostante tutti i suoi aspetti tecnici e artistici di basso profilo, ai fan di Zagor, specialmente ai miei amici italiani, sono piaciuti molto. Perché, sono ancora unici nella storia del cinema. Dopo di noi nessuno ha più realizzato un nuovo film su Zagor. Nel 2010, alla Fiera internazionale del libro di Istanbul, il creatore di Zagor, il signor Gallieno Ferri e i suoi studenti, la seconda generazione di disegnatori di Zagor li hanno visti tutti insieme e lui mi ha fatto i complimenti. È stato un grande momento per me 40 anni dopo.
Nick: Conoscevi bene altri grandi nomi dell’epoca, come Cüneyt Arkın?
Levent Çakır: Cüneyt Arkın è una grande star. Non solo per quanto riguarda il cinema turco, per me, è una stella dell’action internazionale. Nella vita reale era un medico, ma a vent’anni ha preferito lo schermo e ha dato tutta la sua vita al cinema turco. Se fosse nato negli Stati Uniti o in Gran Bretagna, sarebbe potuto diventare l’uomo più ricco dell’industria cinematografica occidentale. Ma adesso vive a Istanbul come un qualsiasi padre di famiglia della middle class.
Io e tutta la comunità degli stuntmen in Turchia, lo rispettiamo tantissimo. Lui è il maestro di tutti noi. In uno dei suoi film, stava perdendo la mano destra. Perché, durante una scena in cui cavalcava un cavallo imbizzarrito, ha cercato di attraversare il centro di una finestra che aveva un vetro “vero”. Come sai, questo tipo di oggetti di scena a Hollywood o a Cinecittà sono fatti di zucchero. Ma il nostro era reale, ed era molto spesso. Il vetro gli ha tagliato profondamente tutte le dita della mano destra. Come sempre non c’era nessuna protezione medica sul set. E’ andato in ospedale con la sua macchina mentre sanguinava orribilmente e ha istruito i giovani dottori presenti sul come fare a suturargli le dita una ad una. Dopo tre giorni, è tornato sul set! Perché, il produttore era in una posizione tragica (a causa della pausa della produzione) e non lui poteva abbandonarlo. Nessun attore americano può fare questo tipo di sacrifici. È un vero eroe, una leggenda del cinema turco. Nessuno può amare e darsi da fare per il cinema d’azione come Arkın.
Ho lavorato come stuntman e comparsa in molti dei suoi film heroic fantasy / storici. In seguito, ho recitato come special guest star assieme a lui in alcune produzioni ad alto budget degli anni ’70. Lavorare con lui è un grande orgoglio per ogni stuntman e attore turco. Lo chiamiamo “Cuneyt Baba” (“Papà Cuneyt”). Gli auguro una vita lunga e sana. Se amate Cuneyt Arkın, significa che amate davvero il cinema.
Nick: Il cinema turco è diventato famoso nel mondo. Vi siete divertiti a girare questi film?
Levent Çakır: Non sempre… Come ho detto prima, la storia del cinema turco è una storia fatta di commedie e di tragedie allo stesso tempo. Abbiamo lavorato a questi film con grande passione, ma in condizioni economiche e tecniche molto primitive. Alcuni colleghi sono morti sul set, altri sono diventati alcolizzati. Quando sono morti nessuno è andato al loro funerale. Il 90 per cento della comunità cinematografica turca non riusciva a guadagnare abbastanza denaro per i suoi sacrifici. I re, i signori del denaro di questo settore erano alcuni produttori furbi, tutto qui. Eravamo una specie di schiavi. Questi magnati sfruttavano il nostro profondo amore e la nostra fedeltà al cinema. Oggi, quando si guarda un film a basso costo del mio paese, spesso si vedono effetti speciali primitivi e pessime recitazioni. Ma tu e tutti voi che state leggendo dovete guardali alla luce di informazioni aggiuntive. Cioè che la gente che recitava in quelle storie in genere si trovava in una posizione lavorativa peggiore di quella di un uomo che pulisce le strade di Helsinki! I registi mi ordinavano: “Salta dal treno!” E io saltavo. “Salta dal ponte!” Io saltavo. “Entra nel fuoco!” Entravo nelle fiamme. Credevamo che il cinema fosse la nostra religione e ne siamo diventati le volontarie vittime
Col senno di poi, a volte provo una grande rabbia nei confronti dei produttori. Ma alla fine mi dico: “Questa è stata la tua vita. Hai scelto tu questa strada. Nonostante tutte le difficoltà, il cinema ti ha regalato tanti momenti divertenti, fan dalla Turchia e da tutto il mondo, hai incontrato grandi attori, attrici, registi, hai vissuto avventure uniche. Come un giocatore d’azzardo, a volte hai vinto e a volte hai perso sullo schermo. Alla fine, sei ancora vivo, sei in salute e sei un attore rispettato in Turchia”. Se avessi la possibilità di vivere una seconda vita, voglio tornare a fare l’attore. Ma non con il livello tecnico ed il trattamento economico degli anni ’60, ’70! In un mondo migliore…
Nick: Hai anche recitato in un film intitolato “Yor: The Hunter from the Future” una co-produzione tra Italia e Turchia diretto dal regista italiano Antonio Margheriti. Come è stato interpretare questo film?
