ENIGMI DALLO SPAZIO E DAL TEMPO 02

1: ENTITA’ MISTERIOSE – PARTE 02

I nostri ricordi, i nostri timori i mostri dell’Id che popolano la nostra mente hanno dato la possibilità alla letteratura e al cinema di poter far lavorare la nostra fantasia e di vedere con i nostri occhi il realizzarsi dei nostri incubi peggiori. Parliamo quindi di questi spiriti inquieti o almeno di quelli principali cercando di tenere da parte il più possibile tutto ciò che riguarda l’horror e lo splatter, sfioriamoli solamente, è un discorso che riprenderemo in altra sede e che fa comunque, a pieno titolo, parte della filmografia dell’orrore.

Storia elegante e divertente è Il Fantasma Galante (The Gost goes West) di Renè Clair del 1936. Qui abbiamo il fantasma di un cavaliere il quale, quando una ricca ereditiera americana compra un antico castello scozzese, dimora del fantasma, lo smonta e lo rimonta negli Stati Uniti, riappare per compiere una sua vecchia vendetta grazie alla quale egli può, finalmente, riposare in pace, mentre il suo discendente, e sosia, si sposa la ricca ereditiera di cui sopra.

Una delle più belle pellicole in assoluto su case infestate da fantasmi è l’angosciante La Casa sulla Scogliera (The Uninvited) di Lewis Allen (1943), il quale parla di una maledizione che incombe su una vecchia villa in Cornovaglia. Ogni notte si sente tra le vecchie mura un pianto angosciante, solo la soluzione del mistero porterà la pace tra gli inquilini della casa e le entità: il film è molto suggestivo perché le presenze sono sottolineate da musica, da ombre e solo alla fine diventano visibili, il resto è tutta atmosfera.

Lo Spettro di Canterville (The Canterville Ghost) di Jules Dassin del 1944 narra le vicende di un nobile scozzese del Cinquecento il quale si comportò da vigliacco in battaglia e fu quindi costretto a vagare per l’eternità fino a che lui, o un suo discendente, non compiranno un atto coraggioso. Il dolente, ma anche divertente, fantasma è interpretato da Charles Laughton (1889 – 1962), padre di Roddy (Il Pianeta delle Scimmie) McDowall (1928 – 1998). Il film ha avuto anche un remake nel 1975 (The Canterville Ghost ed era interpretato da David Niven), nel 1986 con John Gielgud e nel 1996 con Patrick Stewart e fu anche spesso rappresentato in teatro. Il soggetto è stato tratto da Il fantasma di Canterville (The Canterville Ghost) del 1887, scritto da Oscar Wilde e il film è stato girato ai Busch Gardens di Pasadena, in California.

Il Fantasma e la Signora Muir (The Ghost and Mrs. Muir) di Joseph Leo Mankiewicz (1946) è una deliziosa commedia sulle vicende di una giovane vedova (Gene Tierney, 1920 – 1991) ambientata ai primi del Novecento, che lascia la sua pettegola famiglia e acquista una casa isolata abitata ancora dal fantasma del vecchio proprietario, un marinaio. I due fanno amicizia e lei scrive un libro sotto la sua dettatura. La donna s’innamora del suo etereo compagno, ma questi preferisce scomparire per poi riapparire al suo fianco in punto di morte per condurla con lui verso l’eternità. L’ambientazione della pellicola, così suggestiva, è stata girata per gli esterni a Carmel, a Paolos Verdes, in California: dal film venne tratta anche una serie televisiva, La signora e il fantasma (The Ghost and Mrs. Muir) con Hope Lange al posto di Gene Tirney ed è durata 50 episodi.

