Demian Edizioni pubblica il secondo capitolo della saga “Io e il signor Oz” di Stefano Orlando Puracchio, il prolifico scrittore abruzzese che torna tra fantasy, western, ironia e arguzia con UN MAESTRO PARTICOLARE (168 pagine; € 15,00).
“In UN MAESTRO PARTICOLARE ritroviamo non solo le stesse atmosfere ma anche tutti i personaggi principali che abbiamo imparato a conoscere (e, si spera, ad amare) in IO E IL SIGNOR OZ. La storia è nuova, i nostri eroi dovranno affrontare nuove sfide. Tuttavia non c’è alcun gap temporale: UN MAESTRO PARTICOLARE parte esattamente subito dopo IO E IL SIGNOR OZ. Il mitico sceriffo Joe, la simpatica infermiera Jana e il ricco (e brontolone) possidente Baxter sono sempre gli stessi. Anche se questa nuova avventura li metterà a dura prova”.
Presentazione appassionata e diretta, quella di Stefano Orlando Puracchio, che con la sua consueta puntualità torna a un anno di distanza dal suo debutto come narratore con il secondo capitolo di questa trilogia.
Come già detto dall’autore, ritroviamo lo sceriffo Joe “Sneaky” Brown, una sorta di picaro che ha deciso di passare “dall’altra parte della barricata” per servire, a suo modo, la giustizia. Assieme a lui tornano la moglie Jana, un’infermiera semplice, ottimista e intraprendente, e il ricco possidente Seymour Baxter, un tempo nemico, ora suo punto di riferimento. La notizia delle precarie condizioni di salute di un vecchio conoscente innescherà una serie di eventi che cattureranno l’attenzione di tutti i lettori.
UN MAESTRO PARTICOLARE, a differenza del predecessore, è un romanzo fatto e finito. Non più una raccolta di racconti ma un esperimento narrativo di lungo respiro, come sempre ironico, arguto e divertito, attraverso i generi, come sottolinea Puracchio. “UN MAESTRO PARTICOLARE è al 75% western e al 25% fantasy. La componente fantasy era molto più presente (oserei anche dire fondamentale) in IO E IL SIGNOR OZ. In fondo, il primo racconto era un omaggio a Frank Baum e al suo “Il meraviglioso Mago di Oz”. Tuttavia, come alcuni saggi critici hanno notato, dopo il primo racconto-tributo mi sono allontanato dai temi di Baum per consolidare ed espandere il mio universo narrativo. Omaggiare un grande della letteratura è cosa buona e giusta. Indugiare troppo su quanto ha scritto un altro autore, invece, no. I miei personaggi sono stati influenzati dalla “scampagnata” nel Regno di Oz ma ho scelto di optare solo per una “toccata e fuga” nel mondo di Baum. Infatti, i lettori di IO E IL SIGNOR OZ mi hanno sempre posto domande su Joe, Jana e Baxter e molto raramente su Baum e il suo mondo”.
Classe 1980, giornalista e scrittore, Stefano Orlando Puracchio divide il suo tempo tra l’Abruzzo e l’Ungheria, dove lavora come freelance. Ha all’attivo quattro apprezzati saggi sul Rock Progressivo a partire dal 2014, mentre l’anno scorso ha debuttato nella narrativa con Demian Edizioni. L’amore per la musica resta sempre al centro del suo lavoro, tanto da ipotizzare un parallelismo tra il rock progressivo – al quale ha dedicato tanta attenzione – e la scrittura. “Durante la presentazione di IO E IL SIGNOR OZ, la gentile dama che mi ha intervistato ha avanzato un’ipotesi a cui non avevo pensato: ovvero che i miei racconti fossero in realtà come le tracce di un album, indipendenti ma legate da un filo conduttore, ossia il mood e i protagonisti del libro. Praticamente non avevo scritto una raccolta di racconti bensì un “concept album” di carta. La cosa mi ha sorpreso. Riflettendoci poi a mente fredda, in effetti, è probabile che l’essermi occupato per così tanti anni di Rock Progressivo mi abbia portato a utilizzare la stessa struttura che i musicisti Prog hanno usato (e usano) per i loro dischi. In IO E IL SIGNOR OZ c’è una “suite” all’inizio (il racconto principale), una “mini suite” e tanti altri racconti a seguire di lunghezza via via sempre più contenuta. Se vogliamo prendere per buona quest’idea, allora, UN MAESTRO PARTICOLARE potrebbe essere definito non tanto come un romanzo ma come un’unica grande suite. Fortunatamente (per i lettori) più simile a “Thick as a brick” dei Jethro Tull che a “Tales of topographic oceans” degli Yes”.
Stefano Orlando Puracchio nasce a Roma nel 1980. Ha vissuto la prima parte della sua vita tra Roma e l’Abruzzo mentre adesso vive tra l’Abruzzo e l’Ungheria. Si è laureato in Scienze della Comunicazione all’Università di Teramo; dopo aver lavorato nel campo giornalistico, ha conseguito il master in Giornalismo all’Università di Teramo e nel 2009 è diventato giornalista professionista. Ha diretto un giornale online, ha lavorato come autore radiofonico e conduttore per Radiofrequenza (la radio comunitaria dell’Università di Teramo) producendo programmi di critica musicale, televisiva e di spettacolo in genere. Ha curato uno speciale radiofonico sul Rock Progressivo per Radio Rai3 chiamato “L’ultimo guerriero”. Alcuni suoi scatti sono stati utilizzati per il booklet del cofanetto del “Prog Exhibition 2”. Attualmente è un freelance e si occupa esclusivamente di scrittura. Nel 2014 ha pubblicato il libro “Rock Progressivo – Una guida”, che si è rivelato un vero e proprio “caso” editoriale di cui critica e pubblico hanno parlato molto, un vademecum per capire il fenomeno del rock progressivo, con interviste ai protagonisti dell’epoca. Nel 2015 il secondo volume, nel 2016 il terzo con ulteriori arricchimenti, interviste e valutazioni. Nel 2018 arriva “Manuale Minimo del Rock Progressivo” (Demian Edizioni) che raccoglie i tre e-book precedenti, con integrazioni, aggiunte e revisioni. Nel 2019 Puracchio cambia direzione, dalla musica alla narrativa: Demian pubblica il suo libro di racconti IO E IL SIGNOR OZ. A un anno di distanza, sempre con Demian, pubblica UN MAESTRO PARTICOLARE, un romanzo che prosegue nei temi dei racconti ma con un’indole più matura.
Buona lettura.