FANTAFESTIVAL MADE IN ITALY – PARTE 02
1976 – 1980
Il Festival della Fantascienza di Trieste continua ad essere l’unico appuntamento ufficiale del genere ma, ad onor del vero, dobbiamo continuare a ricordare gli Incontri con la Fantascienza – Città di Ferrara che, pur mantenendo, cinematograficamente parlando, il suo piano di proiezioni retrospettive, riesce a riesumare vecchi film creduti scomparsi e quindi, da molto tempo, non visibili sugli schermi italiani.
Grazie perciò a queste rassegne e a quelle organizzate da Luigi Cozzi e dalla Libra Editrice, pellicole come L’Uomo che Visse nel Futuro, Il Risveglio del Dinosauro, Il Villaggio dei Dannati, Destinazione… Terra ed altri ancora conobbero una seconda, intensa giovinezza.
Intanto, come abbiamo detto, il Festival di Trieste continua la sua marcia purtroppo all’insegna della non competenza e solo l’intervento del Circolo La Cappella Underground sempre di Trieste, potrà dare al festival stesso una qualificazione più consona e più professionale. Infatti, nella quattordicesima edizione del festival, Giuseppe Lippi e Lorenzo Codelli furono i promotori di una rassegna intitolata Fant’Italia che presentava un vasto numero di pellicole fantastiche e dell’orrore tutte assolutamente italiane, ma soprattutto, pubblicarono il primo di una serie di tre volumi intitolati Fant’Italia, l’anno successivo Fant’America 1 e poi ancora Fant’America 2 di una completezza e di un interesse ancora oggi unico in una edizione italiana. Per quanto riguarda il 1976 il volume presentava delle completissime schede filmografiche, delle interviste ad attori e registi e un compendio dei film fantastici usciti fino a quel periodo. Per quanto riguarda le proiezioni al Castello di S. Giusto, come abbiamo fatto in precedenza, citeremo alcuni dei titoli presentati.
The Mutations per la regia di Jack Cardiff e la interpretazione di Donald Pleasence ci racconta la storia del dottor Nolten che cerca ostinatamente di creare una nuova forma di vita innestando assieme l’uomo e la pianta. Come è prassi in questo genere di film, il diabolico scienziato riesce a creare delle creature mostruose e le stesse poi lo uccideranno, ma l’unica superstite ha in sé i geni della mutazione.
Inside, film d’animazione di Marco Salvi, è la storia di due astronauti che, in viaggio nello spazio per riparare un satellite, cercano di trovare la soluzione dell’anomalia nientemeno che nelle Pleiadi. Colpiti da una tempesta magnetica e, probabilmente finiti i soldi, il resto della pellicola è una noiosissima speculazione sul destino umano dal quale potranno liberarsi diventando gli esploratori di sé stessi.
Prima che il Sole Tramonti di Carlo Ausino è la storia di un alieno che ha il potere di impossessarsi delle menti umane: egli è formato di sola energia e ha l’incarico di trovare un mondo adatto ai suoi simili il cui pianeta ha esaurito le fonti energetiche. Poiché, per rifornirsi di energia, egli deve uscire dal corpo che occupa, l’alieno costringe il posseduto a suicidarsi (il che ricorda molto da vicino Gli Strani Suicidi di Barkesville di Frederick Brown). Ma tutto si risolve quando si riesce a mantenere l’alieno dentro a un corpo umano fino a che la sua energia si esaurisce.
Las Bestias no se miran en el espeso di Francisco Macian, curiosamente interpretato dall’esperto villain degli spaghetti-western Fernando Sancho, ci presenta la storia di uno scienziato che sta compiendo degli studi sul trapianto della memoria innestandola nei cervelli. Giunto sull’orlo della pazzia egli trapianta la memoria della moglie morta in quella della sua assistente ma una crisi di rigetto farà fallire tutto.
Avventure nel tempo nel film sovietico Ivan Vassilievic Meniaet Professiu di Leonid Gaidai, dove lo scienziato di turno porta nella sua epoca Ivan il Terribile, lui si perde nei palazzi dello Zar e un burocrate viene scambiato per Ivan. Sarà un problema per lo scienziato cercare di risistemare il pasticcio temporale che ha combinato.