Nel 1960 abbiamo il curioso I 13 Fantasmi (13 Ghosts) di William Castle. La trama semplicistica è su un uomo che riceve in eredità dallo zio, uno scienziato, una splendida casa e quando si trasferisce nella nuova abitazione con tutta la famiglia fa riscontro il fatto che egli scopre che lo zio era un appassionato dell’occulto e che aveva effettuato degli studi riguardanti i fantasmi rimasti imprigionati sulla Terra, spiriti che aveva trovato il modo di scovare, attraverso dei particolari occhiali, e addirittura di collezionare. La casa ereditata infatti è infestata da 12 fantasmi, ma il peggio deve ancora venire: gli spettri sono in cerca del tredicesimo… Al pubblico in sala, Castle, non nuovo a trovate del genere, faceva indossare degli speciali occhiali, definiti ghost-viewer, che avrebbero permesso di vedere gli spettri sullo schermo in quanto il film era stato girato in una particolare tecnica chiamata “Illusion-O”; gli spettatori venivano addestrati all’entrata delle sale a indossare gli occhiali quando sul lato dello schermo compariva un particolare scintillio dell’immagine. Le lenti blu non mostravano alcun effetto speciale, mentre le lenti rosse schiudevano al pubblico un misterioso mondo di fantasmi permettendo di visualizzare i terrificanti protagonisti della pellicola. Al termine del film compariva l’immagine del mefistofelico Castle il quale suggeriva di conservare i ghost-viewer che sarebbero potuti tornare estremamente utili per svelare inaspettati coinquilini. Nel 2001 ne fu fatto un rifacimento intitolato I 13 Spettri (Thir13en Ghosts) per la regia di Steve Beck.

Molto simili tra loro sono le storie de Gli Invasati (The Haunting) di Robert Wise (1963) e di Dopo la Vita (Legend of Hell House) diretto da John Hough (1973), tratti da un racconto di Richard Matheson, senza dimenticare lo spettacolare, ma mediocre, Haunting – Presenze (Haunting) di Jan De Bont (1999). Tutti e tre trattano di case infestate nelle quali un gruppo di volontari, tra medium e scienziati, decide di passarvi del tempo per scoprirne il segreto.

Nel 1966 abbiamo un film italiano intitolato Operazione Paura di Mario Bava. La storia è ambientata verso la fine del XIX secolo quando, accolto con ostilità perché straniero dagli abitanti di un paese, un giovane medico condotto indaga su una catena d’inspiegabili decessi e scopre che la responsabile è una vecchia pazza che abita isolata in una vecchia villa, nel ricordo della figlia morta durante una festa.

Uno dei migliori film sui fantasmi deve essere considerato A Venezia… un Dicembre Rosso Shocking (Don’t Look Now), una pellicola datata 1973 e dovuta alla regia di Nicolas Roeg: dopo la tragica morte della figlioletta per un banale incidente davanti la loro casa in Inghilterra, i coniugi Baxter si trasferiscono per lavoro a Venezia; il marito, John, dirige i lavori di restauro nella Chiesa di San Nicolò. Durante questo soggiorno la loro strada s’intreccerà prima con due anziane sorelle scozzesi, di cui una cieca ma con poteri medianici che è convinta di vedere lo spirito della figlia defunta, e poi con un misterioso serial killer che non sembra aver nulla a che fare con loro…

Amityville Horror (Amityville Horror) è del 1979 ed ha avuto l’onore di ben undici sequel: Amityville Possession (Amityville II: The Possession – 1982), Amityville 3D (Amityville 3-D – 1983), Amityville Horror – La fuga del diavolo (Amityville: The Evil Escapes – 1989), Amityville – Il ritorno (The Amityville Curse – 1990), Amityville 1992 (Amityville 1992: It’s About Time – 1992, inedito in Italia), Amityville – A New Generation (Amityville – A New Generation – 1993, inedito in Italia), Amityville Dollhouse (Amityville: Dollhouse – 1996), Amityville Horror (The Amityville Horror – 2005), The Amityville Haunting (The Amityville Haunting – 2011, inedito in Italia), The Amityville Asylum (The Amityville Asylum – 2013) e Amityville: The Awakening (Amityville: The Awakening – 2015). Nel primo film la storia, ambientata a Long Island nel 1975, narra di una famiglia che si trasferisce in una nuova casa, già luogo di una strage un anno prima, scoprendo che è infestata da uno spirito maligno. A nulla valgono gli avvertimenti di Padre Delaney, sacerdote amico di Kathy, la moglie. Lasceranno spaventati la casa. Da questo momento in poi in quella casa, con altri inquilini, accadrà di tutto. La storia originale è tratta dal romanzo di Jay Anson nel 1977, ispirato a fatti realmente accaduti nella casa al numero 112 Ocean Avenue di Amityville, Long Island. In effetti la notte del 13 novembre 1974 Ronald Junior De Feo sterminò a colpi di fucile tutta la sua famiglia: il padre, Ronald Senior, la madre Louis, i fratellini Mark e John di 12 e 7 anni e le sorelle Allison e Dawn di 13 e 18 anni. Il massacro avvenne ad Amityville, Long Island, e da quel momento la villa “Grandi speranze” dei De Feo, al 112 di Ocean Avenue, divenne per tutti quanti la casa più infestata d’America. Il tutto deve intendersi una manovra da parte dell’autore del libro e dalla famiglia che acquistò la casa fuggendone dopo soli 28 giorni dicendo, terrorizzati, che la casa era infestata e dai presunti demonologi che la esaminarono.