Levent Çakır: Ho lavorato in diverse importanti produzioni internazionali. la prima è stata la pellicola “You Can’t Win ‘Em All” (in italiano “Al Soldo di tutte le Bandiere”) prodotta tra il 1969 e il ’70. Era un film d’azione britannico che venne girato completamente in Turchia. I protagonisti erano Charles Bronson, Tony Curtis, Patrick Magee e Michele Mercier. Il regista era un gentiluomo britannico, chiamato Peter Collinson. Lo conoscete molto bene dai titoli originali “The Italian Job” (in italiano “Un Colpo all’Italiana”) , “Open Season” ( “Le Mele Marce”) e “Spiral Starcase” (“Delitto in Silenzio”).
“You Can’t Win ‘Em All” è stata una produzione di grande budget e su larga scala. La troupe cinematografica britannica ha lavorato in diverse località della Turchia per più di 8 mesi. In questo progetto ho lavorato con grande successo come stuntman e come comparsa, ho incontrato sia Bronson che Curtis e ho imparato grandi cose da quelle Star.
Poi, nel 1982, una troupe italiana della RAI sbarcò in Turchia per girare “Yor: The Hunter from the Future” (in italiano “Il Mondo di Yor”) . A livello complessivo non era una produzione eccezionale, ma per noi è stata una nuova “Star Wars”! Io e il mio grande amico Aytekin Akkaya , un altro dei laboriosi eroi dei film d’azione turchi, assieme ad alcuni altri stuntman e comparse turche abbiamo lavorato in questa miscela fantasy fantascientifica. I nostri personaggi non erano in prima linea, ma è stata una grande esperienza imparare qualcosa sul genere fantascientifico. In genere lavoravamo in Cappadocia, il magico luogo geografico dell’Anatolia centrale. È famoso per le sue straordinarie strutture rocciose naturali. Prima e dopo, molte troupe cinematografiche occidentali hanno girato diversi film in Cappadocia. In particolare, è stata un’esperienza unica, il poter incontrare Mr. Anthony Dawson (Antonio Margheriti), il maestro dei B-Movie italiani. E’ stato molto gentile ed amichevole e ci ha insegnato molte cose durante le riprese di “Yor”. Lavorare con una troupe italiana, anche se si trattava di una troupe che lavorava ad un B-Movie, è stato uno straordinario upgrade per parecchi tra noi dopo decine di produzioni a zero budget di Yesilcam. Ad esempio, in “Yor” abbiamo visto per la prima volta le roulotte personali e le cucine portatili per 150-200 persone . Ovviamente, anche un make-up professionale e alcuni effetti speciali… È stato un arricchimento e uno sviluppo per la mia carriera.
Nick: Hai mai sognato il successo internazionale?
Levent Çakır: No… Prima di tutto, perché sapevo che per molti di noi questa era una cosa imposisbile era impossibile nel panorama degli anni ’60 e ’70. La Turchia possedeva un sistema economico chiuso come i paesi del blocco comunista. Noi producevamo film solo per il mercato interno. La qualità tecnica e artistica dei nostri film era davvero bassa. Anche durante i miei anni giovanili ero realistico. Mi sono detto molte volte: “Se riuscirai ad avere successo in Turchia, questo sarà già un risultato sufficiente per te. Non camminare sulle nuvole. Hollywood è troppo lontana dalla Turchia e dai suoi artisti cinematografici ”.
Nella seconda parte degli anni ’70, migliaia di fan mi fermavano mentre camminavo per le strade di Istanbul, Ankara o Izmir. Il mio soprannome era “Zagor”. Ogni volta che uscivo di casa mi portavo un mucchio di foto autografate in tasca. E questo era un amore sufficiente per una persona come me. Pertanto, non ho più sognato il successo internazionale. Se in quei tempi facevi il confronto con Yesilcam e il cinema occidentale, rischiavi di cadere in una profonda depressione. Ma io ben sveglio.
