TIZIANO BERTONI

Tra le nuove leve del panorama fantastico italiano, siamo andati a scovare Tiziano Bertoni, giovane promessa di Casini Editore, che sarà in libreria a metà ottobre con “The Angels Chronicles”, un libro che stravolgerà totalmente il vostro modo di vedere molte cose. Sentiamo cosa ha da raccontarci in merito.

COMINCIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO. CHI È TIZIANO BERTONI?

Me lo chiedo spesso anch’io… e il più delle volte non riesco neanche a darmi una risposta decente. In linea di massima, da piccolo avevo due aspirazioni: da grande sarei diventato un serial killer famoso, oppure uno scrittore. Essendo fondamentalmente pigro, alla fine ho lasciato perdere la prima opzione e mi sono concentrato sulla seconda.

VUOI PARLARCI DELLE TUE PRODUZIONI PRECEDENTI?

“The Angels Chronicles” è il mio primo romanzo edito, ma naturalmente non è la prima cosa che io abbia scritto in vita mia. Ho iniziato a esercitarmi coi racconti fin da piccolo (ricordo ancora adesso la mia prima storia: era ambientata in una casa stregata e alla fine tutti i personaggi morivano orrendamente trucidati, fatti a pezzi da un’entità malvagia): quindi, escludendo tutto ciò che ho prodotto prima dei vent’anni (la cui qualità varia dal mediocre al pessimo e illeggibile), alle spalle ho circa una ventina di racconti e un romanzo breve di genere noir, tutti lavori inediti.

A META’ OTTOBRE USCIRA’ IL TUO ROMANZO INTITOLATO “THE ANGELS CHRONICLES”. VUOI PARLARCENE?

A me piace definirlo un “Fantasy Tarantiniano”, nel senso che non si può inquadrare nel solo genere fantasy, ma presenta diverse sfumature cromatiche: il nero del pulp e il rosso dell’horror in primis. È una storia violenta e allo stesso tempo piena di ironia: una guerra tra angeli che ha le caratteristiche di una faida mafiosa, narrata usando un intreccio ellittico dai diversi punti di vista.

COME È NATA L’IDEA DI FONDO, CHE RIVOLUZIONA IN PRATICA IL NOSTRO MODO DI VEDERE FINORA GLI ANGELI?

È nata quasi per caso… stavo scrivendo un racconto, o perlomeno l’idea era di scriverne uno. Avevo per la testa questa storia, in cui un uomo era ostaggio di un altro. Dopo averne scritto un paio di pagine, però, non sapevo più come andare avanti. Quello che sapevo era che il protagonista del racconto, Jake Blues, doveva tirarsi fuori dai guai e da quella pistola che gli veniva puntata contro. Di solito, quando non riesco ad andare avanti con una storia la lascio un po’ da parte, diciamo a “maturare”… mi sono acceso una sigaretta, poi la radio (nel senso che ho acceso pure quella): e coincidenza vuole che la canzone che stavano trasmettendo in quel momento fosse “Angels with dirty faces” dei Los Lobos. Da lì a vedere un paio d’ali che spuntavano sulla schiena del mio protagonista, il passo è stato breve.

QUAL È STATA LA PARTE PIÙ DIFFICILE NELLA CREAZIONE DEI PERSONAGGI?

Ti sembrerà strano, ma per me è un vero strazio inventare dei nomi che siano convincenti. È per questo che tutti i nomi dei miei personaggi derivano in parte o totalmente (come nel caso di Jake Blues) da quelli di artisti famosi, personaggi di film oppure attori.

IN QUESTI ANNI DI ATTIVITÀ HAI SEMPRE AVUTO UNA PREDILEZIONE PER IL FANTASTICO. CHE SIGNIFICATO HA PER TE QUESTA TEMATICA?

Il primo libro che ho letto in vita mia è stato “Racconti del mistero e del terrore” di E.A.Poe, mentre il secondo è stato “The shining” di Stephen King. Probabilmente, sono legato alle tematiche fantastiche e horror perchè hanno allietato la mia infanzia…

VENIAMO A UNA DOMANDA PIÙ GENERALE. DOVE TRAI ISPIRAZIONE PER TUTTE LE TUE STORIE?

Da tutte quelle espressioni artistiche popolari che in un certo qual modo hanno rappresentato un punto di rottura con gli schemi tradizionali: la musica rock (Led Zeppelin, Metallica, Mars Volta), il cinema (Martin Scorsese, Quentin Tarantino, Danny Boyle), la letteratura estrema (James Ellroy, Clive Barker, Palahniuck) e i fumetti della Marvel.

QUALI SONO I TUOI SCRITTORI PREFERITI?

Stephen King, Ernest Hemingway, James Ellroy.

E PER QUANTO RIGUARDA I FILM, CHE CI DICI?

“Pulp Fiction”; “Splatter: gli schizzacervelli”; “Arrivederci amore ciao”.

ULTIMA DOMANDA, POI TI LASCIAMO AL TUO LAVORO. QUALI PROGETTI HAI PER IL FUTURO E QUAL È IL TUO SOGNO (O I SOGNI) CHE HAI LASCIATO NEL CASSETTO?

Ho un paio di romanzi tra le dita, un blog sul quale pubblico i miei deliri personali (www.sanguesulmuro.com), più alcuni racconti che sto revisionando e che probabilmente pubblicherò a puntate sul blog. Per quanto riguarda il sogno nel cassetto, mi piacerebbe un giorno aprire un parco divertimenti a tema per adulti… Il tema? I serial killers…

RESTIAMO IN ATTESA ALLORA!

Davide Longoni