Un classico del genere è indubbiamente Shining (The Shining) di Stanley Kubrick e tratto da un romanzo di Stephen King. La storia è nota: libro e film raccontano la storia di Jack Torrance, un insegnante e scrittore al quale viene offerto di fare da guardiano invernale a un hotel senza ospiti né dipendenti. Torrance accetta e si reca nell’hotel con la moglie Wendy e il figlio Danny. Nell’hotel sembrano però svolgersi fenomeni paranormali (chiaramente percepiti da Danny) e, dopo alcuni giorni dal suo arrivo, Jack impazzisce e tenta di uccidere moglie e figlio in un crescendo di paura e misteri. In passato King ha raccontato che nel descrivere l’Overlook Hotel si è ispirato allo Stanley Hotel, che visitò nel 1974 insieme a sua moglie. Negli ultimi anni lo Stanley Hotel ha saputo sfruttare a suo vantaggio la grande fama di Shining: il resort ha un sensitivo che lavora sempre lì; alle decine di migliaia di visitatori che arrivano ogni anno offre visite guidate in cerca di fantasmi e ospita un festival cinematografico in cui le persone si vestono da zombie e mangiano “cervella”. Il New York Times spiega che i dipendenti dell’hotel e le guide dei tour in cerca di fantasmi incoraggiano gli ospiti a condividere le loro “esperienze soprannaturali” sulla pagina Facebook dell’hotel, che ha anche un negozio online in cui sono in vendita souvenir legati a Shining. Nel 1997 è uscita una miniserie in sei puntate da 45 minuti l’una. Fu adattata per la televisione dallo stesso Stephen King e diretta da Mick Garris, che venne trasmessa per la prima volta nel 1997. In Italia giunse nel 2001 grazie a Italia 1 e ne fu fatta anche un’edizione in VHS. Rispetto al celebre film di Stanley Kubrick questa versione è più fedele al romanzo originale. La creazione di questa miniserie fu dovuta all’insoddisfazione di Stephen King verso l’omonimo film di Stanley Kubrick. A parte il motivo dietro alla creazione di questa miniserie, la versione del 1997 fu ambientata allo Stanley Hotel. King usò l’hotel che lo ispirò a scrivere il libro per la parte esterna e per la progettazione dei set interni. Le scene furono girate all’interno; tuttavia, parti specifiche di arredamento del set furono usate per migliorare il vecchio stile dell’edificio. Lo scrittore appare in un piccolo cameo durante la festa nella sala da ballo, interpretando il direttore d’orchestra con lo smoking bianco.

Nel 1982 esce uno dei film migliori del genere, rifatto peraltro nel 2015: si tratta di Poltergeist – Demoniache Presenze (Poltergeist), brillantemente girato da Tobe Hooper. Per quanto riguarda la storia essa inizia con Steve e Diane Freeling, genitori della piccola Carol Annie i quali non possono fare a meno di preoccuparsi quando scoprono la bambina a parlare da sola con l’apparecchio televisivo. Poi lei scompare, inghiottita dallo stesso televisore e, da quel momento, strane presenze provenienti dall’oltretomba cominciano a manifestarsi nella casa. Il film ha avuto due sequel: Poltergeist II – L’altra dimensione (1986) e Poltergeist III – Ci risiamo (1988); nel 1996 è stata realizzata la serie televisiva Poltergeist: Legacy, consistente in uno spin-off di questo film. La serie cinematografica è stata funestata da incidenti dove sono morti quattro attori dando così il via a quella che venne definita “La Maledizione di Poltergeist”. E’ morta Heather O’Rourke, la bambina protagonista di tutti e tre i film a soli 12 anni per una rara malattia poco prima dell’uscita dell’ultimo film della serie; poi Dominique Dunne, che nel primo film interpretava il ruolo della sorella maggiore, è stata strangolata a 22 anni dall’ex-fidanzato che non accettava la fine della loro storia. Quindi è toccato a Julian Beck, che nel secondo film interpretava il ruolo di un malefico reverendo, consumato da un tumore allo stomaco; e infine Will Sampson, deceduto in seguito a delle difficoltà dovute a un trapianto, che interpretava la parte di un indiano dotato di poteri paranormali.