Nick: Nella tua filmografia c’è qualche pellicola che consideri particolarmente speciale ?
Levent Çakır: Non solo uno, ce ne sono diversi di film… Per cominciare i due “Zagor” sono molto speciali per me per le ragioni dichiarate prima. Nell’altro lato, c’è “Aybice Kurt Kız” (Aybice: The Wolf Girl, 1976 / diretto da Mehmet Aslan) perché si è trattato di una produzione accurata. Alcune scene ben fatte mi soddisfano tanto ancora oggi.
“Hakanlar Carpısıyor” (War of Khans, 1977 / diretto da Natuk Baytan) è un altro film storico / heroic fantasy di qualità che non ho mai dimenticato. Avere l’occasione di con Cüneyt Arkın è stato un piacere speciale. Inoltre, il suo budget di produzione era molto più alto rispetto ai miei film precedenti. Posso aggiungere “Tarkan Gumus Eyer” (Tarkan: The Silver Saddle, del 1970 / diretto da Mehmet Aslan) a questa breve lista. Sono film di considerati di qualità, ancora oggi! Purtroppo invece la maggior parte dei miei adattamenti di eroi mascherati o di altri fumetti sono carenti per motivi finanziari.
Nick: C’è stato anche un incontro molto importante nella tua vita. Nel 2010, ti sei incontrato a Istanbul con Gallieno Ferri, il creatore del fumetto “Zagor”.
Levent Çakır: Sì, è stato durante l’autunno del 2010. Si è trattato di un incontro straordinario per me… Ho incontrato l’uomo che ha ridisegnato la mia vita. Ferri e il suo team di illustratori erano venuti a Istanbul per partecipare a una fiera del libro. Per quell’occasione, la casa editrice ha organizzato un incontro per portarlo a conoscermi. Abbiamo incontrato un affollato esercito di rappresentanti dei media, centinaia di appassionati di fumetti, in un’atmosfera piena di entusiasmo.
Da sempre i fumetti di “Zagor” sono molto popolari in Turchia. Viene pubblicato già dal 1964. In effetti, posso dirti che “Zagor” è perfino più famoso di “Spider-Man”. Per questo motivo, anche Gallieno Ferri era famosissimo in Turchia. Ci siamo seduti insieme e abbiamo visto i due film di “Zagor” che ho recitato. Lui si è dimostrato molto interessato a quelle pellicole, ad un certo punto mi ha detto: “Sei bravo ad interpretare Zagor, Levent”. Era felice ed emozionato nel vedere trasposto dal vivo sullo schermo per la prima volta un eroe popolare che aveva creato lui. Io invece ero un po’ timido con lui. Perché nel 1970 avevamo adattato sullo schermo un personaggio di fama mondiale che aveva creato senza il permesso suo o della sua agenzia. Per questo motivo ero imbarazzato. Finalmente, dopo aver terminato la visione dei miei film, non ho potuto più resistere e gli ho detto quello che pensavo. Le mie parole sono state: “Maestro Ferri, mi sento un ladro davanti a te in questo momento, ti prego di perdonarci, abbiamo usato il tuo lavoro senza permesso e senza pagarti nemmeno un dollaro”.
Istanbul, 2010: Gallieno Ferri e Levent Cakir assieme. |
Lui, sentite le mie parole, si è messo a ridere, mi ha messo una mano sulla spalla e mi ha risposto: “Non sono assolutamente arrabbiato, anzi ti capisco. In quel momento la situazione era la stessa nella maggior parte dei paesi del mondo. Negli anni ’60 e ’70 anche gli italiani hanno adattato al cinema molte storie senza i necessari permessi. Il sistema cinematografico del tempo era diverso e i budget non erano così alti come lo sono oggi. Di conseguenza, grazie a te, ho avuto la possibilità di vedere per la prima volta sullo schermo “Zagor”, la mia creatura, come se fosse un vero essere umano. Questi sonoanche film molto interessanti e divertenti in quel periodo, tu e l’attore turco che interpreta il ruolo di Cico e gli altri personaggi vi adattate bene ai ruoli. Sono felice sia di questo incontro che dei film”.
Le sue parole mi hanno sollevato. Prima di andarsene mi ha anche chiesto: “Posso immaginare le tue condizioni di lavoro. Ma sono comunque curioso. Quanto ti hanno pagato per questi due film al’epoca?”.
Ho risposto con vergogna: “Le condizioni erano perfino peggiori di quanto pensi, non ho ricevuto più di 10.000 lire turche per entrambi i film. Oggi corrisponderebbero a meno di $ 2.000”.
