“… quando leggerete questa io sarò disteso ai vostri piedi, ucciso dalla pistola che si era inceppata. Nessuno è responsabile: la mia morte era certa quanto gli altri eventi che avevo annunciato. Qualcuno di voi che ora mi ha visto morire dubiterà di me, crederà che questi eventi siano stati da me truccati o che siano il frutto di inspiegabili coincidenze, ma voi non vi accontenterete di questa spiegazione. Il mio strano destino deve avervi fatto riflettere, deve convincervi che sulla Terra vi sono cose… cose segrete, oscure, misteriose…”
(La Notte ha Mille Occhi – 1948)
Che ci crediate o no, le conoscenze che abbiamo sul nostro pianeta, sui suoi misteri, sulle creature grandi o piccole che nascono, vivono e muoiono sul nostro mondo, sono inferiori alle conoscenze che stiamo accumulando su Marte e gli altri pianeti del Sistema Solare. Ancora oggi non sappiamo con esattezza da dove provenga la Luna, ancora oggi non sappiamo come è nata la vita e come si sono estinti i dinosauri, cosa c’è con esattezza al centro del nostro pianeta, come funziona il nostro corpo e quali sono le forze latenti che sono in lui.
Molti di questi misteri sono stati trattati dai registi e dagli sceneggiatori alla ricerca di una spiegazione fantastica che tale è proprio perché presentata come opera di fantasia e non spacciate come autentiche attraverso “bufale” presentate dai soliti ciarlatani che con le loro idiozie stanno rovinando le vere e serie ricerche scientifiche le quali, come tali, hanno bisogno di testimonianze attendibili e comprovate e non da farneticazioni di idioti che negano le cose più evidenti per inventarsene delle altre ancora più incredibili.
Se siete amanti di cialtronerie, non leggete questi articoli o al massimo leggete le storie fantastiche dei film citati, ma, se volete sapere quello che si conosce di sicuro, almeno fino a questo momento, allora questo testo fa per voi, per voi che volete informarvi senza distorsioni o castronerie e sanno distinguere una storia fantastica da una realtà comprovata o, almeno da quello che si sa per certo, fino a questo momento…
Giovanni Mongini
1: ENTITA’ MISTERIOSE – PARTE 01
“…può anche darsi che gli abitanti di questo pianeta vivano su un differente piano di vibrazione. Uomini di carne e ossa come noi non possono vederli, tranne in certi momenti, guardando di traverso, con la coda dell’occhio…”
(Terrore nello Spazio di Mario Bava – 1965)
23 dicembre 1574. Caterina de’ Medici era appena andata a dormire. Siamo ad Avignone e intorno alla nobile c’erano dame e nobiluomini per aiutarla a rilassarsi e a prendere sonno. A un tratto la regina urlò indicando un punto della stanza e con voce strozzata assicurava che stava vedendo il Cardinale di Lorena che le stava tendendo la mano. Nessuno degli astanti vide qualcosa e, nel caso del Duca di Lorena, ciò era ancora più difficile in quanto egli era gravemente ammalato presso la propria abitazione. La regina si calmò e mandò qualcuno a casa del Cardinale per ottenere informazioni sulla sua salute ed ebbe così modo di sapere che era deceduto poco prima. Questo episodio è stato trascritto e riportato fedelmente da Agrippa d’Aubignè e fa parte di una serie di visioni tendenti ad annunciare la morte di qualcuno. Di questo tipo di apparizione le storie dei fantasmi sono piene e potremmo continuare a lungo, ma, in questo caso, c’interessava citare un esempio tra i più classici.
In altri modi i fantasmi possono manifestarsi: essi vagano sofferenti nei luoghi dove hanno trovato un’improvvisa e brusca morte, ma, questo è importante, noi siamo in grado di valutare serenamente e senza preconcetti la loro eventuale esistenza?
Nel 1966 una curiosa sentenza fu emessa in Inghilterra dal giudice James Devey e questa sentenza evitò il carcere a William Haywood, un giovane turbolento, non nuovo a vicende del genere, infatti era la seconda volta che veniva trovato alla guida di un auto senza patente, e il suo avvocato difensore sostenne che non era giusto che il suo cliente finisse in galera perché la sua giovanissima moglie era in attesa di un bambino ed era sola in casa, continuamente perseguitata e terrorizzata da un fantasma. Questo bastò affinché il giudice gli infliggesse solamente una multa e un’ammonizione.