Un povero assassino non può essere al sicuro nemmeno quando riesce, finalmente, a eliminare il suo peggiore nemico e cioè l’ispettore che era sulle sue tracce perché nel suo corpo s’incarna lo spirito di un agente di polizia il quale con l’aiuto della moglie del defunto, riesce finalmente a incastrarlo. Questa, in sintesi, la trama di Indagine oltre la Vita (The Force) di Mark Rosman (1984).

Tra i più roboanti, spettacolari combattimenti contro i fantasmi ci sono quelli presentati in Ghostbusters (Ghostbusters) di Ivan Reitman del 1984, dove un gruppo di sgangherati acchiappafantasmi libera la città di New York dalla furia distruttiva di un Dio antico: la pellicola ha avuto anche un seguito nel 1989, ancora per la regia di Ivan Reitman, dove questa volta i nostri eroi devono combattere contro un tiranno diabolico che vuole reincarnarsi dentro il corpo di un infante e da lì dominare poi il mondo. Ovviamente il titolo della pellicola non poteva che essere Ghostbusters 2 (Ghostbusters 2). In tempi recenti le imprese dei cacciatori di fantasmi sono state riprese nel film Ghostbusters 2016 (Ghostbusters) con un cast tutto al femminile, mentre nel 2021 torneranno i protagonisti delle prime due pellicole in Ghostbusters 3: Legacy.

Spiriti nomadi, misteriosi, capaci di efferati delitti, li troviamo nel film di John McTiernan Nomads (Nomads) del 1985, dove un antropologo francese viene ricoverato ricoperto di ferite in un ospedale di Los Angeles: l’uomo muore e le indagini conducono una dottoressa in mezzo alla follia più pura.

Suggestivo film cinese arrivato fino a noi e i cui seguiti non sono all’altezza del primo, è Storia di Fantasmi Cinesi (Sien nui yau wan) di Ching Siu Tung del 1986, ambientato in una tenebrosa notte in un tempio abbandonato infestato dai fantasmi. L’eroe della vicenda, vuole liberare e portare via una bella fanciulla prigioniera nel mondo dei morti.

Il vecchio racconto di Charles Dickens Canto di Natale, conosciuto anche come Racconto di Natale, ha offerto la possibilità al cinema di portarlo in vari modi sullo schermo, mentre ricordiamo un delizioso cortometraggio della Walt Disney interpretato mirabilmente dalla Banda Disney, ecco invece arrivare sugli schermi questa ulteriore versione intitolata S.O.S. Fantasmi (Scrooged) di Richard Donner (1988). Il nostro protagonista, Frank Cross (Bill Murray), novello, astuto, diabolico presidente di una rete televisiva, è senza cuore e senza affetti apparenti e viene trascinato nelle pieghe nel tempo da tre fantasmi che gli mostreranno l’aridità del suo passato, la vergogna del suo presente e l’orribile futuro, sperando che questo gli possa servire a sentirsi migliore visto che il futuro non è ancora deciso. Anche in questo caso esiste la speranza di un aldilà nel quale vivere felici.

Ben altri tipi di fantasmi infestano invece il vecchio castello in High Spirits (High Spirits) di Neil Jordan (1989): un nobile e decaduto baronetto inglese ha trasformato il proprio castello in un’attrazione per turisti e ha organizzato le cose in modo che, per divertirsi, gli ospiti possano pure vedere i fantasmi, ovviamente finti, però il guaio è che i fantasmi ci sono davvero…

La curiosità, la paura, il desiderio di sapere cosa possa esservi oltre la soglia della morte, ha unito tra loro storie e leggende, dichiarazioni e filmati, il desiderio dell’uomo di sapere cosa lo attende dall’altra parte resta insoddisfatto ed egli formula ipotesi, moniti, avvertimenti, timori. Ci scherza sopra, ci spera… Ghost – Fantasma (Ghost) di Jerry Zucker (1990) è forse l’esempio migliore e più completo. Sotto i termini di una commedia vi sono dei momenti di struggente tristezza e anche attimi di angoscia. Un giovane viene ucciso ed egli torna in forma di fantasma per aiutare la sua ragazza a sopravvivere perché l’assassino sta per prendersela anche con lei. Il contatto tra il mondo dei morti e quello dei vivi è reso possibile da una sedicente medium nella quale alberga veramente la possibilità di prendere contatto con le anime dei trapassati.

