FANTASCIENZA STORY: APPENDICE 07 – PARTE 15

RITORNO AL PIANETA ROSSO (2000) – PARTE 15

Film inediti – Parte 02

The last warrior o The last patrol di Sheldon Lettich, ci porta nel già trascorso 2006: dopo che un violentissimo terremoto ha distrutto Los Angeles, un nuovo ordine si è formato e crea solo guerra e distruzione. Ma una truppa di soldati guidata dal capitano Nick Preston farà di tutto per portare i sopravvissuti in salvo.

Legend of the Chupacabra di Joe Castro è una produzione Troma dove ci viene spiegato che il Chupacabra è una creatura misteriosa che uccide le capre in America latina e Messico da anni. Un uomo e una criptozoologa attraversano il Texas fino ad arrivare in un isolato ranch dove un uomo è stato ucciso da una creatura sconosciuta. Così inizia la caccia al Chupacabra per scoprire che la sanguinaria creatura è frutto di un esperimento genetico sfuggito al controllo.

Passiamo a The man who used to be me di Jeff Woolnough: Sam Ryan è un poliziotto e suo padre, che faceva il suo stesso lavoro, è stato ucciso. Il giovane non vuole abbandonare le indagini che la polizia sta per archiviare a causa della mancanza di indiziati e decide di indagare per conto suo. Un giorno un uomo si presenta davanti a lui dicendogli che vuole aiutarlo a trovare l’assassino. La vaga descrizione che fu fatta a suo tempo sull’omicida corrisponderebbe alla sua descrizione e Sam non sa cosa fare, anche perché l’uomo è stranamente convincente… Quell’uomo è in realtà lo stesso Sam proveniente dall’anno 2022 e il suo scopo è cercare di cambiare un tragico destino…

Con Meat Market di Brian Clement ci troviamo di fronte a una città infestata di morti viventi e la causa di tutto questo è stata una Compagnia che ha condotto degli esperimenti biologici che sono sfuggiti al loro controllo. Due agenti di sicurezza che vi lavoravano riescono a fuggire per trovarsi a combattere tre vampire guerrigliere e pure lesbiche e con un wrestler mascherato.

Grazie a Mistress Frankenstein di John Baccus torniamo a parlare dei personaggi creati da Mary Shelley: Victor Frankenstein è il pronipote di “quel” Victor Frankenstein e anche lui è immerso negli stessi studi del suo famoso antenato tendenti a riportare in vita i morti. Ha una bella moglie, Helena, ma è tutto preso dal suo lavoro per apprezzarla meglio. Un giorno la donna cade da cavallo e muore. Quale migliore occasione per testare i suoi esperimenti! Decide quindi mettere nel cervello della donna quello di un’altra donna morta anche lei poco tempo prima ma, ed è ormai un classico, l’Igor di questa storia, sbaglia cervello e gli porta quello di una ninfomane per di più lesbica. Tornata in vita, la bella baronessa si scatena con tutte le giovani del villaggio le quali, dopo una brevissima resistenza, cedono alle sue conquiste e questo scatena l’ira dei fidanzati e dei mariti del paese di Karlstadt…

Passiamo a un film australiano intitolato Narcosys di Mark Bakaitis, attraverso il quale ci troviamo in un futuro immerso nelle metropoli, esattamente nel 2018, dove la droga non è più illegale, ma è praticamente gestita e monopolizzata da una corporazione, la ITCO, che fa di tutto per eliminare la possibile concorrenza. Il film è incentrato tutto attorno alle lotte di potere che interessano la ITCO e le corporazioni concorrenti che cercano di rubargli il mercato, ma la ITCO gioca sporco e immette in commercio delle mortali droghe chimiche, facendo ricadere la responsabilità del loro uso pericoloso alle concorrenti. Alle fine, tra individui mentalmente instabili e altri che non hanno più niente da perdere, si scatenerà una lotta violenta all’ultimo sangue.

Arriviamo a Nine lives of Tomas Katz per la regia di Ben Hopkins, grazie alla quale ci troviamo nel giorno di un’insolita eclissi solare: qui, uno straniero che si fa chiamare Tomas Katz, si materializza tra i passanti londinesi cambiando continuamente aspetto. Sembra abbia poteri inspiegabili come l’abilità di assumere qualunque fisionomia. Va fermato a ogni costo perché sta combinando parecchi guai: ha preso l’aspetto di un tassista, di un ministro del governo in Parlamento, dove ha rischiato di far esplodere un conflitto, di un controllore della metropolitana di Londra, di una guardia di sicurezza e altro… fino ad arrivare ad annunciare la fine del mondo in diretta TV.

