Abbiamo avuto il piacere di conoscere e apprezzare i suoi corti, piccoli gioielli horror che spesso si rifanno agli slasher movie degli anni Settanta e Ottanta: con tanta passione e professionalità, Paolo Taddei, con la sua “Nos Otros Production”, ci sta regalando tante soddisfazioni… e noi, per soddisfare la vostra curiosità, lo abbiamo incontrato per farci raccontare un po’ di lui.
COMINCIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO. CHI È PAOLO TADDEI?
Sono un designer di Livorno. Ho la passione per il cinema da quando ero bambino e giravo i miei primi film in VHS-C (ebbene sì… non in Super 8).
VUOI PARLARCI DELLE TUE PRODUZIONI PRECEDENTI?
Mi piace spaziare nei generi. In passato ho realizzato anche delle animazioni in 2D non lineare (sullo stile di quelle di Gilliam per i Monty Python, per capirci). In linea di massima scrivo tutto ciò che mi passa per la testa e archivio nel mio hard disk. Poi, quando mi prende la voglia (spesso irrefrenabile) di girare… chiamo a raccolta tutti per trasformare la storia in immagini. E qui di solito sorgono i primi problemi: mettere insieme un cast è arduo. Per questo spesso e volentieri giro cortometraggi con due, tre persone alla volta. Sono più facili da gestire.
RECENTEMENTE HAI FONDATO LA “NOS OTROS PRODUCTION”, CASA DI PRODUZIONE DI CORTI DI GENERE INDIPENDENTE. VUOI PARLARCENE?
La “Nos Otros Production” è nata in Costa Rica. Io e la mia ragazza abbiamo girato decine di video di quella vacanza, aggiungendoci finti spot pubblicitari e trailer di film che non usciranno mai (per fortuna) sullo stile di “Grindhouse”. Il primo nome che ci è venuto in mente è stato NOS OTROS, perchè eravamo noi altri i protagonisti. Tutto qui. Una volta tornati in Italia, la NOS OTROS ha cominciato a rosicchiare nella mia testa… mi dava l’idea di una casa di produzione di filmacci di serie B (action, horror, fantascienza…) e con questa ho deciso di iniziare a realizzare cortometraggi esclusivamente di genere.
NEI TUOI CORTI SPESSO TI ISPIRI AI GRANDI CLASSICI HORROR ANNI SETTANTA. COME MAI QUESTA SCELTA?
Gli anni Settanta e Ottanta sono stati anni felicissimi per il cinema italiano e non. Anni in cui era possibile sperimentare. L’horror spopolava in quegli anni (e alcuni film facevano davvero paura) e affascinava per la qualità artigianale e quindi veritiera degli effetti che venivano usati. I vari Dario Argento, Fulci, Carpenter, Dante… creavano film veramente terrificanti con poco budget a disposizione ma la qualità e la creatività erano a dei livelli oggi impensabili.
QUAL È LA PARTE PIÙ DIFFICILE NELLA REALIZZAZIONE DEI TUOI FILM?
Il film stesso, in quanto racchiude tutta una serie di problematiche a cui devi porre rimedio (la scelta delle location, il cast, le luci, l’audio, la recitazione…). Ma il bello è proprio questo. E’ una continua sfida. E un divertimento davvero unico!
CON “INTERNO 48”, IL VOSTRO PRIMO CORTO, TU E LA TUA CREW VI SIETE AGGIUDICATI IL PREMIO PER LA MIGLIORE INTERPRETAZIONE FEMMINILE AL “THE REIGN OF HORROR FILM FESTIVAL 2011”, CONSEGNATO A PAOLA DE PIERNO. VUOI RACCONTARCI COME E’ ANDATA?
