Titolo originale: Dune: Part One
Anno: 2021
Regia: Denis Villeneuve
Soggetto: dai romanzi di Frank Herbert
Sceneggiatura: Eric Roth, Denis Villeneuve e Jon Spaihts
Direttore della fotografia: Greig Fraser
Montaggio: Joe Walker
Musica: Hans Zimmer
Effetti speciali: Gerd Nefzer e Paul Lambert
Produzione: Cale Byter, Joseph M. Caracciolo Jr., Mary Parent e Denis Villeneuve
Origine: USA / Canada
Durata: 2h e 35’
CAST
Timothée Chalamet, Rebecca Ferguson, Oscar Isaac, Josh Brolin, Stellan Skarsgard, Charlotte Rampling, Dave Bautista, Stephen McKinley Henderson, Zendaya, David Dastmalchian, Chang Chen, Sharon Dincan-Brewster, Jason Momoa, Javier Bardem, Babs Olusanmokun, Souad Faress
TRAMA
In un distante futuro dell’umanità, l’Imperatore toglie il controllo del pianeta Arrakis alla crudele casata Harkonnen per darlo nelle mani della nobile casata Atreides, la cui popolarità continua a crescere nel resto dell’Imperium. Arrakis, detto anche “Dune”, è l’unica fonte della sostanza più preziosa dell’universo, la “spezia”, una polvere, presente nelle sabbie che coprono il pianeta, che rende possibile il viaggio interstellare e ritenuta sacra dai nativi di Dune, i Fremen, per via degli effetti psichici che ha sugli umani.
Il figlio del Duca Leto Atreides, il giovane Paul, ha sogni ricorrenti su una ragazza Fremen; tali sogni spesso hanno tratti premonitori e quando questi figurano la morte del suo maestro di spada Duncan Idaho, Paul tenta inutilmente di avvertirlo, prima che questi parta in ricognizione su Arrakis. Una volta che Duncan lascia il pianeta, Gurney Halleck prende il suo posto. La madre di Paul, Lady Jessica, in quanto strega Bene Gesserit riconosce il potenziale dei sogni del figlio, che sta addestrando ad usare i poteri della voce, e lo comunica alla veridica Bene Gesserit dell’Imperatore. Paul viene così testato dalla veridica e dimostra di essere degno di ereditare il potere, tramite una strana e inquietante prova di resistenza, dopo la quale scopre che le Bene Gesserit hanno per secoli incrociato linee di sangue per creare un eletto in grado di usare i loro poteri a un livello mai visto e cambiare l’universo: il Kwisatz Haderach. Nonostante il Duca sappia che l’offerta di Arrakis è parte di una complessa trappola creata dall’Imperatore, atta a far sì che gli Harkonnen li combattano per riaverne il controllo, indebolendo il loro potere, obbedisce per onore e lascia la sua casa sul pianeta Caladan, portando con sé la sua famiglia e il resto dei suoi uomini.
Leto prende il controllo di un’operazione di estrazione della spezia, resa pericolosa dalla presenza di enormi vermi delle sabbie, creature native di Arrakis. Nonostante l’Imperatore abbia eletto la planetologa Liet-Kynes per arbitrare il cambio di gestione su Arrakis, la situazione è stata chiaramente minata dall’inizio dagli stessi Harkonnen ancor prima che lasciassero il pianeta. Alcuni Fremen sul pianeta riconoscono in Paul l’eletto che le Bene Gesserit hanno profetizzato da secoli, mentre il ragazzo continua a sperimentare sogni premonitori sulla ragazza Fremen. Una spia Harkonnen infiltrata tenta perfino di assassinare Paul, al che la veridica Bene Gesserit dell’Imperatore si rivolge direttamente al Barone Vladimir Harkonnen, rivale storico del Duca, ordinandogli di non uccidere il ragazzo né Lady Jessica: il Barone le promette di non toccare madre e figlio, ma in realtà manifesta la sua intenzione di ucciderli, ordinando di farli abbandonare nel deserto di Arrakis. Nel frattempo il Duca invia i suoi uomini a prepararsi per la riconquista di Arrakis: egli decide di non uccidere o maltrattare i Fremen, come facevano gli Harkonnen, ma di farseli alleati, per sfruttare la loro conoscenza del pianeta e il loro numero contro i loro predecessori e rivali. Durante un incontro con uno dei loro capi, Stilgar, questi riconosce Paul come l’eletto e accetta di non contrastare gli Atreides, a patto che loro non interferiscano con i Fremen.
