ispirato al film Profondo Rosso di Dario Argento, 1975
BARTENDER
Pietro Testa, direttore e barman di Al Tagliando e consulente del The Moss di Milano
INGREDIENTI
4,5 cl Aviation Gin
2 cl OSCAR.697 Vermouth Rosso
0,5 cl Bitter Del Professore
1,5 cl succo di limone fresco
Essenza al timo home made
Frutti di bosco: 1 fragola, 2 more e 3 lamponi
BICCHIERE
Tumbler basso
GARNISH
Frutti di bosco e un rametto di timo
Pestare in uno shaker i frutti di bosco, versare il succo di limone, 2 spruzzate di essenza al timo e amalgamare il tutto con un bar spoon. Versare l’Aviation Gin, l’OSCAR.697 Vermouth Rosso e il Bitter Del Professore, aggiungere ghiaccio e shakerare per 5/7 secondi. Filtrare il cocktail con tecnica Double Strain e versare nel bicchiere tumbler basso. Decorare con frutti di bosco, un rametto di timo e spruzzare nuovamente l’essenza di timo.
Un drink che si ispira a Profondo Rosso, film cult di Dario Argento che spegne quest’anno 45 candeline e non smette di essere vivo nella memoria cinematografica mondiale non solo del genere horror. Lo realizza Pietro Testa, attualmente direttore e barman presso Al Tagliando e consulente al The Moss di Milano, dopo una decennale esperienza in diversi locali milanesi, tra i quali Gino12, Canteen, Saigon e Ricci. Un drink che parte dall’ossessione cromatica per il colore rosso, in un film dove ogni singolo dettaglio, scena, movimento è pensato per risultare disturbante e smuovere le viscere dello spettatore. Il primo approccio di ispirazione è sicuramente quello visivo, che nel drink si tramuta in un rosso intenso dato dal Vermouth OSCAR.697, il vermouth contemporaneo prodotto con amore in Italia dal vermuttista Stefano Di Dio – e qui distribuito da Rinaldi1957 – con profumi di rabarbaro e liquirizia. Un rosso predominante, ornamentato dal verde del timo e il viola scuro delle more, presente in ogni scena, in molti oggetti della scenografia, dai quadri al pacchetto di sigarette fumato dal protagonista Marc (interpretato da David Hemmings), dalle sue stesse scarpe, di un rosso sangue, mai cambiate alla bambola voodoo in lana rossa trafitta da spilli colorati. Le stesse comparse indossano sempre qualcosa di rosso, una borsa, un rossetto. Un colore che spesso è accompagnato dal verde e dal giallo, che si ritrovano anche nel bicchiere sotto forma di timo e limone. E, ancora il piccolo bambolotto, sempre rosso, ma di una tonalità meno intensa come il bitter, la corda da cappio con i suoi intrecci rossi, verdi e gialli. Altro elemento non indifferente è l’acqua e il suo non-colore, trasparente come il gin, in questo drink impersonificato dall’Aviation, di proprietà, non a caso, dell’attore Ryan Reynolds. Acqua utilizzata dall’assassino per uccidere la sua seconda vittima, ustionata in una vasca d’acqua bollente. Ma il drink si esprime subito con il suo profumo: prima ancora di berlo si sentirà il timo che con il primo sorso andrà a sposarsi perfettamente all’insieme di sfumature che a poco a poco si andranno a percepire. Un gusto iniziale leggermente dolce, quasi in contrasto con la sfumatura amara, va ad amalgamarsi con la nota fresca data dal limone e l’acidulo dei frutti di bosco. Tutte sensazioni che si legano perfettamente con la descrizione iniziale del folle omicida da parte di Helga Ulmann, la sensitiva tedesca e prima vittima, che, durante una conferenza di parapsicologia, avverte i pensieri devastanti della mente contorta, descrivendoli come forti, cruenti e al tempo stesso dolci e infantili. Il risultato di questo cocktail è quello di un’esperienza inaspettata, in un drink equilibrato e corposo che crea anche confusione, ma mai stucchevole. Proprio come il film, che crea incertezza, sorpresa e piacere al tempo stesso.