In tempi precedenti un’altra pellicola intitolata Al di là del Domani (Beyond Tomorrow) di Edward Sutherland (1940) ci aveva mostrato un tema relativamente similare, ma in questo caso si tratta di un cow-boy e di una infermiera che vengono invitati nella ricca casa di tre benefattori che vogliono vedere se esistono al mondo ancora delle persone oneste che hanno volutamente perso dei portafogli con dentro il loro indirizzo e una somma di danaro. I tre morranno per un banale incidente, ma torneranno sulla Terra per aiutare il giovane a trovare il vero amore.

In tutti e due i film una luce intensa, luminosissima, appare avvolta da una musica, un mondo di pace e di bene, un’eternità d’amore, grande speranza per l’uomo e per chi crede, una fantasia per gli atei convinti che dopo questa parentesi li attenda il nulla.

Tanti, tanti sono gli esempi di eventi, entità superiori, d’inferni e paradisi che circondano l’uomo in una giostra fantastica nella quale lui si trova inconsapevole comparsa mentre, attorno al suo mondo, brulicano mondi di entità diverse buone o cattive pronte al perdono o alla condanna.

Pessimo è questo I Fantasmi non possono farlo… (Ghosts can’t do it) di John Derek (1990): Scott (Anthony Quinn) è il defunto marito della bella Kate (Bo Derek) ed è condannato a vagare sulla Terra in veste di fantasma cercando un corpo dove potersi incarnare per potersi fare di nuovo la bella moglie.

Simpatica invece è la commedia di Sidney Poitier, interpretata da Bill Cosby Papà è un Fantasma (Ghost Dad) del 1990. Il nostro protagonista è un uomo troppo impegnato a causa del suo lavoro e non trova mai il tempo per dedicarsi ai suoi tre figli. Alla vigilia di un grande affare egli, a causa di un incidente, apparentemente muore e, come fantasma, cerca in tutti i modi di sistemare le cose in modo che i suoi figli non abbiamo a sentire, almeno economicamente, la sua mancanza, ma la realtà si dimostrerà assai diversa…

A volte ritornano (Sometimes They Come Back) è del 1991 ed è diretto da Tom McLoughlin, basato sul racconto di Stephen King che dà il titolo alla raccolta omonima. La storia ci parla di un insegnante che torna al suo paese natale per insegnare in una classe. A terrorizzarlo ci sono, tra gli alunni, tre delinquenti ufficialmente morti sotto un treno. Costoro erano deceduti poco tempo dopo aver ucciso il fratello del docente. Nel 1995 abbiamo avuto anche un A volte ritornano ancora (Sometimes They Come Back… again) di Adam Grossman, ma non aveva nulla a che vedere con la storia precedente.

Noioso film è questo inedito cinematografico intitolato Il Fantasma Innamorato (Truly, Madly, Deeply) di Anthony Minghella del 1991. E’ la storia di un’inconsolabile vedova, ma quando il suo amato riappare come fantasma e gli si installa in casa con gli amici e comincia a fare i suoi comodi… beh, era meglio morto e basta.

In guerra e in amore, si dice, tutto è lecito. Ne è un esempio questo film di Bob Balaban Fantasma per Amore (My Boyfriend’s Back) del 1993, dove un giovane, pur di far colpo su una ragazza, s’inventa una finta rapina da sventare, ma la rapina è invece autentica e lui si prende un proiettile in pieno petto e muore, ma nemmeno questo lo ferma, lui ama troppo la sua Missy…

E non vogliamo dire due parole su Casper (Casper), almeno sul primo? Qui il simpatico e buonissimo piccolo fantasma, celebre per i cartoni animati e per i fumetti, riceve la visita di un terapista dei fantasmi (Bill Pullman) e della sua giovane e graziosa figlia Cat (Christina Ricci). L’uomo deve disinfestare la casa dalla presenza dei fantasmi e cioè da Casper e dai suoi antipaticissimi zii in modo che la malvagia ereditiera possa entrare in possesso di un favoloso tesoro… Il film è diretto da Brad Silberling ed è datato 1995.