Nostradamus di Tibor Takács è un film canadese su un nuovo serial killer che sta operando in città e pare anche che sia un esperto di occultismo visto che i suoi delitti sembrano seguire dei rituali occulti. Un’agente dell’FBI, studiosa di parapsicologia, scambia la sua opinione con il detective Michael Norstrand, incaricato delle indagini, e gli consiglia di cercare la soluzione del caso nella storia segreta delle società esoteriche del XIV secolo. Dopo aver esitato incredulo ad approfondire l’opinione della collega, Mike deve prontamente ricredersi perché il maledetto serial killer è un seguace della setta detta del “Sesto Ordine”, ma questo è il meno: è venuto direttamente dal lontano 1500, per mezzo di una straordinaria macchina del tempo, per accelerare l’avvento delle più iettatorie profezie di Nostradamus…

Operation Sandman: Warriors in Hell, diretto da Nelson McCormick, ci porta in una zona totalmente isolata dove si stanno conducendo esperimenti militari con un nuovo preparato chimico, che dovrebbe ottenere lo scopo di tenere in piena attività i soldati senza bisogno di riposare. A esperimento iniziato ci si accorge che alcuni militari soffrono di scompensi psichici, di ossessioni e di paura. Poi uno dei soldati muore e la disgrazia viene fatta passare in maniera un po’ troppo sbrigativa come suicidio. La cosa non convince una psichiatra militare che vuole svolgere delle indagini che saranno, come ovvio, ostacolate in tutti i modi.

Possible Worlds di Robert Lepage è ancora un film canadese, stavolta liberamente tratto dal lavoro teatrale dello scrittore-attore canadese John Mighton e conosciuto anche con il titolo francese di Mondes Possibles: George Barber (Tom McCamus) viene trovato morto con 1000 dollari in tasca, e senza il suo cervello. Inframmezzati con l’inchiesta della polizia successiva, vediamo momenti di vita di George mentre lotta per dare un senso al mondo, o i mondi nei quali ha vissuto: “in ognuno di noi esiste in un numero infinito di mondi possibili”, riflette, mentre continua a incontrare la stessa donna, Joyce (Tilda Swinton), anche se ogni Joyce che incontra ha un passato diverso, un presente diverso e una personalità diversa. Il regista usa immagini struggenti, esplora la fantasia di George e il suo ruolo nella sua vita, facendo domande fondamentali come i nostri pensieri: esistere prima che si pensino? O c’è un altro me?

Radio Free Steve di Jules Beesley è una commedia post-apocalittica sullo stile di Mad Max: Steve e la sua amica Sheena percorrono il deserto verso Los Angeles, l’unica zona ancora incontaminata. A bordo del loro furgone c’è un’attrezzatura radio e con essa i due trasmettono musica New Wave e messaggi di pace e di fratellanza. La cosa non è molto gradita all’attuale repressivo governo che distrugge ogni e qualsiasi forma di libertà individuale per cui un killer, ex amico di Steve, parte all’inseguimento dei due.

In Sheng hua te jing zhi sang shi ren wu (titolo internazionale: Bio-Cops) di Wal-Man Cheng abbiamo un agente speciale che lavora a un piano segretissimo che ha lo scopo di creare per l’esercito degli zombi guerrieri; viene però morso da una delle cavie e, rientrato a Hong Kong, si accorge che sta per diventare pure lui uno zombie. Finirà in carcere dove continuerà la sua opera di contagio.

Supêsutoraberâzu: The animation (titolo internazionale: Space Travelers: The Animation), diretto da Takashi Ui, è un film d’animazione su uno sgangherato gruppo di eroi che deve difendere la Terra dopo un incidente interstellare. Il film si snoda con citazioni tra Star Trek e Star Wars.

The Specials di Craig Mazin parla di supereroi, ma in un modo diverso: gli Specials, infatti, erano una squadra di super eroi (Captain Strobe, Weevil, Minute Man, U.S. Bill, Deadly Girl, Alien Orphan, Nightbird, Amok, Mr. Smart e Power Chick) che si dedicava alla difesa dei deboli e della giustizia. Osa sono solamente un gruppo di esseri abbrutiti dalla droga, dall’alcool e dal sesso. Anche la possibilità di poter vendere dei gadget con la loro effige naufraga miseramente… una triste fine per un grande sogno…

Starforce di Cary Howe e Tony Kandah ci racconta che il giovane Zed è l’unico superstite della sua famiglia ed è stato adottato da un ufficiale delle Forze Stellari e quindi ha ricevuto un addestramento prettamente militare. La sua prima missione si svolge sul lontano pianeta Osmar, sul quale deve portare medicinali e generi di prima necessità nel penitenziario di quel pianeta, ma le cose non vanno come dovrebbero, perché Zed precipita con la sua nave spaziale nel deserto, in più è ferito e ha poca acqua con sé. Un provvidenziale e inaspettato aiuto viene da Dahlia, una ex detenuta. Per il resto dovrà applicare, per sopravvivere, tutto quello che l’addestramento gli ha insegnato…