“Interno 48” è stato il primo corto che ho scritto appena tornati dal Costa Rica. E’ anche quello più curato nei dettagli. Recitazione compresa. Paola non è una professionista ma durante le riprese bastava veramente poco per farle uscire il personaggio. E’ molto spontanea e mai teatrale. Doti che hanno colpito la giuria del “The Reign of Horror”. Alex Visani (creatore e promotore del Festival) ha insistito molto perchè partecipassimo. Ci siamo conosciuti anni fa al “Torino Horror Festival” (nel quale vincemmo con un lungometraggio dal titolo “LOSS”) e tenuti in contatto saltuariamente nel corso degli anni. Grazie a Facebook ci siamo ritrovati ed è qui che lui mi ha chiesto la prima volta di partecipare al suo festival. Io non avevo niente di pronto (ero appena tornato dal Costa Rica) ma mi misi subito al lavoro ed è nato “Interno 48”. Girato in 7 giorni, montato in 3 e spedito l’ultimo giorno utile prima della chiusura.
IN QUESTI ANNI DI ATTIVITÀ HAI SEMPRE AVUTO UNA PREDILEZIONE PER L’HORROR. CHE SIGNIFICATO HA PER TE QUESTA TEMATICA?
L’horror è divertente. Ti permette di essere creativo e di inventare situazioni grottesche che normalmente non vivi tutti i giorni. Ovviamente non è facile inventarsi qualcosa di nuovo, ma io credo non sia neanche necessario. Ad esempio… gli slasher movie (i miei preferiti). Quanti film esistono con protagonisti efferati assassini con maschere sul volto? Eppure ognuno aggiunge sempre qualcosa di unico e personale, pur trattando un argomento trito e ritrito. L’horror è favoloso. Ti permette di dare vita ai tuoi personaggi… e di ucciderli nelle maniere più feroci.
VENIAMO A UNA DOMANDA PIÙ GENERALE. DOVE TRAI ISPIRAZIONE PER TUTTE LE TUE STORIE?
Non sempre l’ispirazione viene da un’unica direzione. A volte è un’immagine nella mia testa, un oggetto, una frase detta da qualcuno… una battuta su cui poi elaboro in automatico tutta una serie di avvenimenti. La cosa interessante è che l’horror, per me, è divertente. Nel senso che quando scrivo certe scene (come è successo per “Interno 48”, ma anche con “Pieces”) ci rido come un matto a immaginarle.
QUALI SONO I TUOI SCRITTORI PREFERITI?
Non ho uno scrittore preferito in assoluto. Mi piace tutto ciò che stimola la mia curiosità.
E PER QUANTO RIGUARDA I FILM, CHE CI DICI?
Stessa cosa. Benché macini una marea di horror, adoro la commedia demenziale… i film di Landis… dei Coen… Sorrentino… Spielberg… Tarantino… Rodriguez… persino Muccino!
ULTIMA DOMANDA, POI TI LASCIAMO AL TUO LAVORO. QUALI PROGETTI HAI PER IL FUTURO E QUAL È IL TUO SOGNO (O I SOGNI) CHE HAI LASCIATO NEL CASSETTO?
Nel futuro immediato c’è un altro corto che abbiamo appena finito di girare, “Horror house“. E poi un lungo tratto da un mio soggetto che al momento è sulla scrivania di qualcuno… Il problema principale è che in Italia l’horror non è contemplato, oggigiorno. Benché qualcosa si stia muovendo. Si punta più su film di facile consumo e di sicuri guadagni come i vari “Natale a…”, le commedie adolescenziali e pallosissime tipo “Tre metri sopra il cielo” o le cazzate come “Notte prima degli esami”, che riscuotono il consenso anche dei genitori e dei buonisti del nostro Paese “buonista” (?). Eppure anche l’horror è un genere dai sicuri guadagni e che sicuramente attira spettatori nelle sale. Altrimenti non si spiega il motivo per cui corriamo al cinema quando esce un horror americano. In Italia è più difficile da capire per un produttore. Ma è un classico: di norma i produttori non capiscano un emerito ca… ops! Ma stavamo parlando dei miei progetti! Scusate… a volte mi lascio andare.
A QUESTO PUNTO TI LASCIAMO DAVVERO ANDARE, MA ASPETTIAMO I TUOI PROSSIMI LAVORI! INTANTO, IN BOCCA AL LUPO… PURCHE’ SIA UN MANNARO!