Quando si parla di giallo, sicuramente uno dei più famosi protagonisti di questo genere è Sherlock Holmes, investigatore per eccellenza aiutato dal fedele dottor Watson, creato dalla mente geniale di sir Arthur Conan Doyle. Delos Digital da anni dedica al detective di Baker Street diverse collane, tutte curate da Luigi Pachì, uno dei massimo esperti in Italia sull’argomento.
Vediamo nel dettaglio le ultime uscite a cominciare dal romanzo SHERLOCK HOLMES E L’ANELLO DEL VATICANO (232 pagine; 3,99 euro) di Enrico Solito, una vicenda dove la “Roma magica” ed esoterica diventa lo scenario inedito di una grande avventura per il dottor Watson e Sherlock Holmes.
Londra è notoriamente città piena di nebbia e mistero quanto Roma città solare e luminosa. E tuttavia quando Sherlock Holmes Holmes è chiamato a Roma da Sua Santità si imbatte in una vicenda cupa, misteriosa, piena di sottintesi e inganni. Il semplice furto di un cammeo non dovrebbe giustificare tanta inquietudine, ma quando a cadaveri ritrovati in stanze chiuse si sommano antiche maledizioni, leggende, sotterranei misteriosi, Templari, pellegrini della Provenza, Rosacroce ed esoterismo, Sacro Graal e antiche basiliche paleocristiane, anche la razionalità di Holmes è costretta a vacillare. O forse no?
Restando in Italia abbiamo un altro romanzo: SHERLOCK HOLMES A VENEZIA 87 pagine; 3,99 euro) di Ivo Lombardo che ci parla di strani crimini commessi a Londra per il possesso di particolari maschere veneziane che riportano un messaggio crittografato, oltre che di un “burattinaio” molto pericoloso, una Loggia segreta anglo-veneziana, documenti segreti di importanza capitale, il furto dei Gioielli della Corona… Ne avete abbastanza?
manzo, 187 pagine
La struttura urbana di Venezia ha sempre fornito lo scenario ideale per situazioni misteriose. Niente di strano, quindi, che anche Sherlock Holmes abbia abbandonato per una volta le nebbie e i vicoli di Londra e abbia condotto le sue indagini nella città lagunare. La vicenda prende l’avvio da una serie di strani crimini commessi a Londra per il possesso di particolari maschere veneziane dalla foggia molto strana, che portano un messaggio crittografato sul retro. Il burattinaio di questa grottesca vicenda è il prof. Moriarty che, con l’aiuto di una Loggia segreta anglo-veneziana, si è impossessato di documenti segreti di importanza capitale ed è responsabile del furto dei Gioielli della Corona. A Venezia, in un giro forsennato tra canali, calli, ponti e osterie equivoche, sullo sfondo di luoghi famosi (come il Palazzo Ducale, il Ponte dei Sospiri e la Biblioteca Marciana), Sherlock Holmes e il dr. Watson sono coinvolti in una ridda di colpi di scena; in una circostanza il dr. Watson rischia perfino la vita. Alla fine, Sherlock Holmes riesce a svelare il mistero delle maschere con l’aiuto di una donna veneziana e di un complice misterioso, che è il vero deus ex machina della vicenda. L’avventura, scritta in perfetto stile watsoniano e nel pieno rispetto del Canone, è ambientato nel 1891, e contribuisce a preparare l’atmosfera che porterà al duello finale di Reichenbach Falls tra Sherlock Holmes e il prof. Moriarty.
Passiamo ora al romanzo SHERLOCK HOLMES E SUO FIGLIO (160 pagine; 2,99 euro) di Luigi Calcerano, in cui Sherlock Holmes viene chiamato d’urgenza a Parigi da Irene Adler per via di un rapimento che la riguarda. Un’avventura che ruota attorno alle figure di Damian Norton e “La Donna”. In più… c’è da risolvere una grande rapina accaduta a Tblisiun dove è stato rubato un milione di rubli alla Banca di Stato.