Parliamo ora di The strange case of señor computer di Tom Sawer: il film inizia con l’apparente suicidio di Carl O’Toole, un ricercatore di intelligenza artificiale presso la UCLA. E’ un essere umano totalmente isolato e che ha vissuto continuamente con il suo camice da laboratorio, mangia cereali per colazione e beve bourbon; ha creato un robot che vive all’interno della sua casa. Si può dire che Charles è come un bambino trascurato e ignorato e il “bambino” che ha creato è anche lui trascurato. Il nostro scienziato deluso dalla vita vive in una casa di grandi dimensioni. Lì è dove è nato ed è lì che i suoi genitori sono morti. Ovviamente non ha figli, ma la casa è piena di giocattoli per bambini provenienti da tutto il mondo. Il robot ha anche lui un problema: sente il bisogno di stimoli intellettuali e ha una sete incredibile di conoscenza e non c’è nessuno lì che possa dargliela tranne nelle passeggiate con Carlotta Sanchez, la governante latina; i colloqui con lei cominciano a dare dei risultati e il robot comincia a capire il significato della vita umana e stabilisce che non ha importanza quanto un essere umano possa vivere, il risultato finale è sempre lo stesso: muoiono. Il robot si dà un nome, Ike, e sapendo che suo “Padre” morirà senza aver mai avuto una ragazza, decide di trovargliene una…

Super Noypi di Quark Henares è film filippino imperniato su Diego, individuo malvagio, che vuole entrare in possesso del segreto dei “Super Noypi”, imbattibili giustizieri al servizio dell’ordine e della pace. Per fare questo gli viene la bella idea di rapire i loro figli. I ragazzi, amici fin dall’infanzia, non hanno idea delle loro origini, ma, nel momento del pericolo, si accorgono di aver ereditato ciascuno un super-potere che messo insieme con quelli degli altri renderà difficile la vita al criminale. In più giungerà in loro aiuto dal futuro, e precisamente dall’anno 2075, una bella fanciulla, il cui compito è quello di modificare un corso di eventi che farebbero diventare Diego il più crudele dittatore del mondo…

Tejing Xinrenlei 2 (titolo USA: Gen-X Cops 2) di Benny Chan è invece film proveniente da Hong Kong nel quale ritornano i personaggi visti in Gen-X Cops, mai importato e del quale non si conosce praticamente nulla, che dovranno aiutare un loro collega accusato di negligenza per non aver sorvegliato un gigantesco robot creato da un team di scienziato e che dovrà essere usato in situazioni belliche. In realtà l’RS1, così si chiama il robot, è stato riprogrammato da Kurt, uno scienziato che era stato allontanato dal progetto. A causa di questo sabotaggio il robot sta per mettere a ferro e a fuoco la città.

They Nest, conosciuto anche con il titolo Creepy Crawlers per la regia di Ellory Elkayem, ci presenta il dottor Ben Cahill che decide di prendersi un periodo di riposo dal suo lavoro, non solo perchè non riesce più a compierlo come si deve e commette degli errori, ma anche perché non riesce a limitarsi nel bere. Per questo motivo prende una casa in un’isola sulla costa del Maine. I rapporti con gli abitanti sono ovviamente imperniati alla assoluta diffidenza, ma peggiorano totalmente quando in paese la gente comincia a sparire misteriosamente. Poi vengono trovati dei corpi orribilmente straziati e Cahill viene creduto il colpevole di questa misteriosa mattanza. I colpevoli sono invece degli scarafaggi assassini: una rarissima specie migrata dall’Africa che sceglie di nidificare nel corpo della sua vittima.

Trees di Michael Pleckaitis ci porta ad Hazelville, una bella cittadina del Vermont, i boschi la circondano e i paesaggi mostrano le bellezze di una natura ancora libera di esprimersi. Si sta avvicinando la più importante festa della cittadina, il Memorial Day, un evento che segna l’arrivo di molti turisti dai luoghi vicini e lontani da quel piccolo angolo di paradiso. Il clima idilliaco si interrompe quando la guardia forestale Mark Cody (Kevin McCauley) è chiamata a indagare sulla misteriosa morte di una ragazza. Durante il proseguo delle indagini, Cody si rende conto che c’è qualcosa di misterioso e di spaventoso nel bosco, ma i suoi tentativi di sospendere la festa cadono ovviamente sotto il fermo diniego del sindaco che non vuole perdere un’occasione turistica di quella portata. Ma le morti continuano e Cody, con l’aiuto del botanico Cooper e del cacciatore Squirt, decide di condurre un’indagine approfondita per chiarire il mistero. Quello che scopre ha dell’incredibile: il colpevole dei delitti è il “Grande Pino Bianco”, una gigantesca conifera carnivora sopravvissuta all’era preistorica che di tanto in tanto placa l’appetito cibandosi di carne umana… Nulla di particolarmente nuovo ma il film ha avuto addirittura un sequel in Trees 2: The Rooth of all Evil.