Il nostro passato vive nel ricordo di magiche apparizioni, di strane luci e ombre, di esseri incorporei che attraversano il nostro presente e che potrebbero essere le testimonianze visive, se non tangibili, dell’esistenza di un altro piano di esistenza oltre il nostro, un mondo diverso nel quale continuare a vivere o quantomeno a esistere, una speranza per chi crede la morte la fine di ogni cosa, la fine di tutto, il buio eterno oltre il quale esiste solo il nulla e la dissoluzione.
Alcuni di noi, in uno stato anomalo, hanno varcato, o creduto di varcare, la soglia dell’aldilà e hanno trovato pace o dolore, luce o buio, una luce immensa e calda li ha avvolti, una figura li ha accompagnati attraverso i primi, incerti passi nell’aldilà, un senso di pace quale mai abbiamo avuto e, alla fine, un doloroso ritorno…
Un nuovo mondo ci attende oltre le frontiere della morte? O, molto più semplicemente, è la nostra mente che sogna nuovi mondi per non vivere il dolore della fine? Questo nessuno può saperlo, nessuno è veramente, indiscutibilmente, tornato indietro per raccontarcelo e, purtroppo, il mondo è pieno di ciarlatani più o meno abili che, per soldi o per vanto, ti danno un mondo nuovo da vivere, una speranza.
Nel mondo noi viviamo assieme a queste creature del nostro domani, la cui epigrafe: “Noi siamo come voi sarete. Dimenticarsi di noi è dimenticarsi di voi stessi” rappresenta il futuro verso cui ogni essere vivente sta involontariamente puntando, ma se esiste un altro mondo, un altro piano di vita, cerchiamo di raggiungerlo con il nostro animo più sereno o, quantomeno, crediamo in esso per la nostra pace sulla terra che ora stiamo attraversando.
Assieme a noi vivono creature che seguono i nostri movimenti, che consigliano il nostro modo d’agire, che solleticano il nostro pensiero con idee. Quando, in certi momenti, e con la coda dell’occhio ci sembra di aver captato un movimento vicino a noi, dice una leggenda, abbiamo intravisto un angelo custode.
I fantasmi esistono davvero?
Non esiste, ovviamente, una risposta certa, ci sono coloro che vi credono, chi è scettico e chi scarta a priori la loro esistenza e poi c’è chi dice di averne avuta esperienza diretta e chi trova spiegazioni razionali a ogni fenomeno che potrebbe avere origine soprannaturale.
Circolano centinaia di fotografie di fantasmi, ma… quante sono vere? Quanti fotomontaggi? E quante si possono spiegare grazie a effetti ottici? Sicuramente la percentuale di immagini che non hanno spiegazioni è davvero bassa. Però, a quanto pare, esistono anche foto che qualche dubbio sull’esistenza dei fantasmi la lasciano.
Già all’inizio della caccia ai fantasmi, nel XIX secolo, i diversi tipi di manifestazione venivano distinti in base alle caratteristiche e queste caratteristiche li distingue in varie categorie diversificate da Lord Halifax che noi riportiamo pedissequamente.
Fantasma: è la manifestazione di energie residue di fatti storici o vicende familiari particolarmente forti, come morti violente, lutti non elaborati, ecc., che si ripresenta in determinati luoghi. Sarebbero fantasmi quelle apparizioni che ripropongono ai malcapitati spettatori alcune scene avvenute in passato. Lord Halifax riporta varie testimonianze di persone che, per esempio, si sono ritrovate nel mezzo di liti furiose fra esseri impalpabili, così come nei cortili di alcuni castelli si possono sentire rumori inspiegabili, come il rumore di zoccoli di cavalli, il clangore di spade o pianti. Non si tratterebbe, dunque, di anime intrappolate, ma dell’energia rimasta, una sorta di impronta della storia che rimane legata e si ripresenta a persone particolarmente sensibili.