Siamo nel 1907. Watson si reca da Sherlock Holmes, che, a cinquant’anni suonati, non investiga più, e alleva le sue api. Gli porta una lettera di Irene Adler che scrive: “Caro Sherlock, ho bisogno di te. Hanno rapito mio figlio Damian che è pure nostro figlio, anche se non te ne ho mai parlato. I rapitori sono russi. Non so se si tratta dei bolscevichi o dell’Ochrana, c’è di mezzo una ingente somma. Vieni subito a Parigi, mi troverai all’Hotel de Vendome. Fa presto. Irene”… Ma Irene Adler, che per Holmes rappresenta “la” donna, è anche un’avventuriera e sa mentire; certo è coinvolta nella grande rapina di Tblisi, in Georgia, dove i bolscevichi hanno rubato un milione di rubli alla Banca di Stato, seminando morti e fuggendo col bottino. Damian Norton è bello come la madre, ma dovrà dimostrare d’essere anche molto intelligente perché possa liberarsi e farsi riconoscere figlio di Sherlock Holmes. Ha solo quindici anni e dietro il suo rapimento si profila l’ombra del giovane Stalin.
Nel racconto SHERLOCK HOLMES E LA MORTE SENZA CONSEGUENZE (12 pagine; 0,99 euro) di Richard K. Tobin ci troviamo di fronte a un’indagine sull’atroce omicidio di una giovane irlandese.
Sherlock Holmes e il Dottor Watson vengono chiamati per svolgere una delicata indagine. Il principe Henry, nipote della regina Vittoria, sembra essere implicato nella faccenda. Il detective e il suo aiutante devono risolvere il caso per scagionare l’aristocratico, con l’amara consapevolezza che non tutti, in questo mondo, ricevono la giustizia che meritano.
Sempre Richard K. Tobin è l’autore del racconto L’INDAGINE SOLITARIA DEL DOTTOR WATSON (16 pagine; 0,99 euro) in cui, per qualche strano motivo, due ambigue figure femminili reclamano le attenzioni del dottor Watson.
Cosa fa il Dottor Watson se Sherlock Holmes è a letto con l’influenza? Risolve misteri, naturalmente. In questa avventura, il celebre medico si trova a indagare su due ambigue figure femminili che per qualche motivo ne reclamano le attenzioni. Watson viene così a conoscenza dei traffici criminali di un misterioso ex galeotto indiano, rischiando lui stesso di rimanere intrappolato in una rete di losche macchinazioni per anni intessuta a sua insaputa.
Alla vigilia del suo pensionamento invece, Sherlock Holmes racconta una delle indagini meno note in SHERLOCK HOLMES VA IN PENSIONE (25 pagine; 1,99 euro) ancora di Richard K. Tobin.
Dopo una straordinaria carriera, per Sherlock Holmes è arrivato il momento di andare in pensione e di essere festeggiato dagli amici più stretti. Su loro invito, Holmes narra una delle indagini meno note che lo hanno visto protagonista: uno squallido caso di furto-omicidio, risolto grazie alle sue infallibili doti deduttive a partire da un indizio apparentemente flebile come può essere un’impronta di fango.
Restando focalizzati sul detective di Baker Street, abbiamo il saggio LA VITA DI SHERLOCK HOLMES (47 pagine; 1,99 euro) di Massimiliano De Luca, che ricostruisce una possibile cronologia delle avventure del Canone.
Ricostruire la vita del più grande investigatore del mondo attraverso le sue storie significa – da un lato – attenersi rigidamente al Canone, e dall’altro essere consapevoli della necessità di rendere conto di alcune contraddizioni in cui l’Autore, non essendosi posto il problema di creare una continuità tra le diverse avventure, è inevitabilmente caduto. Da questo lavoro emergono alcuni spunti di riflessione in grado di arricchire l’iconografia tradizionale dei due protagonisti, e uno spessore umano che niente toglie al loro destino di immortalità.
Chiudiamo con un racconto firmato ancora da Richard K. Tobin e intitolato L’OMICIDIO NELLE GIUBBE ROSSE (7 pagine; 0,99 euro), in cui stavolta le parti si invertono: infatti qui troviamo sir Arthur Conan Doyle nelle vesti inedite di detective…
Nella confortevole lounge di un hotel newyorkese, un ex poliziotto canadese delle Giubbe Rosse racconta al portiere le circostanze in cui era riuscito a scovare l’assassino di un suo collega e amico. Inaspettato aiutante in quell’occasione era stato nientemeno che sir Arthur Conan Doyle in persona, nelle vesti inedite di detective lui stesso anziché scrittore.
Buona lettura.