8: I POTERI DELLA MENTE – PARTE 05
Entriamo ora negli anni ’90 dove le opere sul genere si intensificano a scapito della originalità dei soggetti: ecco perché Paura (Fear) di Rockne S. O’Bannon ci ricorda quasi totalmente una storia già vista. Giudicate voi: una psicologa, dotata di poteri paranormali ha collaborato spesso con la polizia nei casi d’omicidio e le sue indicazioni sono sempre state utilissime per risolvere dei casi. Ora, però, si presenta una situazione quanto mai inconsueta e pericolosa: Il serial killer a cui stanno dando la caccia possiede i suoi stessi poteri.
Visioni assassine (Face of Fear), diretto da Farhad Mann, appartiene di diritto al genere ESP perché parla di individui dotati di poteri paranormali. Infatti il protagonista di questo film è un editore il quale possiede la capacità di avere delle strane visioni se non addirittura riesce a essere presente con la mente quando si verificano dei fatti straordinari.
Saltiamo al 1991 con il fin troppo fantasioso Lightning incident di Michael Switzer. La trama è leggermente complicata e il film inizia con una donna preoccupata per gli strani incubi che la perseguitano, va da una psicanalista la quale conclude che i suoi sogni sono un avvertimento portato dal suo latente potere psichico. Il pericolo in effetti è vicino così come avvenne quando suo figlio Alex nacque; ora c’è di nuovo una banda di cultori voodoo che vuole rapire nuovamente il piccolo il cui sacrificio riporterebbe le donne della tribù alla fertilità.
A proposito di assurdità o di fin troppa fantasia eccoci a parlare del serial TV Gli acchiappamostri (Eerie, Indiana). Diciannove episodi che hanno avuto come registi, tra gli altri, Joe Dante, Tim Hunter, Bob Balaban e Todd Holland. È uno strano posto questa cittadina di Eerie, un paese apparentemente tranquillo e che sembra invece essere il centro nevralgico di tutto ciò che di strano, magico o soprannaturale esista sulla Terra. Lì agiscono poteri paranormali: ci sono cani che parlano, mostri e alieni. Un posto veramente inconsueto per un ragazzo di quindici anni appena arrivato lì dal New Jersey… Malgrado lo scarso successo venne girato un sequel della serie che s’intitola Eerie, Indiana: The other dimension.
Meglio passare al 1992 con L’ultimo Innocente di Pietro Nardi nel quale uno scienziato trasforma un professore, sua involontaria cavia, in un individuo in grado di leggere i pensieri altrui, ma quando questo potere lo sta per portare a compiere cose malvagie questi preferisce il suicidio.
Scivoliamo attraverso questo scialbo anno e passiamo a quello successivo con Triangolo di fuoco (Wilder Napalm) diretto da Glenn Gordon Caron e interpretato dal già citato Dennis Quaid. Qui abbiamo due fratelli, Wilder (Arliss Howard) e Wallace (Dennis Quaid), che hanno il potere di far scoppiare degli incendi usando solo la forza della mente. E’ molto tempo che Wilder non usa questi poteri, li trova pericolosi ed è contrario a usarli indiscriminatamente, mentre di ben altro parere è Wallace che anzi li usa nei suoi spettacoli che realizza sotto il nome di Dottor Napalm. Un’altra cosa ha tenuto i due fratelli distanti l’uno dall’altro per parecchio tempo ed è la donna di Wilder che piace tanto anche a Wallace. Il loro scontro sarà estremamente caloroso…
Altro soggetto non certamente originale è quello che ci viene offerto da Codice Genetico (Typhon’s People) di Yvonne Mackay, una pellicola neozelandese che inizia con uno scienziato che ha condotto degli esperimenti segretissimi generando una nuova razza di esseri umani dotati di poteri particolari, ma quando lo studioso viene ucciso ecco che si scatena la caccia spietata non solo per scoprire il suo procedimento, ma anche per trovare il luogo segreto dove si nascondono queste nuove super creature.
In Nuova Zelanda restiamo per citare Jack Be Nimble di Garth Maxwell che ci racconta di una ragazza in possesso di poteri ESP molto sviluppati e, in questo modo, capta che suo fratello è in pericolo. I due poi si riuniscono per cercare i loro genitori.
Dello stesso anno è Scanner Cop di Pierre David, ma non ci dice molto di nuovo: dei cittadini normalissimi sembrano venir colti da improvvisi attacchi di pazzia e uccidono degli agenti. Un agente con poteri extrasensoriali viene incaricato delle indagini.