Spettro: lo spettro sarebbe invece la definizione delle anime dei defunti che, per vari motivi, dopo la morte non sono passate oltre. Si tratta ad esempio di anime di bambini o di persone morte prematuramente che non hanno preso coscienza della propria dipartita e sono rimaste nei posti dove hanno vissuto o accanto alle persone amate. Spettri diventerebbero anche coloro che hanno lasciato qualcosa in sospeso e secondo questa definizione, sono gli spettri quelli in grado di interagire ancora con i viventi e con gli oggetti, prendendo energia dall’ambiente (le loro manifestazioni si accompagnano a un brusco abbassamento della temperatura e da un senso di disagio dei presenti) e utilizzandolo per compiere tale interazione.
Poltergeist: si tratta di un fenomeno provocato dall’esubero di energia di alcune persone. Il poltergeist ha manifestazioni eclatanti, come spostamento di oggetti talvolta violento, ma non ha nulla a che vedere con defunti o passato: le sue origini di solito si cercano fra i membri delle famiglie colpite, soprattutto se comprendono adolescenti, perchè le manifestazioni sembrerebbero dovute a un involontario sfogo di energia mentale, scatenato da situazioni di disagio.
Prima di andare avanti conosciamo colui che fu il creatore di questa distinzione: Charles Lindley Wood, II Visconte di Halifax (Londra, 1839 – Hickleton, 1934), che è stato un religioso inglese e apparteneva a una lunga e nobile famiglia. Il suo libro “Guida ai fantasmi inglesi” contiene un ricchissimo repertorio di aneddoti, di fatti ultraterreni (ora gai, ora macabri, ora drammatici) riferiti da “testimoni oculari”. Una serie di racconti del mistero, uno dei quali è stato scritto dal padre.
Torniamo a noi. La storia umana è piena di queste apparizioni e molte sono le spiegazioni, più o meno attendibili, che sono state date, ma sono solo teorie più o meno fantastiche.
La scienza ufficiale è assolutamente precisa in questo senso: non vi è alcuna prova dell’esistenza del soprannaturale e di una forma di vita ultraterrena; tali concetti sono privi di fondamento razionale, empirico e sperimentale; ovvero, restano semplice oggetto di fede o credenza.
Come accade per altri campi di ricerche più o meno misteriose e non ufficiali come, ad esempio, l’ufologia, frequentissime nella storia del paranormale sono state le vere e proprie frodi escogitate per svariati interessi, in particolare per ciò che riguarda le apparizioni dei fantasmi. Sono numerosi, ad esempio, i medium che si sono vantati della capacità di produrre materializzazioni di ectoplasmi, durante le proprie sedute medianiche, ma nessuno di questi sensitivi è stato in realtà in grado di produrre una prova oggettiva della natura soprannaturale di questi “fantasmi” (in molti casi è stato invece dimostrato trattarsi di garze, veli e altre sostanze del tutto naturali). Anche le apparizioni documentate fotograficamente, oppure connotate da varie forme di interazione fra fantasmi e oggetti circostanti (ad esempio spostamento di oggetti, rumori notturni, ecc.), come abbiamo già evidenziato, sono state spesso correlate, e successivamente spiegate, con l’intenzione di determinati soggetti di attirare l’attenzione dei media e del pubblico su particolari luoghi, località o situazioni, per esempio a scopi turistici o commerciali (Loch Ness) o per interessi del tutto individuali.
Nella maggior parte dei casi l’apparizione di fantasmi è classificata come allucinazione (quantomeno dopo avere scartato l’ipotesi di una frode). La spiegazione si basa sul fatto che chiunque si rechi in un luogo particolare per assistere a un’apparizione, se abbastanza convinto e suggestionato, potrebbe realmente assistere a un’apparizione. La mente infatti, se posta sotto un forte stimolo di stress, potrebbe creare delle illusioni di vario genere, che possono essere diverse a seconda della persona.
Nei casi in cui due o più persone condividono la stessa esperienza illusoria si parla di allucinazione collettiva. Secondo alcune teorie parapsicologiche sarebbe spiegabile con il fatto che un individuo psicologicamente forte, in caso di forte stress, può trasmettere telepaticamente l’immagine che è stata registrata dal suo cervello: quest’ipotesi non ha però riscontro scientifico. L’allucinazione collettiva è spesso frutto di suggestione da parte di alcuni componenti del gruppo o della folla, che con il loro comportamento (parole, grida, ecc.) finiscono per suggestionare gli altri.
