Le Edizioni VociFuoriScena ci propongono l’uscita di due volumi firmati da Theodor Kittelsen che sapranno portarci alla scoperta delle leggende, del folklore, delle fiabe, del fantasy e del fantastico di matrice scandinava: SVARTEDAUEN – LA MORTE NERA (84 pagine; 12 euro) e TROLL (176 pagine; 14 euro) sono stati curati e tradotti da Luca Taglianetti e compaiono nella collana “Lapis – Area scandinava”.
SVARTEDAUEN – LA MORTE NERA è «considerato come “il punto più alto” della carriera artistica di Kittelsen, “lavoro originale e immaginifico” e “unico” nella storia delle arti norvegesi, SVARTEDAUEN, rappresenta al meglio la forza visionaria dell’autore».
Ispirandosi alla Morte Nera, la terribile peste che devastò l’Europa nel XIV secolo, nonché alle leggende e alle tradizioni della sua terra natale, la Norvegia, Kittelsen fonde testi e immagini in questo straordinario SVARTEDAUEN: una ossessionante, cupa rappresentazione di morte e disfacimento dai toni di una ballata macabra, un morality play lirico e romantico al tempo stesso.
La paurosa ombra di Pesta che, armata di rastrello e ramazza, attraversa la Norvegia per spazzare via ogni traccia di vita umana, diviene il simbolo allegorico della fragilità umana e del suo ineluttabile destino. Vecchi e bambini, ricchi e poveri, troll e scheletri: tutti sono invitati a partecipare alla sua danza apocalittica.
Ma sotto il lento cumulo degli anni, la memoria sbiadisce e persino gli eventi più tragici assumono la luce pallida e remota della fiaba. La storia e il mito, che il pennello dell’artista ha reso permeabili l’una all’altro, cedono solo dinanzi alla severa bellezza dei panorami norvegesi.
Leggiamo due estratti.
«C’è un fischiare, c’è uno strillare
uno scuotere e grattare.
C’è un frusciare e un bussare,
come dalle nocche ossute di un morto,
fuori al buio
nella pioggia e nel vento.»
«Arriva Pesta
su monti e valli,
boschi e prati,
laghi e fiumi,
fiordi e lidi.
Cammina con passo pesante,
strascinando le gambe,
le ginocchia che scricchiolano.
Rastrella e gratta, scopa, spazzola.
Il rastrello ne acchiappa molti,
la scopa tutti.»
In TROLL «per la prima volta i troll acquistano una fisionomia ben definita e soprattutto nazionale, e solo un pittore che affermava di averli visti davvero poteva riuscirci!».
La fisionomia attribuita agli esseri soprannaturali del folklore scandinavo, in particolare ai troll, è in parte dovuta alle splendide illustrazioni delle fiabe norvegesi eseguite da Kittelsen sul finire dell’Ottocento. In questo TROLDSKAB (letteralmente “trollerie”; questo il titolo originale dell’opera), pubblicato nel 1892, i troll sono rappresentati come esseri primordiali che sorgono dalle montagne e dai boschi, stazionano presso i corsi d’acqua, vivono nei poggi e nei colli, identificandosi in tutto o in parte con gli elementi dell’aspra e selvaggia natura norvegese.
È un bestiario a un tempo ruvido e delicato, in cui testi e illustrazioni, illuminandosi a vicenda, fanno sfilare dinanzi ai nostri occhi una straordinaria galleria di esseri fantastici: non soltanto troll, ma anche draghi, folletti, fanciulle marine, sabba di streghe, lotte di giganti, neonati scambiati nelle loro culle, e ancora nøkker, huldrer, fossegrimer e il temibile draug, lo spirito dei marinai annegati, pronto a esigere il suo tributo di vite nel corso delle tempeste. Immagini e racconti che riflettono il panorama aspro e solenne dell’estremo nord della Norvegia e in particolare delle isole Lofoten, con le loro baie rocciose, le casette dei pescatori, il mare irto di scogli; che lasciano trasparire l’amore per la solitudine e il profondo fatalismo che permeano il malinconico animo scandinavo.
Anche qua lasciamoci sorprendere da un breve estratto: «Il nøkk è furbo. Va a caccia di vite umane. Quando il sole tramonta, si deve stare attenti. Può trovarsi tra le grandi e splendenti ninfee verso cui allunghi le mani. Appena le tocchi, l’acquitrino affonda sotto di te, allora ti afferrerà con le sue umide mani viscide».
Theodor Kittelsen (1857-1914), illustratore e pittore norvegese, ha legato la sua fama di artista tanto agli splendidi paesaggi naturali della Scandinavia, tanto all’illustrazione delle leggende del suo paese. Ed è soprattutto dal suo pennello che troll, nøkker, huldrer e tutti gli altri esseri soprannaturali del folklore nordico hanno derivato la loro moderna fisionomia. Importante esponente del tardo-romanticismo scandinavo, assai apprezzato in Norvegia, Kittelsen è però quasi del tutto sconosciuto fuori dal suo Paese. Ecco l’occasione giusta per scoprirlo!
Buona lettura.