L’anno successivo La Cappella Underground presenta la rassegna Fant’America 1 ancora tramite un ottimo e completissimo testo. Argomento di questa rassegna sono i film del regista Tod Browning e i film di Lon Chaney Senior, cioè l’Uomo dai Mille Volti, di cui James Cagney interpretò una biografia romanzata che aveva appunto questo titolo. Invece, per quanto riguarda le pellicole presentate in concorso segnaliamo: The Ungly Little Boy di Don Thompson e Barry Morse, un cortometraggio tratto da un racconto di Isaac Asimov. Uno scienziato (Barry Morse) teletrasporta ai nostri tempi un piccolo cavernicolo di quarantamila anni fa. Per accudirlo si serve di una governante (Kate Reid di Andromeda) ma poi essi decidono di riportarlo nella sua epoca; la governante, che si è affezionata alla creatura, lo segue.
Odysseus a Hvezdy di Ludvik Raza è stato trasmesso alla televisione italiana ma è passato praticamente inosservato perché è stato fatto al pomeriggio in quella che la RAI chiamava La TV dei ragazzi. Era intitolato Ulisse e le Stelle ed è comunque una deliziosa opera per ragazzi di stampo cecoslovacco. Un ragazzo si mette in contatto con esseri alieni che tornano sulla Terra quando lui è diventato un uomo. Al festival portava come titolo italiano quello di Odisseo e le Stelle.
Demain les Momes è un film francese di Jean Pourtalè ed è ambientato in un mondo che ha subito una catastrofe irreversibile che ha distrutto il genere umano. Un superstite incontra dei bambini che non accettano alcun contatto con lui, si appropriano delle sue cose e nemmeno lo aiutano quando finisce sotto un trattore. Liberatosi a fatica se ne va ma lungo la strada non incontra che altri bambini…
Iz Baviteli, film jugoslavo di Krsto Papic, è la storia di particolari tipi di topi che hanno la facoltà di trasformarsi in esseri umani. La lotta sarà dura e disperata e anche il vincitore dovrà usare gli stessi metodi violenti usati dalle creature mostruose.
Comedia Fantastica è un film rumeno di Ion Popescu-Gopo dove uno scienziato, costruttore di una nave spaziale, si dirige nello spazio ma il suo assistente, sentendosi solo ed isolato sul mezzo spaziale, ritorna sulla Terra.
Nel 1978, in occasione del sedicesimo Festival della Fantascienza, La Cappella Underground ancora per opera, tra gli altri, di Lorenzo Codelli, fa pubblicare purtroppo l’ultimo della serie dei libri intitolato Fant’America 2 – Serials: un’altra ottima opera su tutto quello che avreste voluto sapere e non avete mai osato chiedere sui serial cinematografici e televisivi americani degli anni Trenta e Quaranta. Interviste, curiosità, notizie, rendono anche questo volumetto un’opera inestimabile per il lettore italiano. Tutto questo mentre il Festival di Trieste continua a mostrare opere minori o, addirittura, pellicole che ben poco hanno a che fare con il genere.
Un buon film di animazione è il giapponese Uchuu senkan Yamato (Space Cruiser Yamato – Starblazer) di Yoshinobu Nishizaki. Un aiuto alieno per una Terra distrutta, viene dalla regina Stasha del pianeta Iscandar che propone ai terrestri di utilizzare un apparecchio di loro invenzione per ripulire il pianeta. Poiché il loro mondo si trova a 148.000 anni luce di distanza, l’incrociatore spaziale Yamato parte dalla Terra per recuperare l’apparecchiatura. Il popolo del pianeta Gorgon cerca di impedire il viaggio ma la missione di salvataggio riuscirà.
Dalla Gran Bretagna, con la regia di Norman J. Warren, arriva Prey. Un alieno giunge sul nostro pianeta per cercare delle importantissime proteine essenziali per la sopravvivenza del suo pianeta. Accolto, dato il suo bel aspetto umano, in casa da due donne, egli scoprirà che le proteine in questione si trovano nel corpo umano e, quindi, sono cavoli amari per i terrestri.