Basato su un romanzo di James Herbert ecco uscire, nel 1995, Fantasmi (Haunted) dovuto alla regia di Lewis Gilbert. Questa la trama: Inghilterra, 1930. Il giovane psicologo David Ash giunge in un’antica dimora del Sussex su richiesta di Tess, un’anziana signora, che crede che la sua casa sia infestata dagli spiriti. Qui s’innamora della splendida Cristina, la nipote orfana della donna, che vive insieme ai suoi due fratelli. Ma David scopre presto che né l’atteggiamento ambiguo dei fratelli né il muto terrore di Tess lo aiutano a capire la natura delle apparizioni e dei fenomeni che si registrano in quella casa…

Sospesi nel Tempo (The Frighteners) di Peter Jackson (1996) ci presenta fantasmi buoni e cattivi, ma pur sempre ci parla e ci tranquillizza sull’esistenza di un aldilà. In questo caso si tratta delle vicende di Frank Bannister (Michael J. Fox), il quale ha il compito di scacciafantasmi, compito per lui abbastanza facile perché i fantasmi li vede sul serio e anzi ne ha due come assistenti i quali fingono di infestare le case. Il problema è che, a un certo punto, un’entità maligna proveniente dal mondo degli spiriti, comincia a uccidere i viventi e allora sono cavoli amari…

Del film Il Sesto Senso di M. Night Shyamalan datato 1999 abbiamo parlato precedentemente per cui passiamo a un film tratto dal bellissimo romanzo di Richard Matheson: Io Sono Helen Driscoll, dal quale è stato tratto il film Echi Mortali (Stir of Echoes. Il titolo in originale è quello del libro di Matheson) del 1999 per la regia di David Koepp. Qui la vita di Tom, marito e padre come tanti altri, viene trasformata dall’inconfutabile prova che le forze paranormali esistono veramente. Tom vede cambiare il suo tranquillo, borghese sistema di vita a Chicago dopo essere stato ipnotizzato a una festa e dopo aver scoperto che anche suo figlio è in contatto con forze paranormali. Tom è sempre più ossessionato dall’evidenza che qualcun altro viva nella sua casa. Questa esperienza lacerante porta l’uomo sull’orlo della follia, sino a quando non scopre di avere una missione da compiere. Il film ha visto anche un sequel nel 2007, non distribuito qui da noi (Stir of Echoes: The Homecoming).

Sempre nello stesso anno il cinema della paura, e non solo quello, fu scosso dall’incredibile successo di The Blair Witch Project – Il Mistero della Strega di Blair (The Blair Witch Project) diretto da Daniel Myrick e Eduardo Sanchez. Nell’ottobre del 1994 tre studenti videoamatori scomparvero in un bosco nei pressi di Burkittsville, nel Maryland, mentre giravano un documentario… Un anno dopo fu ritrovato il loro filmato. Nel 2000, visto il notevole successo al botteghino, la casa che detiene i diritti, la Haxan Films, ha prodotto un seguito, Il libro segreto delle streghe: Blair Witch 2, nel quale, però, non sono stati coinvolti gli autori del primo episodio. Era previsto un terzo film della serie (un prequel annunciato nella versione DVD), ma non fu mai realizzato. Nel 2009 si iniziò a trattare per un seguito di questo primo capitolo che trascendesse i fatti del secondo, ma anche questo progetto non fu mai realizzato.

Ispirato invece liberamente al romanzo Il giro di vite dello scrittore americano Henry James del 1898, esce, nel 2001, un altro ottimo film: s’intitola The Others (The Others) ed è diretto da Alejandro Amenábar. Una giovane donna e i suoi due figli si trasferiscono in una grande casa su un’isola della costa britannica per attendere il ritorno del marito dal fronte. I due bambini soffrono di una strana malattia per la quale l’esposizione alla luce diretta del sole provoca in loro strani effetti fisiologici. Il risultato è che i tre vivono segregati in casa con una serie di rigide regole imposte loro dalla madre. Tuttavia una domestica noncurante rompe accidentalmente le regole con conseguenze terribili.

