«Dopo aver ricevuto la telefonata di Franco Forte che mi comunicava la vittoria, sono rimasta in silenzio cinque minuti a fissare lo smartphone. Ci speravo, ma non me lo aspettavo: eravamo tantissimi in finale e le variabili in gioco in questi casi sono tante. Poi ho gridato a mio marito: “Amo’, ho tipo vinto l’Urania” e ci siamo fatti uno spritz per festeggiare!». Sono le prime parole pronunciate dalla stupefatta Elena Di Fazio dopo aver appreso di aver vinto il Premio Urania 2020 con il romanzo di fantascienza Resurrezione. Elena è la terza donna a vincere il prestigioso concorso edito da Mondadori dopo Nicoletta Vallorani che ottenne il primo posto nel 1992 e Francesca Cavallero che ha trionfato nel 2019.
Nata a Roma, Elena vive a Faenza con il marito Mattia. E’ laureata in Teorie della comunicazione, scrittrice, editor e fondatrice dell’Agenzia letteraria Studio 83 creata insieme all’amica e collega Giulia Abbate.
Sempre con Giulia è curatrice della collana di fantascienza “Futuro Presente” di Delos Digital. Nel 2017 con il romanzo Ucronia ha vinto il Premio Odissea, e con la stessa opera nel 2018 il Premio Italia come Miglior romanzo di fantascienza. Resurrezione sarà pubblicato nel prossimo mese di novembre nell’ambito della Collana Urania Mondadori. Vale la pena segnalare che in coda al fascicolo ci saranno i tre racconti finalisti del Premio Urania Short 2021, ossia: Anima Neurale di Veronica Simone, Lo stato gassoso dei fantasmi di Elisa Franco e Aedri di Valentino Sani.
ELENA, PER QUELLO CHE MI SEMBRA DI AVER LETTO SU RESURREZIONE LE PARTI PIU’ IMPORTANTI SAREBBERO L’INCONTRO TRA ESSERI UMANI ED ALIENI, E L’INTERAZIONE TRA FILOSOFIA E SCIENZA. SONO TEMI CHE TI SONO MOLTO CARI?
Il tema dell’incontro con l’alieno è il mio preferito in fantascienza. Era stato anche al centro del mio romanzo precedente, Ucronia, anche se in modi differenti. L’alieno è l’allegoria dell’altro, diventa uno specchio più o meno distorto attraverso cui parlare dell’essere umano. E mi piaceva l’idea di raccontare un approccio multidisciplinare allo studio di un’eventuale forma di vita extraterrestre, nel quale ci fosse il punto di vista delle scienze umane e in particolare della filosofia. La stessa comunità scientifica ha più volte sostenuto l’importanza del rapporto tra filosofia e scienza: chi lo sa, magari saranno proprio i filosofi a salvare il mondo!
UCRONIA RIPRENDE ANCHE LA TUA TESI DI LAUREA IN TEORIE DELLA COMUNICAZIONE, IN QUALI PASAGGI? INOLTRE VORREI CHIEDERTI SE C’E’ UN COLLEGAMENTO TRA UCRONIA E RESURREZIONE…
Sono due romanzi diversissimi tra loro. Ucronia era un omaggio alla fantascienza un po’ campy degli anni Sessanta, nei quali è (parzialmente) ambientato. La mia tesi di laurea parlava di pratiche anarchiche nell’universo hippy, quindi a suo tempo mi è stata utilissima per costruire un’ambientazione che in un certo senso era anche storica. Resurrezione ha scenari e atmosfere molto differenti. La storia è ambientata in un centro di ricerca, lo studio attivo degli alieni è un nodo centrale e c’è un impianto thriller molto più marcato. Ad accomunarli c’è solo il tema dell’incontro con l’alieno, che si articola comunque in modo diverso.
LA PROTAGONISTA DI RESURREZIONE PORTA IL NOME DI AURORA, CHE RICHIAMA UN’OPERA DEL FILOSOFO FRIEDRICH NIETZSCHE. PERCHE’ QUESTA SCELTA? QUALI SONO LE SUE CARATTERISTICHE? E’ UN’EROINA?
Due delle protagoniste sono ricercatrici di filosofia, quindi mi sono divertita a chiamarle Aurora e Gaia, come due opere di Nietzsche (La gaia scienza e appunto l’Aurora). Mi piace inserire questo genere di rimandi e citazioni, a mo’ di piccoli trivia. Aurora è forse il personaggio predominante del romanzo, ma non è un’eroina, al contrario: è un’antieroina occhialuta e timorosa, che ha fatto della paura il suo più grande ostacolo a una vita piena. Eppure, proprio questo suo esistere in punta di piedi le darà l’intuito necessario a guardare dalla giusta angolazione il mistero attorno al quale ruota la storia.
SEI LA TERZA DONNA A VINCERE IL PREMIO URANIA. EVIDENZIAMO CHE A QUESTA EDIZIONE E’ STATA FINALISTA ANCHE MARISTELLA LIPPOLIS E SONO PRESENTI ANCHE DUE DONNE FRA I FINALISTI AL PREMIO URANIA SHORT. INSOMMA LA SF SI STA APRENDO MAGGIORMENTE ALLA PRESENZA FEMMINILE?
È sempre tutto collegato. Più donne scrivono e pubblicano fantascienza, più donne la leggeranno e scriveranno. Più donne vincono un premio, più donne parteciperanno. Le fantascientiste ci sono sempre state, ma l’accesso alla pubblicazione era molto più difficile. Oggi un nome femminile in copertina è la normalità e lo sarà ancora di più in futuro, grazie alla narrativa young adult che sta portando moltissime ragazze ad amare il genere.
CON GIULIA ABBATE SEI LA CURATRICE DELLE COLLANA “FUTURO PRESENTE”. CI SONO TEMI PARTICOLARI DELLA SF CHE VI INTERESSA MAGGIORMENTE TRATTARE? COSA AVETE IN PROGRAMMA?
La collana è dedicata alla fantascienza a temi sociali, declinati e declinabili in tantissimi modi differenti. Abbiamo racconti distopici, racconti solarpunk, racconti drammatici, racconti umoristici…Vogliamo offrire al pubblico narrativa di qualità che possa piacere anche a lettori mainstream. Per il futuro abbiamo già calendarizzato diverse opere, sia di autrici/autori già conosciuti, sia di nuove voci. Ci piace l’idea di scovare penne interessanti e dare loro spazio.
ALBERTO MORAVIA RIPETEVA “SCRIVO PER SAPERE PERCHE’ SCRIVO”. COSA PORTA ELENA DI FAZIO A SCRIVERE?
Domanda impegnativa! Scrivo perché amo farlo, perché è un campo che conosco e nel quale mi sono formata in questi ultimi vent’anni. Vedo la scrittura come un mestiere a cui dedicarsi con tutte le energie possibili. Al tempo stesso mi piace l’idea di affrontare un nuovo romanzo come una nuova sfida, un territorio sconosciuto da esplorare.
E NOI AUSPICHIAMO CHE TU PROSEGUA NELL’ESPLORAZIONE DI QUESTO STRAORDINARIO TERRITORIO CHE E’ LA FANTASCIENZA CERTI CHE CI CONSEGNERAI ALTRE APPASSIONANTI OPERE!