A soli 55 anni, per un male incurabile, se ne è andato Carlos Ruiz Zafón, il più letto autore di lingua spagnola dopo Cervantes, capace di conquistare lettori e lettrici di tutto il mondo con libri a dir poco magici.
Carlos Ruiz Zafón era nato a Barcellona, la città protagonista di tanti suoi libri, nel 1964, ed aveva iniziato la sua carriera come autore di libri per ragazzi, dopo aver lavorato nella pubblicità. I suoi primi libri, tradotti in italiano dopo il successo de L’ombra del vento, erano Il principe della nebbia, tre ragazzini in cerca dei segreti di una casa sulla costa atlantica, Il Palazzo della mezzanotte, il destino di due adolescenti nella Calcutta degli anni Venti e Le luci di settembre, con due giovanissimi alle prese con i misteri di un fabbricante di giocattoli. I tre libri costituiscono la trilogia della nebbia.
A questi era seguito Marina, ambientato a Barcellona, con una storia d’amore tra due giovani alle prese con un siero che garantisce se non la vita eterna una vita molto lunga.
Barcellona era diventata poi la protagonista della tetralogia de Il cimitero dei libri dimenticati, composta da L’ombra del vento, Il gioco dell’angelo, Il prigioniero del cielo e Il labirinto degli spiriti, ambientati ai tempi del regime franchista, tra misteri, drammi, ricordi, con toni che riprendevano la grande tradizione del realismo magico della narrativa ispanica e non solo.
Carlos Ruiz Zafón si dichiarava grande ammiratore della letteratura ottocentesca, in particolare di maestri come Dumas, Hugo e Dickens, di cui aveva ripreso la capacità di narrare con ampio respiro, e tra gli autori contemporanei guardava come modello a Stephen King, autore di genere dall’impostazione classica.
Nel corso della sua vita aveva anche lavorato come giornalista e critico letterario per El Pais e La Vanguardia, viveva da tempo per diversi mesi all’anno a Los Angeles dove è morto e dove aveva anche intrapreso la carriera di sceneggiatore.
A Pordenonelegge, dove era stato ospite l’anno scorso, aveva detto di aver concluso la storia di Barcellona e del suo Cimitero di libri dimenticati, e che avrebbe intrapreso presto una nuova avventura letteraria, cosa che purtroppo non c’è stata. Restano e resteranno per sempre i suoi libri, appassionanti come solo i grandi romanzi riescono a dirci. Del resto, Carlos Ruiz Zafón pensava questo dei libri: Ogni libro, ogni volume possiede un’anima, l’anima di chi lo ha scritto e l’anima di coloro che lo hanno letto, di chi ha vissuto e di chi ha sognato grazie a esso. Ogni volta che un libro cambia proprietario, ogni volta che un nuovo sguardo ne sfiora le pagine, il suo spirito acquista forza..