Titolo originale: Raya and the Last Dragon
Anno: 2021
Regia: Don Hall e Carlos López Estrada
Soggetto: storia di Paul Briggs, Don Hall, Adele Lim, Carlos López Estrada, Kiel Murray, Qui Nguyen, John Ripa e Dean Wellins
Sceneggiatura: Qui Nguyen e Adele Lim
Direttore della fotografia: Rob Dressel e Adolph Lusinsky
Montaggio: Fabienne Rawley e Shannon Stein
Musica: James Newton Howard
Produzione: Walt Disney Pictures
Origine: Stati Uniti
Durata: 1 h e 47’
CAST
Inglese: Kelly Marie Tran (Raya), Awkwafina (Sisu), Gemma Chan (Namaari), Daniel Dae Kim (Benja), Benedict Wong (Tong)
Italiano: Veronica Puccio (Raya), Alessia Amendola (Sisu), Jun Ichikawa (Namaari), Simone D’Andrea (Benja), Luisa Ranieri (Virana)
TRAMA
Nel prospero regno di Kumandra gli umani vivevano in armonia con i draghi, finché furono minacciati dai perfidi Druun, spiriti che trasformano tutto quello che toccano in pietra. I draghi si batterono finché rimasero pietrificati, salvando i loro compagni e Sisu, l’ultimo di loro, racchiuse il suo immenso potere in una gemma che sconfisse i Druun e rianimò tutti, tranne i suoi simili, per poi sparire.
Gli esseri umani iniziarono a lottare e a dividersi, costituendo cinque regni, mentre la gemma restò nella regione di Cuore. Cinquecento anni dopo i Druun tornano e Raya, principessa di Cuore, vede la gemma rompersi tra i cinque regni e suo padre diventare pietra. Alcuni anni dopo, Raya parte per ricomporre la gemma, trovando amici inattesi e incontrando Sisu redivivo, pronto di nuovo a sacrificarsi, ma stavolta forse prevarranno altri interessi, perché Kumandra torni davvero a vivere unita.
NOTE
Il primo film d’animazione Disney realizzato in remoto da ogni creativo è un tributo alla cultura del sud est asiatico, a Paesi come Vietnam, Laos, Tailandia, Cambogia, Birmania, Filippine e Indonesia, un orizzonte nuovo per la casa di produzione.
Inoltre, “Raya è l’ultimo drago” è uscito in molti paesi su piattaforma e per l’home video, in assenza di un passaggio al cinema che non si sa se verrà recuperato.
Il mettere insieme troppe culture non ha soddisfatto tutti, ma il risultato è comunque apprezzabile, una fiaba morale e magica, in un mondo suggestivo, dove i draghi, come è d’uso in Oriente, sono simbolo di saggezza e prosperità, e non creature maligne e pericolose.
Raya fa parte della nuova generazione di principesse non in cerca di un principe azzurro ma di uno scopo nella vita, come Vaiana, Elsa e Merida, e appartiene a quel mondo multietnico con cui anche la Disney deve fare i conti, ma senza comunque concessioni al politically correct.
“Raya e l’ultimo drago” parla di amicizia, di solidarietà, di forza, di cambiamento, di unione, di accettazione dell’altro, valori che c’erano già in vari film Disney, ma che rendono questa storia debitrice molto al cinema di Miyazaki, citato in particolare nel personaggio di Sisu, molto simile al drago de “La città incantata”.
Un film che rappresenta quindi un punto di svolta per la Disney, un’apertura verso un mondo altro, una fiaba di puro incanto, che avvince e appassiona, con uno dei più bei finali di sempre.