Nemmeno si può dire che Visioni dal delitto (Visions of Murder o The Calling) di Michael Ray Rhodes pecchi di grande originalità, ma riesce se non altro a interessare lo spettatore con una storia dotata di un buon ritmo. Il soggetto ci parla di una psichiatra che si trova ad avere visioni del futuro e, in questo modo, essa “vede” la morte di un suo paziente. Gli amici credono che, a forza di curare dei malati mentali, la dottoressa sia impazzita a sua volta e quando, grazie al suo aiuto, la polizia arriva a scoprire un cadavere, viene pure sospettata di essere un’assassina.
Il 1994 si apre e si chiude con qualcosa di buono e, almeno in parte, originale rispetto a tanti altri. Il film in questione si intitola Oltre la morte (The Lifeforce Experiment) di Piers Haggard. Qui abbiamo un agente della CIA il cui scopo è quello di prendere informazioni su uno scienziato e sugli esperimenti che vengono compiuti in un laboratorio. La scoperta è agghiacciante, pericolosa e… mostruosa: la costruzione di una macchina in grado di immagazzinare l’energia vitale dell’uomo subito dopo il decesso, preservandola dall’estinzione. Le sue cavie sono il giovane malato terminale Ken e Niki, bambina autistica dotata di poteri extrasensoriali. Grazie a lei, collegata al meccanismo, Mac vuole seguire il flusso vitale di Ken oltre le soglie della morte, guardando con gli occhi della bimba il mistero celato al di là. Jessica, che ha perduto un figlio, si oppone agli esperimenti e riferisce dunque tutto alla CIA, interessata alle scoperte di MacLean per ottenere informazioni segrete scoperte dai suoi agenti caduti in missione prima di fare rapporto, ma non resiste alla tentazione di tornare dallo studioso. L’esperimento cruciale ha luogo, Ken muore e la macchina di Mac ne cattura lo spirito, imprigionandolo. Niki, collegata a lui tramite il meccanismo, fa comprendere a tutti che quell’energia imbrigliata è davvero l’anima dell’uomo e supplica affinché sia liberata. L’intervento della CIA induce Mac a distruggere la sua opera, liberando l’energia vitale di Ken nell’infinito.
Il 1995 si apre con il solito riciclato soggetto: quello di una detective dotata di poteri paranormali per cui un assassino cercherà di sfruttare proprio questi poteri per i suoi scopi. Questo “capolavoro” sui poteri ESP si intitola Dream Man – Premonizione omicida (Dream Man) di Rene Bonniere.
E non crediate che le cose migliorino con il serial Karine E Ari (Karine et Ari), commedia francese composta da ben 52 episodi durante i quali ci rendono edotti sul fatto che un astronomo, lasciato dalla propria moglie alle prese con due figli, deve forzatamente assumere una baby sitter. Così, senza saperlo, assume Karine, una ragazza con poteri paranormali e accompagnata da un cane parlante.
E per restare sullo scontato e il prevedibile andiamo negli Stati Uniti a trovare Lisa ha Visto L’assassino (Haunting of Lisa), diretto però con mano sicura da Don McBrearty e nel quale facciamo conoscenza di una bambina di nove anni, Lisa appunto, che è vittima di strane visioni: una signora le appare e le annuncia dei delitti che verranno compiuti e tutto questo accade con orribile regolarità. La piccola possiede gli stessi poteri che resero difficile la vita della madre e della nonna e ora il paese nel quale vive è sotto l’incubo di un uccisore di bambini.
Ci troviamo meglio l’anno successivo con l’interessante La stirpe del futuro (Yesterday’s Target), trasmesso sulle nostre reti come La stirpe di fuoco, di Barry Samson perché il film è la curiosa storia di tre viaggiatori temporali, dotati di poteri paranormali, che vengono spediti nel tempo per poter evitare la nascita di una nuova stirpe di bambini che sono stati manipolati geneticamente. Una volta giunti nell’epoca prefissata i tre, che hanno il potere di muovere gli oggetti, di vedere il futuro e di provocare incendi, si trovano inseguiti da uno strano individuo che vuole eliminarli.
Citiamo velocemente e forzatamente Blond Justice (Sworn to Justice) di Paul Maslak dove una psicologa esperta in arti marziali e in più dotata di poteri ESP, vendica la sorella uccisa da un’organizzazione criminale.
Sempre nel 1996, proveniente indirettamente dal successo della serie X-Files che, in verità ha molto a che spartire con i fenomeni paranormali, ecco arrivare il serial Millennium del quale sono stati girati, in tutto, sessantasei episodi. La cosa ci riguarda perché si tratta delle vicende di un agente dell’FBI che è in grado di penetrare nelle menti degli assassini e, in questo modo, vedere i loro delitti. Entra a far parte di un’organizzazione segreta chiamata Millenium il cui scopo è fermare con ogni mezzo lecito o illecito questi criminali.