El triángulo del lago è un film boliviano ad opera di Mauricio Calderòn: qui facciamo la conoscenza con due giovani sposi, Daniel e Cecilia, che sono in vacanza nel Mar dei Caraibi quando avviene un fatto tragico e al tempo stesso misterioso… mentre sta tranquillamente nuotando, Cecilia scompare tra le onde. Le ricerche non portano però ad alcun profitto: la ragazza è come scomparsa, nessun corpo viene trovato o restituito dal mare. Daniel torna a casa dove i ricordi balzano indelebili nella sua mente, ma non è solo questo. C’è qualcosa di strano lì e in più ci sono oggetti che si spostano da soli, o che appaiono e scompaiono e poi la sensazione, sempre presente, che ci sia qualcuno o qualcosa di invisibile che lo sta osservando. Un pensiero comincia a farsi strada nella mente di Daniel: questi strani fenomeni potrebbero essere causati dallo spirito inquieto della moglie che tenta di comunicare con lui. Daniel si rivolge allora a un parapsicologo, grazie al quale trova la soluzione del mistero: Cecilia non è morta, ma è stata risucchiata in una dimensione parallela che è pur sempre in contatto con la nostra attraverso uno dei tanti varchi invisibili disseminati sul pianeta, come è accaduto e ancora accade nel Triangolo delle Bermuda o nel lago Titicaca. Gli abitanti di quel mondo alternativo sono già sulla Terra con quale scopo non è dato saperlo ma la cosa che interessa più Daniel è un’altra: forse esiste un sistema per riportare a casa Cecilia…

Viral assassins, per la regia di Robert Larkin, è un film della Troma che inizia drammaticamente: un orribile e pericolosissimo morbo si è affacciato alla scena del mondo. E’ altamente contagioso e mortale per cui le autorità decidono di far pattugliare le città uccidendo gli individui che danno il minimo segno d’infezione. Ma nemmeno questo sembra fermare il contagio che si riversa sulle stesse autorità che avevano emanato quegli ordini drastici. La sorte dei contagiati è segnata, però da uno dei laboratori una dottoressa, seppur contagiata, è riuscita a isolare un siero efficace. Come fermare adesso gli assassini di stato che stanno per eliminare la dottoressa e distruggere tutta la sua strumentazione?

In Waiting for the giants, diretto da Phillip Lacy, un uomo di gigantesche proporzioni ha il potere di vedere il futuro. Egli inizia la ricerca di altri esseri come lui perché è braccato e non compreso dai cosiddetti uomini normali che gli uccidono la moglie e lo trattano con malvagio razzismo.

Passiamo a Zombie bloodbath 3: Zombie armageddon di Todd Sheets: qui ci rendiamo perfettamente conto che non bastano gli extraterrestri canonici a invadere il nostro pianeta, ci si mettono pure gli zombie alieni del film ad attaccare la Terra, ma per fortuna, andrà male pure a loro…

Yo nimo kimyo na monogatari – Eiga no tokubetsuhen (titolo internazionale: Tales of the Unusual) è un film antologico per la regia di Mamoru Hosi, Masayuki Ochiai, Hisao Ogura e Masayuki Suzuki. Il primo dei quattro episodi di cui si compone questo film, “Yukiyama (One Snow Night)” tratta di un fantasma che tormenta gli scampati a un disastro aereo e deve quindi essere classificato nel genere horror. La storia inizia in una piccola stazione dove, nell’attesa che termini un temporale e che i collegamenti riprendano, alcune persone trascorrono il tempo di attesa ascoltando le strane storie che uno sconosciuto va loro raccontando. La storia di “Keitai Chushingura (Samurai Cellular)” è ambientata nel Giappone feudale quando un Samurai viene incaricato di vendicare la morte del suo padrone. Pur attanagliato dalla paura, egli si prepara al suo difficile compito quando il suono di un cellulare lo distoglie dai suoi pensieri. China lo sguardo e trova il telefono semisepolto per terra. Riesce a far funzionare lo strano apparecchio e dall’altra parte gli risponde uno studioso del XXI secolo che sta cercando di ricostruire fedelmente ciò che è accaduto e ne chiede lumi al povero e stupito Samurai. In “Chess” un vecchio campione di scacchi viene trasportato dentro a una scacchiera virtuale da un enigmatico avversario dove le pedine uccidono per davvero. Infine in “Kekkon Simulator (The Marriage Simulator)”, due giovani fidanzati in procinto di sposarsi chiedono a un sofisticatissimo computer, dopo aver introdotto i loro dati, le loro esperienze e le loro personalità, come sarà il loro futuro di coppia.

(15 – continua)

Giovanni Mongini e Mario Luca Moretti