Saggista e autrice, collaboratrice del Mufant e della Zona Morta, appassionata del fantastico a 360 gradi: questo e molto altro è Elena Romanello. Recentemente ha firmato un interessante volume per Nicola Pesce Editore dedicato al mondo nerd al femminile: scopriamo insieme di cosa si tratta.
CIAO ELENA, BEN RITROVATA SULLA ZONA MORTA E QUESTA VOLTA IN VESTE DI AUTRICE: E’ INFATTI DA POCO USCITO IL TUO NUOVO SAGGIO “LA RISCOSSA DELLE NERD – LA STORIA DEL GIRL POWER NELL’ERA DELL’INTRATTENIMENTO” PER NICOLA PESCE EDITORE. CE NE VUOI PARLARE? COME NASCE L’IDEA DI QUESTO VOLUME?
Innanzitutto grazie per darmi spazio! Il saggio “La riscossa delle nerd” nasce dopo che il compagno di nerditudine Fulvio Gatti ha scritto il simpaticissimo “I nerd salveranno il mondo”, dove però parla poco e niente delle donne, e come autrici e come personaggi. Ovviamente non sono certo offesa, ma ho pensato che sarebbe stato bello parlare anche di noi donne e ragazze nerd e dei nostri modelli.
NEL LIBRO TROVIAMO L’ANALISI DELLA PRESENZA NEL GENERE FANTASTICO SIA DI AUTRICI SIA DI PERSONAGGI FEMMINILI CHE HANNO SCARDINATO GLI STEREOTIPI DEL GENERE: PUOI FARCI QUALCHE NOME GIUSTO PER DARCI UN’IDEA?
Sono tantissime. Come autrici, direi innanzitutto Louisa May Alcott, nota a tutti come la scrittrice di “Piccole donne”, ma innanzitutto dietro a numerosi gialli e horror gotici, anche molto inquietanti. Poi Marion Zimmer Bradley, capace di raccontare in chiave femminile e femminista storie come l’epopea arturiana, Ursula K. Le Guin, Licia Troisi, e se parliamo di fumettiste Rumiko Takahashi e Riyoko Ikeda.
Come personaggi, Alice, la prima bambina curiosa che vuole scoprire il mondo della letteratura; il comandante Uhura di “Star Trek”, prima donna di colore in un posto di comando; la principessa Leia di “Star Wars”, che non sta a fare la calzetta e a farsi salvare; Ripley di “Alien”; ovviamente Lady Oscar, per la quale non c’è nemmeno uno scontato lieto fine; Xena, prima cattiva e poi buona; Scully, sempre più interessante man mano che la storia va avanti; la strega Willow di “Buffy”; Hermione di “Harry Potter”; Arya di “Game of Thrones”… tutti personaggi fuori dagli schemi.
IN BASE A QUALI CRITERI HAI OPERATO LA SCELTA DEGLI ARGOMENTI?
Ho scelto i filoni legati ai vari media, letteratura, cinema, manga e anime, fumetti, serial TV, perché sono tutti immaginari presenti nel mondo di noi nerd, e poi ho voluto raccontare qualcosa della vita reale di noi nerd.
FRA LE AUTRICI CHE HAI TRATTATO QUALE E’ LA TUA PREFERITA E PER QUALE MOTIVO? E FRA I PERSONAGGI FEMMINILI?
Tra le autrici comunque Marion Zimmer Bradley, malgrado quello che si è detto su di lei in questi anni. Tra i personaggi femminili Lady Oscar, Scully e Willow di “Buffy”, oltre a Sarah di “Labyrinth”, uno dei miei film preferiti di sempre, e non solo per David Bowie. Tra l’altro la stanza di Sarah mi ha molto ispirata per casa mia.
LA PARTICOLARITA’ DI QUESTO SAGGIO E’ LA RISCOSSA DEL GIRL POWER MA VISTO IN UN’OTTICA NERD… OVVERO ?
Raccontare il fandom del fumetto e del fantastico da un punto di vista femminile e femminista, per ricordare che ci sono tante donne appassionate e creative in questi settori.
COSA SIGNIFICA, SECONDO TE, AL GIORNO D’OGGI ESSERE DONNA E AL CONTEMPO ESSERE NERD?
Significa avere una visione del mondo e della vita fuori da certi schemi, essere creative, saper spaziare con la fantasia, insomma una cosa bella. Poi i problemi ci sono e restano, ma se si è nerd si vive meglio, soprattutto dopo una certa età, dopo anni di bullismo, prese in giro, ostacoli tipo “non vorrai mica far diventare queste stupidaggini un lavoro” e roba simile.
IN GIAPPONE IL GIRL NERD POWER NON E’ CERTO UNA NOVITA’: COME E’ STATO TRATTATO L’ARGOMENTO NEL SOL LEVANTE?
Il Giappone ha una cultura molto maschilista e patriarcale, anche se le cose sono cambiate, ma per contro ha sempre avuto una tradizione di donne scrittrici e guerriere, che si è riflessa anche nei manga e negli anime. Nei fumetti e nei cartoni animati giapponesi hanno trovato molto spazio le donne, come autrici, e anche come protagoniste, sia in storie scritte da donne che da uomini, basti pensare alle opere di Matsumoto ma anche a “Cutie Honey” di Go Nagai o ad “Alita”.
E OGGI, CHE LA COSA SI STA ALLARGANDO A MACCHIA D’OLIO ANCHE NEL NOSTRO PAESE, COSA E’ CAMBIATO SECONDO TE IN OCCIDENTE PER FAR SI’ CHE LA COSA PRENDESSE PIEDE?
Tante cose hanno cambiato il mondo: l’avvento di manga e anime è una di queste, ma anche l’emergere nella nostra cultura di personaggi come Wonder Woman, il capitano Uhura, Leia, Ripley, oltre che il successo di libri come quelli di Marion Zimmer Bradley e Ursula Le Guin. In Italia, anche se erano autrici di un fumetto noir, sono state fondamentali le sorelle Giussani con “Diabolik”, In tempi più recenti, il successo di saghe come “Harry Potter” e “Il trono di spade”, amate molto anche dalle donne, è stato fondamentale.
CAMBIANDO ARGOMENTO, FRA LE ALTRE COSE SEI COLLABORATRICE PER IL MUFANT, IL MUSEO DEL FANTASTICO DI TORINO: COSA PUOI RACCONTARCI DI QUESTA ESPERIENZA?
Al momento, per gli ovvi motivi, la mia collaborazione con il Mufant è sospesa e non so quando riprenderà, spero presto. Li ho aiutati ad allestire la sede, ho collaborato all’allestimento della sezione fantasy e ho curato per loro vari eventi in tema fantasy e serie TV cult. Mi piacerebbe seguire la Biblioteca, ma per ora è tutto fermo, mi limito a scrivere a casa con il mio gatto vicino.
ULTIMA DOMANDA: QUALI PROGETTI HAI PER IL PROSSIMO FUTURO?
Scrivere con il mio gatto Felix che mi fa da consulente: in quest’anno dovrebbe uscire per Yume, dove ho già pubblicato la guida a “Once upon a time”, un saggio mio sulle streghe nell’immaginario fantastico. Sto anche promuovendo l’altro mio saggio per Ultra su “Game of Thrones”, e sto invece mandando in giro presso alcuni editori la mia “Enciclopedia del Fantasy” e forse ho iniziato alcune trattative per farla poi uscire. Inoltre, sto scrivendo tre nuovi saggi, sulle serie TV urban fantasy, su quelle di genere fantascientifico e sulle guerriere tra realtà e fantasia. Ovviamente, tutte cose da nerd.
OVVIAMENTE…