Ma la identificazione più popolare della natura dei fantasmi è legata al fatto che essi siano identificabili come apparizione dei defunti. Questa interpretazione non ha alcun fondamento scientifico; in essa è riposta la fede, ovvero la volontà di credere, di coloro che vi aderiscono. Credere ai fantasmi significa spesso credere che l’anima di una persona defunta possa in qualche modo riuscire a manifestarsi nel mondo terreno, non di rado per chiedere aiuto nel portare a termine qualcosa che il defunto non è riuscito a ultimare. È sicuramente l’ipotesi più legata alla tradizione del folclore riguardante i fantasmi e, per alcune persone, è quella più rassicurante, dato che presuppone che possa esistere una vita dopo la morte e una continuazione dell’amore provato nei confronti dei propri cari.
Altre ipotesi, francamente più assurde, sono sostenute da coloro che si interessano di parapsicologia e che sostengono che i fantasmi potrebbero essere un frutto della telepatia. In casi di forte stress mentale e/o emotivo, il nostro cervello, a detta di questa teoria, potrebbe in qualche modo “sdoppiare” la nostra persona che andrebbe così a manifestarsi sotto forma telepatica. Secondo alcuni esperti e molti siti internet che trattano l’argomento, questa ipotesi coprirebbe addirittura la maggioranza dei casi esaminati, ma non è accettabile in campo scientifico.
Arriviamo addirittura ai buchi spazio-temporali e questo grazie ai padri di questa teoria che sono fondamentalmente due: il cacciatore di fantasmi Peter Underwood e il professore Hermann Wilkins dell’Università dell’Ohio (USA). Essi, infatti, sostengono che, grazie a particolari situazioni ambientali, si possa creare una sorta di “buco nella luce” che renderebbe possibile vedere nel passato per pochi istanti. Questa infatti sarebbe la spiegazione perché i fantasmi vengono visti oltrepassare i muri, fluttuare nell’aria e camminare immersi per metà nella strada; questo perché molto probabilmente nel passato non esisteva quel determinato muro, c’era una duna oppure la strada non era ancora stata costruita. Questa teoria sta prendendo piede negli ultimi anni, pur non avendo alcun fondamento scientifico e mancando di ogni possibilità di verifica. Inoltre, vista la natura unica dello spazio-tempo, questa teoria non spiega il motivo per cui si avverrebbero questi slittamenti solo in termini di tempo e non di spazio. Questa teoria ha una variazione negli “universi paralleli” sempre più vicini a una spiegazione realistica che ci dice che noi vediamo, a volte, coloro che vivono e abitano in un altro universo, forse anche in un altro tempo, ma questo non spiegherebbe il perché sarebbero stati visti i volti e le figure di parenti e amici scomparsi sempre, a meno che, l’identificazione in questo senso sia opera della nostra immaginazione.
La Chiesa Cattolica è stata comunque chiara in questo senso: la destinazione dell’anima di un defunto può essere la felicità eterna (Paradiso) o la pena eterna (Inferno). Se l’anima non è libera da ogni peccato veniale, allora può scontare un tempo più o meno lungo nel Purgatorio (dove per tempo non si intende quello fisico con unità di misura propria). Essendo queste tre le uniche destinazioni delle anime previste dalla Chiesa Cattolica, non può esistere il fatto che un’anima defunta sia collocata nel nostro mondo. Tutto questo sempre per chi ci crede. Comunque sia nel Catechismo della Chiesa Cattolica non si parla di fantasmi, mentre nella Bibbia sono narrate apparizioni di spiriti (Saul fa evocare lo spirito di Samuele; durante la Trasfigurazione di Gesù appaiono Mosè ed Elia), il che, poi non è altro che il solito modo della Chiesa di dire qualcosa per poi, subito dopo, girarci attorno smentendo quello che era stato detto poco prima.
Ma, allora, lo spiritismo, le sedute spiritiche e i “Cacciatori di Fantasmi”?