Sconvolto nel sentire questa cosa, mi ha abbracciato, “sei un attore esuberante e hai interpretato il ruolo con amore. Meriti molto più. Mi dispiace per te. Ma sono felice di aver almeno dato un piccolo contributo alla tua carriera di attore ”, questo mi ha detto. Abbiamo cenato insieme, posato per i giornalisti, siamo apparsi in televisione e dopo due giorni meravigliosi a Istanbul, abbiamo salutato lui e i suoi amici in che tornavano in Italia. Sono passati 10 anni da allora, è stata un’esperienza indimenticabile per me. Come sai, abbiamo perso Gallieno Ferri nel 2016. È mio amico, il mio maestro, l’architetto della mia carriera… Vivrà sempre nel mio cuore. Che riposi in pace.
Nick: Com’è fare Cinema in Turchia adesso? I tempi sono finalmente cambiati?
Levent Çakır: E’ cambiato tutto. Ora in Turchia sono disponibili telecamere migliori, attrezzature tecniche migliori , sceneggiature, attori, attrici, truccatori ed artisti di effetti speciali, direttori della fotografia. La qualità tecnica e spettacolare sono al top. Specialmente nelle produzioni TV… Siamo stati vittime di un’era per migliorare l’industria cinematografica e televisiva turca. Ci siamo sacrificati per 40-50 anni e finalmente il cinema del nostro paese è diventato delle industrie di più alto livello in Europa.
Ora la Turchia vende film, serie TV e spettacoli in tutto il mondo. Oggi vengo rispettato sul set, lavoro in condizioni migliori e in maniera più comoda nelle serie TV che si fanno adesso. Ma, sfortunatamente, non posso combattere, volare, saltare, tuffarmi. Sono troppo vecchio. Posso interpretare un generale, un leader religioso, un soldato veterano, un nonno… I giorni giovanili sono dietro la spalle. Le mie ossa portano i doloranti segni delle migliaia di incidenti sul set.
Nick: Quanti premi hai vinto fino ad oggi?
Levent Çakır: Il “Fantasturka, Turkish Fantastic Films Festival Comittee” tenutosi nella capitale Ankara mi ha assegnato un “Premio alla carriera” nel settembre 2011. Successivamente anche, la “Ankara University Cinema-TV University’s Cinema-TV Faculty’s Student Comittee” mi ha premiato con un altro “Premio alla carriera” stavolta nel 2012. Questi due meravigliosi premi rappresentano il riassunto dei miei 50 anni di esperienza nel settore. Li ho mostrati ai miei nipoti nella città di Edirne. L’unica eredità che potrò lasciarli sono queste sculture, di certo non potrò lasciargli molto denaro.
Nick: Grazie per avermi concesso questa intervista. Nel salutarci c’è qualcosa che vorresti dire ai fan italiani?
Levent Çakır: L’Italia è importante nella mia vita, molto importante. Perché l’Italia mi ha fatto conoscere “Zagor” e altri personaggi iconici alcuni nei fumetti e altri realmente esistenti. Questi supereroi hanno cambiato tutta la mia vita e costruito la mia carriera.
Grazie mille per aver ricordato questo vecchio attore turco veterano. Mando cordiali saluti di cuore a tutti i miei fan italiani, a tutti gli amanti del genere dei film spazzatura.
Non esiste una distinzione tra cattivo cinema e buon cinema, esiste però una distinzione tra persone cattive e persone di buon cuore. Se si guarda allo schermo con amore e rispetto, si possono vedere molte cose belle. Anche nei film più poveri! Ogni film merita un minimo di rispetto da parte del pubblico. Perché è il risultato di un duro lavoro. Abbiamo dato la vita per intrattenere e per far divertire le persone. Abbiamo realizzato film per il cinema che duravano 100-120 minuti con il budget di uno spot televisivo da 45 secondi. A volte abbiamo rischiato la vita solo per una buona scena.
Alle persone che non apprezzano né noi né i nostri film vorrei dire solo una cosa: “Non vi piacciono i nostri precedenti sforzi? Quindi fate voi di meglio!”.
ADDENDUM DEL 29/05/2020
Levent Cakir mi ha chiesto di aggiungere questo messaggio che ha mandato nella nostra lingua: “Spero ti sia piaciuta la nostra intervista con il mio amico Nick Parisi. Mando il mio amore a tutti i miei amici Italiani dalla Turchia. LEVENT CAKIR / EDIRNE, TURCHIA”.