Scorrendo il 1997 non troviamo nulla che possa particolarmente interessarci e quindi ce ne andiamo verso il 1998 per imbatterci in un film coprodotto dagli Stati Uniti e dalla Nuova Zelanda che se non veniva girato era anche meglio. Sentite un poco la storia: un travestito lavora come ballerina nel night “Paradise” e ha dei poteri paranormali perché è in grado di “vedere” il futuro. L’incontro con un alcolista piantato dalla moglie innescherà una spirale di oscuri pericoli… sappiamo che s’intitola Heaven, che la regia è di Scott Reynolds, ma non ne sappiamo molto di più e non ce ne vergogniamo affatto…
Non che Visioni di morte (Last Rites), girato da Kewin Dowling, migliori poi di tanto la situazione. Ecco qua: a causa di un guasto alla sedia elettrica un condannato a morte diventa in grado di vedere il futuro… abbiamo ragione?
Il 1999 si apre con Amore senza tempo (Evolution’s Child) di Jeffrey Reiner che ha dovuto attendere fino all’ottobre del 2005 per esordire sui nostri schermi televisivi e quelli di Italia 1, per la precisione, e mai attesa fu così disattesa perché il film non solo dimostra di possedere ben poco di originale, ma addirittura si impasticcia con il magico e il mistico… ma se volete la trama eccovi accontentati: una modernissima e famosa clinica accoglie due coniugi desiderosi di avere un figlio. Il loro sogno si avvera e nasce così il giovane Adam il quale, con il passare degli anni, dimostra di possedere dei poteri particolari. I due coniugi scoprono che lo sperma usato appartiene a uno sciamano vissuto nell’età del bronzo e che l’équipe medica tiene il fanciullo sempre sotto stretto controllo impedendogli una vita normale e cercando, invece, di affinare i suoi poteri…
Di ben altro spessore è il suggestivo Il miglio verde (The Green Mile) di Frank Darabont, tratto da un romanzo di Stephen King e mirabilmente interpretato da Tom Hanks nel ruolo di una guardia carceraria che svolge le sue mansioni nel braccio della morte di un penitenziario della Louisiana. Il titolo del film è dato da un lungo corridoio coperto di piastrelle di un verde scuro, un percorso di morte, quello che i detenuti compiono per arrivare fino alla sedia elettrica. L’uomo, interpretato da Tom Hanks, instaura un’insolita amicizia con uno dei detenuti, e in seguito scopre che questi è dotato di poteri paranormali e misteriosi utilizzati sempre a fin di bene
Un altro film, in quest’anno in fondo fortunato, s’innalza sopra gli altri di qualche spanna ed è Il sesto senso (The Sixth Sense) di M. Night Shyamalan, regista, almeno inizialmente presentatosi con soggetti fuori dagli schemi consueti. L’interprete, Bruce Willis, è surclassato dal piccolo Haley Joel Osment che proprio per questa formidabile interpretazione non solo verrà candidato all’Oscar ma sarà il protagonista del film di Steven Spielberg AI – Intelligenza Artificiale. Qui il suo ruolo è quello di un ragazzino che, a causa dei suoi poteri, “vede le persone morte” e i loro disperati appelli e Willis, almeno apparentemente, è lo psichiatra che lo ha in cura… apparentemente…
Torniamo alla piatta normalità con Nightmare Man di Jim Kaufman che ci presenta Ed Cody, di professione poliziotto. Sua moglie è misteriosamente scomparsa lasciandolo con due figli e, a tutt’oggi, non è mai stata trovata nessuna traccia o nessuna ragione plausibile per la sua scomparsa. In più Ed possiede dei poteri psichici e la sua prossima missione consiste nell’andare alle isole Fiji dove lo attende un caso che ha molte analogie con quello che gli è accaduto.
Ora, stanchi delle solite osservazioni, prendetevi la trama di La prima vittima (After Alice), presentato in televisione come Alice – La prima vittima di Paul Marcus e commentatela voi. Eccola qui: un poliziotto stanco e deluso dà la caccia a un serial killer e riesce a catturarlo grazie ai suoi poteri extrasensoriali.
Niente di eclatante ma più gradevole è il film televisivo canadese Spiriti inquieti (Dead Aviators), girato per le famiglie e non privo di un suo piccolo fascino: in visita alla nonna mentre la mamma sta per risposarsi, una ragazzina scopre tra le foreste candesi i fantasmi di due aviatori precipitati con il loro aereo nel 1927 e che solo lei e il fratellino possono vedere, perché dotati di particolari poteri extrasensoriali così come li aveva il padre, un collaudatore di aerei morto quattro anni prima in un incidente. I due spiriti non si rendono conto del loro stato perché, ogni volta che scende la nebbia, il loro dramma ricomincia. La ragazza li aiuta a riparare l’aereo ed essi possono completare il viaggio verso il loro nuovo ed eterno mondo. Molto meglio il titolo italiano, una volta tanto di quello originale, troppo funereo.
(5 – continua)