“I can’t tell you baby what went wrong…”
Non c’è nessun’altra canzone che riesca a descrivere meglio come mi sento da due anni a questa parte.
Il tempo è davvero volato e io mi chiedo quanto dovrà durare ancora questa vita. Non posso continuare così. Ma è mai possibile che la mia mente non riesca ad accettare che sia finita?
“If we take some time think it’s over baby…”
La mia prima vacanza con lei. La sabbia umida nella notte… una sottile brezza veniva dal mare passando attraverso i suoi capelli… com’era bella! Stretti a guardare le stelle… i nostri piedi affondavano nella sabbia, mentre il mare sussurrava i suoi misteri attraverso il vento. La notte passava e, senza accorgercene, i primi raggi di sole…
Basta! Non voglio continuare così!
E se… magari Satana potrebbe essere la soluzione…
Ma no, cosa vado a pensare?
Stelle di sangue, candele nere, patti diabolici, riti magici: non fanno per me. Lasciamo perdere!
“I’ve been looking for the word to say…”
Cercarla! Ma dove? Dove sarà? Non ho più avuto sue notizie da allora. E’ meglio uscire… distrarsi o divento pazzo!
E’ proprio una bella serata… l’estate sta per finire, ma la temperatura non si è ancora abbassata. Questo è il periodo dell’anno che preferisco, anche se forse non c’è un motivo particolare…
Coppiette ovunque… e io qua solo… Forse è meglio che entri in un bar!
Cristo, tutto questo whisky finirà per spappolarmi il fegato…
Fuori c’è la luna piena… da licantropi… e quello strano tipo in fondo al bar o è scemo o ha qualcosa da nascondere: ma cosa diavolo ci farà con quell’impermeabile e quel cappello all’Humphrey Bogart? Con questo sfottuto caldo!
Mi sta guardando: che cazzo vuole?
Ora viene qua: se mi fa delle proposte, giuro che lo stendo.
Voleva solo sedersi a fare quattro chiacchiere: un’altra vittima della società… solo anche lui! E io che diavolo andavo a pensare? Però… che strana puzza!
Ed ora mi viene voglia di raccontargli tutto:
- Mi scusi!?!
- Sì?
Mi risponde… e io inizio a parlare. Alla fine mi dice di non preoccuparmi e che le cose s’aggiusteranno…
E quella luce negli occhi, mentre la puzza si fa più acre… Che ne sa lui?
Che strano tipo…
Esco dal bar e… che strano, non riesco più a ricordare il suo volto… solo la sua voce e quella puzza, come… come di… non saprei!
Meglio andare a letto: domani sarà un altro giorno e sarà diverso…
Un altro giorno, un’altra vita, dicono… o qualcosa del genere.
- E’ pronto!
Il campanello… ma che ore sono? Dov’è la sveglia? Cazzo! Già le undici!
Chi diavolo sarà?
DRIIIIIIIIN
- Un attimo, arrivo!
- Ciao!
Non posso crederci: è lei! Mi parla e mi guarda come se ci fossimo visti ieri sera l’ultima volta…
Invece sono passati due lunghissimi anni, ma… non ne sono più tanto sicuro.
E se fosse stato tutto un sogno?
Sorrido:
- Ciao, entra pure…
Sono tornato insieme a lei: sembra che non ci siamo lasciati mai… come s ei due anni di solitudine e disperazione non fossero mai trascorsi…
Non importa quello che è stato, ma ciò che sarà! Potremo cominciare tutto da capo.
- E’ pronto!
Buio. Ero pronto!
Quel maledetto si è preso tutto! Mi sono svegliato… non so dove, ma sento la voce di lei e capisco:
- Ora sono quattro! Al prossimo sono libera!
Luce! Fuoco!
Lei è là e sta parlando quello strano tipo con quella strana puzza. Lui risponde:
- D’accordo, sarai libera! Parola di Satana!
Originariamente pubblicato sul numero 1 de LA ZONA MORTA, gennaio 1990
Corretto e ampliato per il sito LA ZONA MORTA, marzo 2007
28/03/2007, Marco Boglioni