Nel 2005 esce Fragile – A Ghost Story (Frágiles), un film spagnolo diretto da Jaume Balagueró: i bambini ospiti del Mercy Falls Children’s Hospital, devono essere trasferiti perché l’ospedale sta per essere chiuso definitivamente. Amy, un’infermiera, arriva da Londra per dare una mano ma non si aspetta di dover fronteggiare, oltre alle difficoltà del trasferimento, anche una oscura e misteriosa situazione che sta spaventando i bambini. Si dice infatti che al terzo piano dell’ospedale, chiuso da quarant’anni, vi sia una presenza che i bambini definiscono come “la ragazza meccanica”. L’idea del film deriva da un’esperienza vissuta dallo stesso regista. A nove anni Balaguerò fu ricoverato per sei mesi a causa di una bronchite. In quel frangente strinse amicizia con gli altri bambini ricoverati che parlavano fra loro dei fantasmi che si sarebbero dovuti trovare in una camera abbandonata di quell’ospedale.

Sempre dello stesso anno abbiamo White Noise – Non ascoltate (White Noise) di Geoffrey Sax: Jonathan Rivers, un architetto di successo, è rimasto vedovo dopo aver perso la moglie Linda in circostanze misteriose. Un giorno viene contattato da Raymond Price, un uomo che dichiara di aver intercettato un messaggio di Linda attraverso il fenomeno della Transcomunicazione Strumentale, il metodo paranormale di comunicazione con l’aldilà per mezzo della registrazione di onde radio e video. Nel 2007 è stato distribuito solo per il mercato home video un sequel intitolato White Noise: The Light.

Con il 2007 incontriamo Paranormal Activity (Paranormal Activity) di Oren Peli: Katie e Micah si sono da poco trasferiti in una nuova casa, nella periferia di San Diego, quando cominciano ad avvertire la presenza di una misteriosa entità che si manifesta soprattutto di notte. Convinti che la propria abitazione sia infestata da uno spirito malefico, i due decidono di installare una telecamera ad alta definizione e di filmare quanto avviene nella loro camera da letto mentre stanno dormendo. La presenza della videocamera sembra tuttavia scatenare un’escalation di attività paranormali. Come al solito sono stati realizzati altri film, in questo caso dei prequel intitolati: Paranormal Activity 2, Paranormal Activity 3 e Paranormal Activity 4.

Ancora del 2007 è 1408 (1408) di Mikael Håfström. Il film è tratto da un breve racconto di Stephen King incluso nella raccolta Tutto è fatidico. Mike Enslin, scrittore di successo specializzatosi nella ricerca di fenomeni paranormali dopo la prematura morte della figlioletta che ha provocato anche il suo distacco dalla moglie. Mike non crede più in nulla anche perché non ha mai avuto una prova tangibile dell’esistenza degli spiriti. Finché un giorno non riceve una cartolina che gli suggerisce di prendere alloggio nella stanza 1408 dell’Hotel Dolphin a New York. Lo scrittore deve superare non poche difficoltà frapposte dal direttore dell’albergo il quale non vuole assolutamente permettergli l’ingresso in quella camera in cui sono morte, nel corso degli anni, ben 56 persone, molte delle quali per morte violenta. Enslin vince le resistenze ma viene messo al corrente che nessuno ha mai resistito più di un’ora vivo tra quelle mura.

Insidious (Insidious) è del 2010 ed è stato girato da James Wan e qui abbiamo i genitori di tre figli, Josh e Renai che trascorrono una vita felice e si trasferiscono in una vecchia casa che dovrà diventare la loro fonte di gioia. Un incidente che manda in coma il più piccolo dei loro bambini, trasforma, però, la loro vita in un incubo. Quando, inoltre, delle strane apparizioni si accompagnano alla situazione in cui è costretto il piccolo, la situazione precipita… Nel 2013 è stato realizzato un sequel intitolato Oltre i confini del male – Insidious 2 diretto sempre da James Wan, cui è seguito nel 2015 il terzo capitolo della serie, Insidious 3 – L’inizio, che rappresenta un prequel dei primi due capitoli. Infine nel 2018 è uscito un ulteriore prequel del primo, sequel di Insidious 3 – L’inizio, intitolato Insidious – L’ultima chiave.

Per non dilungarci troppo possiamo concludere dicendo che poiché non siamo affatto certi di una vita oltre la vita cerchiamo di fare del nostro meglio per vivere questa… politici permettendo!

(2 – continua)

Giovanni Mongini