ZEITJÄGERS

E’ uscito per Kipple Officina Libraria il racconto di Umberto Bertani intitolato ZEITJÄGERS (36 pagine; 0,95 euro), inserito nell’ambito della collana “SpinOff” dedicata al mondo dell’Impero Connettivo. Il volume è disponibile in e-book su http://www.kipple.it/ e nei principali store online.

Ogni impero vive di battaglie e guerre senza fine, facendone motivo fondante di esistenza. L’imperialismo e la fame inesauribile di potere hanno segnato da sempre l’entità politica definita come impero e l’NCE, costola pragmatica dell’Impero Connettivo, non ne è esclusa. Lo scontro con le forme aliene appartenenti a civiltà psichiche non si fa attendere e la caccia si apre attraverso le dimensioni temporali.

L’Impero Connettivo è uno Stato, che come l’Impero Romano domina sullo spazio, ma anche sul tempo, divenuto un’entità politica scissa in due parti: la prima – NCE – capeggiata dal funzionario postumano Sillax è votata alle politiche più materiali, mentre la seconda sembra aspirare alla trascendenza e continua a far riferimento all’alieno nephilim Totka_II.

In ogni stato imperiale lo spettro della disgregazione è l’incubo più ricorrente di chi lo governa. Le necessità della popolazione sono viste dai prìncipi come il luogo in cui disporre le propria egemonia, attraverso le demagogie più estreme figlie di un potere senza forma e finalità.

Nel New Connective Empire esiste un territorio dove l’abisso della governabilità passa attraverso tattiche inumane e il Potere si modella sulle energie e incarnazioni aliene. I suoi funzionari imperiali, modificati geneticamente, sono pronti a fronteggiare i terribili barbari alieni.

I protagonisti di Zeitjägers attraversano lande psichiche desolate generate da sconosciute dimensioni matematiche, dove la gloria dell’Impero Connettivo e del suo regnante Nephilim s’intrecciano alle illusioni e alla lotta per la sopravvivenza, in un ancestrale richiamo di battaglie, spettro di altre esistenze.

Il Nuovo Impero Connettivo vive un prolungato periodo di crisi. Sillax, il reggente, sa quanto sia precario il suo dominio. Da quando Totka_II è nelle dimensioni eteree, l’Impero è percorso da scellerate trame occulte di ogni tipo, alieni e polimorfi che con le loro mutazioni fanno impallidire le protesi più ardite dei postumani. Chi sono i soldati e gli attori dimensionali di quello che è il più poderoso, grande, ineffabile e impero alieno dello spaziotempo illusorio?

Leggiamo un estratto. “Galassia di Wolf-Lundmark-Melotte.

Costellazione della Balena, pianeta Urys.

Linea temporale stabilizzata 4750.9.

Metano.

Ricopre la superficie del mondo, cristallizza ogni singola molecola della vallata, scintilla attraverso un intero array di rocce affilate come pugnali da combattimento.

Metano.

In sospensione è ovunque, e attraversa la visiera del sistema autorigenerativo di sostentamento vitale. È lungo la linea del tramonto verdastro, a rifrangere la luce morente sulle cime innevate, sui deserti congelati, nelle caverne desolate scavate da millenni di tempeste acide.

È ovunque, invisibile, inodore, letale. Morte con un respiro.

Galdor Oronar, Servizio di Sicurezza di Frontiera, poggia un ginocchio a terra osservando il pietrisco verdastro a perdita d’occhio; stende il palmo della mano guantata, raccoglie pochi granelli leggeri respirando con calma, concedendo alla mente sensazioni, l’espansione di percezioni oltre l’orizzonte.

La presenza colpisce come un unico colpo di maglio, i pensieri viaggiano attraverso la rete neurale che circonda il pianeta, intriso di gangli psicocinetici che trasportano incessantemente informazioni a chi è in grado di leggerle.
Galdor chiude gli occhi, il respiro muta per primo, lentamente i battiti nelle orecchie assumono una tonalità sorda, composta; affonda senza rendersene conto le mani nella sabbia, facendo presa, artigliando con forza, insozzando a fondo la superficie della tuta. Il bacino si distende in orizzontale, le cosce spingono il corpo in una posizione elastica di slancio e le pupille diventano fessure attraverso iridi giallo acido, le vertebre cervicali scricchiolano violentemente.

La luce delle due giganti rosse buca l’orizzonte, diviene impossibile per lui trattenere l’urlo e non assaporare le zanne che grondano bava.

Le zampe artigliate si chiudono a pugno, piccoli rivoli di sangue precipitano sul terreno, il colpo al centro esatto del petto è preciso.

La tuta si ritrae assieme alle sezioni del casco, sente la potenza dei venti e l’odore trattenuto per troppo tempo, quell’odore. L’odore della caccia.

Il polimorfo attende con la tranquillità tipica del predatore. Nato nell’attesa, sa che prima o poi il momento arriva sempre.

Ha attraversato due balzi temporali per arrivare nell’istante esatto, ha eluso la sorveglianza del BSS e sopportato il dolore lacerante del salto dimensionale, le carni sembravano esplodere lungo l’asse del viaggio.

Il polimorfo segue la sete della sua razza, cavalca l’onda invisibile del desiderio, combatte una guerra senza tempo e ha imparato a violare il continuum per sfuggire al suo antico nemico. Osserva soddisfatto quelle montagne dorate poi si erge in tutta la sua forza, all’orizzonte una coppia di soli frastaglia la linea perfetta del deserto congelato.

L’olfatto è il primo dei sensi ad attivarsi al risveglio, filtra attraverso le particelle di metano in sospensione che fanno di quel pianeta il suo ambiente naturale; percepisce l’odore della paura ghiacciata e, a suo modo, sorride. Dall’alto delle colline ascolta il rombo in avvicinamento, sostentatori gravitazionali in decisa frenata, gli aerofreni sono in dispiegamento veloce e la nave muta alla svelta per adattarsi alle dense particelle dell’atmosfera”.

Umberto Bertani nasce a Milano nel 1964 e si appassiona da subito alla sci-fi dei grandi classici, spostandosi negli anni verso l’action thriller, il poliziesco, l’horror puro. La sua prima pubblicazione è il racconto “Mannaro – Nutro il vostro odio” per i tipi del Gruppo Opifìce. Scrive regolarmente sulla fanzine NeXT e partecipa a numerose antologie del movimento, tra cui “Avanguardie Futuro Oscuro” (Kipple Officina Libraria, 2009). Ha pubblicato due racconti nella collana Urania Mondadori: “Gates of Hell” e “Ultima Corsa”. Ha partecipato con il racconto “Fuori Fuoco” all’antologia “Cronache dell’Armageddon”, in memoria di Sergio Altieri (Kipple Officina Libraria, 2020).

La collana “SpinOff” è dedicata alla diffusione di storie ambientate nell’Impero Connettivo – creazione connettivista che narra gli eventi di un Impero Postumano con forti similitudini a quello Romano – in cui lo Stato governa sullo spazio e sul tempo sotto il comando di un alieno, un Nephilim. La valuta monetaria in vigore è l’informazione, mentre l’imperatore di stirpe aliena Totka_II governa con le sue capacità occulte sull’evoluzione tecnologica dell’umanità: i postumani.

Buona lettura.

A cura della redazione