Secondo lo spiritismo e il ricercatore Allan Kardec che studiò a fondo i relativi fenomeni, i fantasmi sono manifestazioni degli spiriti, i quali si rendono visibili grazie a un fenomeno del tutto naturale che lui studiò e approfondì, ossia rendono più “denso” il loro corpo inimico, formato cioè da sostanza materiale estremamente rarefatta, e grazie a particolari circostanze medianiche (tra cui l’ectoplasma del medium), appaiono a chi desiderano. Kardec descrisse il fenomeno esemplificandolo come un gas che in condizioni normali non è visibile, ma che raffreddandolo diviene immediatamente semi-trasparente e raffreddandolo ulteriormente diventa solido e tangibile.
Per quanto riguarda i cosiddetti ghost hunters (cacciatori di fantasmi) sono persone che appaiono mosse da una grande passione per tutto ciò che riguarda il mondo degli spiriti. Con il termine ghost hunters sono indicate persone, più o meno serie perché anche qui abbondano i ciarlatani, dedite allo studio e alla ricerca dei fantasmi, con metodi più o meno scientifici o para-scientifici. Loro scopo dichiarato è in genere cercare di esaminare in modo più neutrale e preciso possibile i documenti che hanno in proprio possesso, spesso recandosi in determinati luoghi considerati come luoghi di apparizioni. Tra i più celebri cacciatori di fantasmi va segnalato almeno Harry Price (1881 – 1948).
Fra le varie manifestazioni, il poltergeist deriva dal tedesco Polter (chiasso, rumore) e Geist, “spirito”. In italiano significherebbe spirito chiassoso. La caratteristica principale di una manifestazione di tipo poltergeist è prettamente di carattere uditivo. Il poltergeist è uno spirito invisibile che, come dice il nome, si manifesta emettendo forti rumori come dei battiti contro il muro o facendo sbattere porte e finestre in modo violento. Il poltergeist interagisce in un determinato ambiente di appartenenza (dove si pensa presumibilmente sia stato legato in vita) spostando oggetti come mobili, soprammobili, rompendo piatti e rovesciando bicchieri e bottiglie. L’attività di un poltergeist non è di tipo ostile, ma vi è una celebre testimonianza nel caso di John Bell, abitante del Tennessee che nel 1817 dichiarò di essere stato vittima di un poltergeist che aveva infestato la sua casa; tale manifestazione non solo si sarebbe divertita a colpirlo in viso durante le ore di sonno, ma sembra che alla fine riuscisse a sostituire una boccetta di sciroppo con del veleno, il che costò la vita a Bell. L’azione di un poltergeist è circoscritta in un particolare luogo (come case, cimiteri o altre costruzioni) e talvolta in una singola stanza. Secondo la parapsicologia il poltergeist non sarebbe l’anima di un defunto, ma tale manifestazione sarebbe da attribuirsi all’inconscio di persone con forti capacità psichiche le quali interagirebbero a propria insaputa con il mondo materiale circostante.
Molte storie letterarie e cinematografiche si svolgono in castelli o case infestate che altro non sono che la presunta manifestazione spiritica forse più presente tra i molti fenomeni descritti. L’infestazione avviene anch’essa in luoghi ben determinati e si può manifestare sia in luoghi chiusi che all’aperto. Nella maggior parte dei casi, gli spiriti che infestano un luogo agiscono ripetendo sempre le stesse azioni, ignorando del tutto gli umani presenti nel luogo. Durante queste manifestazioni, gli spiriti vengono visti con contorni sfumati, ma altre volte con i lineamenti del viso e del corpo ben definiti, arrivando persino a essere scambiati per persone vive. Le leggende popolari e il folclore sono pieni di storie di fantasmi di questa tipologia, e vi sono moltissime persone, anche in Italia, che sostengono di essersi imbattuti in questo tipo di apparizione, avvenuta prevalentemente in antichi luoghi quali castelli, manieri, case abbandonate o cimiteri vuoti. Alcuni ritengono comunque che, contrariamente a ciò che comunemente si pensa, i principali luoghi di avvistamenti di questo tipo siano stati in prossimità di costruzioni militari o campi di battaglia, e anche in campagna.
(1 – continua)