Diamo spazio ancora alla musica e questa volta ospitiamo i “Sententia Mortis”, progetto molto interessante tutto da ascoltare e scoprire.
COMINCIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO. CHI SONO I “SENTENTIA MORTIS” E COME E’ NATA LA VOSTRA FORMAZIONE?
Sententia Mortis è un progetto attualmente “one man band” dal lato compositivo. È nato nel 2008 con 5 componenti effettivi, ma prima dell’uscita del primo album “Mother Earthquake” i componenti erano già solo due, Demon (io) e Groeber, già bassista dei De Profundis Clamavi di Bologna e solo successivamente entrò come cantante Mauron, all’epoca cantante dei Dominance di Reggio Emilia. Stessa formazione anche per il secondo disco “Verbum Inferi”, che non si mantenne però nell’ultimo lavoro “Untold Abominations” del 2021 dove alla voce troviamo Andrea Mezzarobba dei Chronic Hate e Marco Serodine, sempre dei CH alla scrittura di alcuni testi.
POTREMMO DEFINIRE LA VOSTRA MUSICA UN’OTTIMA COMBINAZIONE DI DOOM METAL E BLACK METAL IN UN CONTESTO FILOSOFICO MOLTO INTERESSANTE. COSA POTETE DIRCI IN MERITO?
La mia visione di Sententia Mortis è in realtà un proseguo del black metal sinfonico degli anni ’90, che ripercorre le orme di band come Dimmu Borgir, Old Man’s Child, Covenant (The Kovenant), Emperor, Troll ecc… Non ho mai preteso di aver proposto qualcosa di nuovo, anzi, ho sempre voluto continuare un genere che molte band hanno lasciato perdere o evoluto in altro.
SARA’ POSSIBILE VEDERVI IN CONCERTO QUANDO FINALMENTE L’EMERGENZA SANITARIA MONDIALE SARA’ FINITA?
In tutta onestà non credo che questo progetto vedrà mai il palco, in primis per questioni di formazione, non ne esiste una vera e propria; gli impegni lavorativi sono concreti e il panorama italiano, in quanto a metal estremo, non è dei più spaziosi a mio avviso.
SEMBRA DI CAPIRE CHE IL FANTASTICO, PARTICOLARMENTE CON UN MIX DI HORROR, IN QUALCHE MODO FACCIA CAPOLINO SEMPRE DALLE VOSTRE PRODUZIONI: CHE SIGNIFICATO HA PER VOI QUESTA TEMATICA?
Per me il black metal, sia esso raw, sinfonico, melodico e quant’altro, dovrebbe mantenere quegli accenti di base e cioè “suonare in minore” e tendere il più possibile ad atmosfere cupe, poiché di certo non è un genere nato sulla spiaggia o su un prato di margherite, per cui è necessario che chiunque ascolti di immerga in qualcosa di oscuro.
RECENTEMENTE AVETE PUBBLICATO L’ ALBUM “UNTOLD ABOMINATIONS”, UN PROGETTO METAL DAVVERO INTERESSANTE: CE NE VOLETE PARLARE?
Come detto in precedenza, il nostro è un black metal sinfonico, alle volte preferisco definirlo “Extreme Symphonic Metal” un po’ come forma di rispetto verso tutti colori che ritengono che il black sia solo quello di Darkthrone, Burzum, Mayhem e similari. Sicuramente, per me, di doom non c’è nulla. Parti lente si, ma il doom per me è altra roba.
E QUALI SONO GLI “ABOMINI INDICIBILI” DEL TITOLO?
Posso dire che trattandosi del “finale” della trilogia, è stato scritto tutto ciò che era rimasto da dire. A voi ogni interpretazione.
QUAL È STATA LA PARTE PIÙ DIFFICILE NELLA REALIZZAZIONE DI QUESTO NUOVO PROGETTO?
Senza ombra di dubbio trovare il tempo necessario e persone disposte a collaborare.
VENIAMO A UNA DOMANDA PIÙ GENERALE. DOVE TRAETE ISPIRAZIONE PER TUTTE LE VOSTRE CANZONI?
Musicalmente dagli anni ’90, anche nella ricerca stessa dei suoni. A livello di testi sia da esperienze personali che da situazioni sociali, senza che manchi, ovviamente, una devozione al lato più esoterico.
QUALI SONO I VOSTRI SCRITTORI PREFERITI?
Io in particolare non ne ho uno, mi sono dedicato il giusto alle letture, ma se parliamo di scrittori di musica beh…. le influenze sono tante e spesso per niente legate al genere che ripropongo.
E PER QUANTO RIGUARDA LA MUSICA, CHI SONO LE VOSTRE ICONE?
Artisticamente ho sempre avuto un’adorazione verso Peter Tägtgren, verso Stian Arnesen (Nagash), perché le ritengo entrambe due menti eccelse per questo genere sia per loro composizioni che per collaborazioni qua e là. Dopodichè si passa anche ad altre categorie, ma cerco di non andare OT.
MENTRE PER I FILM, QUALI SONO QUELLI CHE PIÙ VI PIACCIONO?
Ho una propensione per l’horror psicologico e quelli che trattano temi sull’Anticristo, possessioni, Satana, li preferisco di gran lunga agli splatter, penso propongano temi più riflessivi.
ULTIMA DOMANDA, POI VI LASCIAMO AL VOSTRO LAVORO. QUALI PROGETTI AVETE PER IL FUTURO E QUAL È IL VOSTRO SOGNO (O I SOGNI) CHE AVETE LASCIATO NEL CASSETTO?
Considero “Untold Abominations” l’ultima fatica, per il tempo che ci ho messo a finirlo e per il desiderio che ho sempre avuto di concludere la trilogia ed ora non sto pianificando nulla. Ma nel caso “non credo” che si vedranno altre uscite per Sententia Mortis, tranne forse una versione ri-registrata del primo disco. Ci sono proposte nell’aria da parte di validi musicisti, chissà.
CHISSA’… ALLORA!