Stupendo cortometraggio fantascientifico è Alternative 3 di Christopher Miles che parte dal mistero di alcuni scienziati e studiosi misteriosamente scomparsi. La loro meta sembra essere il pianeta Marte le cui condizioni di vita sono ben diverse da quelle che le sonde hanno voluto mostrare al grosso pubblico. Forse è in atto un piano diabolico fra le potenze spaziali per nasconderci la vera realtà del suolo marziano, questo per fondarvi una colonia con poche persone selezionate, visto che la Terra è ormai condannata.
End of the World, film fantascientifico con Christopher Lee per la regia di John Hayes racconta di uno scienziato che sta studiando degli strani segnali che giungono dallo spazio e che, una volta tradotti, presagiscono delle catastrofi naturali. Cercando di scoprire da dove i segnali vengono ritrasmessi nel cosmo, lo scienziato capita in un convento dove si trova davanti a degli alieni che hanno sostituito le suore e il prete che lo dirigeva. Per poter tornare nel loro mondo gli extraterrestri hanno bisogno di cristalli che si trovano nel laboratorio dello scienziato. Egli va a prenderli mentre gli alieni tengono in ostaggio la sua compagna e viene invitato dagli alieni stessi a seguirli sul loro pianeta in quanto la Terra è condannata perché troppo inquinata e quindi deve sparire per non contagiare altri mondi. Lo scienziato e la sua compagna vanno con loro.
Pellicola spassosa, Adela jeste Nevecereta del cecoslovacco Oldich Lipsky, ci presenta le avventure dell’investigatore Nick Carter che deve cercare la scomparsa Contessa Gert de Thun. Per prima cosa il nostro baldo investigatore scopre che la vittima da cercare è in realtà un cane, sparito ad opera di Adela, una pianta carnivora golosa anche dello spuntino a base di salsicce del nostro investigatore. Dopo aver cercato di sconfiggere il creatore della pianta stessa, Nick Carter riparte verso nuove avventure…
Buon film polacco è Test pilota Pirxa di Marek Piestrak, tratto da un racconto di Stanislaw Lem. I robot, perfetti sotto ogni punto di vista, anche nell’aspetto, sono destinati a sostituire gli esseri umani nei voli spaziali. L’UNESCO decide di effettuare un volo di prova per vedere come si comportano gli androidi e mettono al comando della nave spaziale il pilota veterano Pirxa il quale non sa chi, dell’equipaggio, sia uomo o sia robot. Durante il volo un pilota-robot sta per distruggere la nave spaziale. Salvatosi a fatica e tornato sulla Terra, Pirxa deve subire un processo per la distruzione del costosissimo robot ma viene in seguito assolto.
Pod Sosvesdiyem blisnezov, chiamato al festival con il titolo suggestivo di Sotto la Costellazione dei Gemelli (Guest from the Future), è il titolo di un film sovietico di Boris Iwtschenko. Da un laboratorio scompare misteriosamente un cervello artificiale che, imparando ad autoprogrammarsi vuole aiutare gli uomini nei loro problemi. Alla fine il supercervello viene mandato verso la Costellazione dei Gemelli per studiare il Cosmo.
Nel 1980 tra i film presentati al Festival di Trieste c’è una pellicola di Bertrand Tavernier intitolato La morte in diretta, film di cui abbiamo già parlato e che, in effetti, con la fantascienza ha a che fare. Fin qui, quindi, tutto bene, sennonché, smentendo l’ottimo lavoro fatto nei precedenti anni, La Cappella Underground decide di varare come rassegna una personale su Tavernier con pellicole che nulla hanno a che vedere con il genere e, per di più, di un regista che è anche in gara nel festival stesso, tanto è vero che, alla fine, sarà proprio la sua pellicola a vincere: meritatamente o meno non è in questa sede che ci interessa parlarne ma solo far notare, in questo caso, la pessima scelta che nulla a che a vedere con il tema della manifestazione.
Tra due anni il Festival di Trieste chiuderà i battenti per mancanza di interesse nei suoi organizzatori e di fondi mentre sta per nascere il Fantafestival di Roma.
(2 – continua)