SOPDET

Dopo il primo volume, Esbat, uscito per Feltrinelli ormai alcuni anni fa, Lara Manni torna in libreria con il seguito, Sopdet (16 euro), stavolta con Fazi editore, che dopo il botto della saga di Twilight continua a puntare sul genere fantastico, dando spazio anche alle voci di casa nostra.

L’idea originale della saga di Esbat era quella di essere una fanfiction, storia scritta dagli appassionati su vicende di personaggi note, di Inuyasha di Rumiko Takahashi, ma poi è rimasta l’ispirazione, venendo fuori una storia originale e interessante, con un secondo capitolo decisamente più intrigante del sia pure interessante primo libro, ancora però forse un po’ troppo legato al manga.

Dimentichiamo vampiri buoni e romantici e cose simili: Lara Manni ci porta tra le grinfie di due demoni, presi dall’immaginario nipponico (che in ambito demonologico non ha nulla da invidiare a quello occidentale, anzi!) Hyotsuki e Yobai, che dopo essere stati evocati da un’autrice di manga nel primo libro, continuano la loro lotta tra le dimensioni reali e fantastiche, con tra di loro Ivy, giovane disegnatrice capace di influenzare il nostro e il loro mondo.

In Sopdet però i toni sono vari, e Hyotsuki e Yobai, per influenzare il passato e ricercare gli antenati di Ivy viaggeranno nel tempo, arrivando nell’Italia sconvolta dalla Grande Guerra, rievocando un periodo storico oggi praticamente rimosso da eventi più vicini, ma altrettanto tragico, e visiteranno i giorni della guerra partigiana, in un Paese diviso tra fascisti e antifascisti, per giungere poi all’ultimo momento di scontro aperto in Italia, quello durante gli anni di piombo.

Buoni e cattivi che si mescolano in modo manicheo, un’accurata ricostruzione storica, amore e morte, spavento e fantasia: in Sopdet c’è tutto questo, sotto un titolo che richiama la mitologia egizia, nel nome di una stella oscura che avvicinandosi al nostro pianeta ha permesso ai due demoni di tornare aiutati anche da Ivy.

Un libro che piace senz’altro agli appassionati del genere fantastico, qui trattato con mescolanza di elementi e eliminazione pressoché totale degli stereotipi che oggi vanno per la maggiore, rielaborando in maniera nuova l’immaginario dei manga, tanto da poter piacere anche a chi non conosce o non apprezza in maniera particolare i fumetti made in Japan. Ma anche un libro per chi ama leggere belle storie, e tra l’altro, pur essendoci dei legami con il primo libro, non è così indispensabile conoscerlo, cosa non da poco in questi tempi di saghe infinite, legate l’una all’altra.

E a proposito di saghe infinite, Lara Manni ha annunciato che questa storia si concluderà con Tanit, di prossima uscita, anche se ha intenzione di dedicarsi poi ad altre storie. Per ora accontentiamoci di questa, che promette e dona ancora colpi di scena, tra passato e presente, realtà e fantasia.

Elena Romanello