Durante un’ispezione con l’arbitro Liet-Kynes, Leto porta Gurney e Paul a controllare l’estrazione di spezia, avendo prova tangibile dei sabotaggi Harkonnen, ma l’arbitro del cambio confessa che le è stato chiesto di non fare nessun rapporto, così che nessuna casata sappia che il tutto è una manovra atta a indebolire gli Atreides, che ereditavano troppo potere. Paul, dopo aver visto per la prima volta un verme delle sabbie, scopre di essere sensibile agli effetti psichici della spezia quando il dottor Yueh lo visita; tali effetti potenziano le sue visioni premonitrici e intensificano i suoi sogni. Gli Harkonnen ottengono segretamente l’aiuto dall’Imperatore stesso, che offre tre legioni di Sardaukar, le sue truppe speciali, per combattere contro gli Atreides. In una visione premonitrice Paul scopre che la madre Jessica è incinta, e glielo rivela. Durante la notte, gli scudi e gli allarmi vengono disattivati dal dottor Yueh, la cui moglie era tenuta in ostaggio dal Barone. Yueh in seguito paralizza il Duca Leto confessandogli il tradimento, ma dandogli comunque una capsula di gas letale, nascosta in un dente finto, da sprigionare quando sarà vicino al Barone. Gurney guida un contrattacco ma gli Harkonnen vincono sugli Atreides e riconquistano il pianeta, rapendo Lady Jessica e Paul per abbandonarli appunto nel deserto. Il Barone uccide poi Yueh, ma prima di eliminare Leto questi sprigiona il gas, ferendolo gravemente e uccidendo i servitori intorno a lui. Paul e Jessica intanto si liberano coi poteri Bene Gesserit della voce, costringendo i soldati Harkonnen a lasciarli andare.
Mentre il nipote del Barone, Rabban, che ha ripreso il controllo di Arrakis, dà la caccia a Paul e alla madre, il giovane Atreides ha una visione chiara del suo futuro: tutte le casate e i Fremen si uniscono fanaticamente sotto il suo stendardo in una guerra santa in suo nome, idolatrandolo come il messia, l’eletto creato dalle Bene Gesserit. Duncan e Liet-Kynes trovano i due e li portano in un rifugio Fremen nel deserto, dove l’arbitro del cambio decide finalmente di disubbidire all’Imperatore e comunicare al resto delle casate cosa è realmente successo su Arrakis e quali fossero i piani dell’Imperium. Tuttavia, i Sardaukar trovano il nascondiglio e Duncan si sacrifica per permettere a Paul, Jessica e Kynes di fuggire. Durante la fuga, Kynes viene uccisa dai soldati imperiali prima che possa cavalcare un verme delle sabbie, ma prima di morire richiama il gigantesco mostro che uccide gli inseguitori, facendo sì che Paul e Jessica scappino.
Paul e Jessica, fuggendo in una tempesta di sabbia, sono dati per morti da Rabban, il quale fa rapporto a suo zio, ormai in via di guarigione. Le visioni di Paul diventano sempre più chiare, e tramite esse riesce a trovare il luogo dove si nascondevano i Fremen. Sfuggiti dall’attacco di un verme delle sabbie, Paul e Jessica vengono catturati da Stilgar e il suo gruppo; tra questi vi è la ragazza dei sogni di Paul, Chani, che si presenta a lui. Per essere accettato tra i Fremen, Paul vince un duello contro uno di loro e viene preso nel clan. Le previsioni sul futuro cominciano ad allinearsi e la profezia sull’eletto Paul, il Kwisatz Haderach, prende forma. Il suo viaggio ha così inizio.
NOTE
Dune… della serie rifare un capolavoro del 1984, confezionato da un genio come David Lynch, e non uscirne male, anzi, con un buon prodotto, reso agile e snello da effetti speciali fantasmagorici e da possibilità produttive enormi.
Il film già si presenta nel titolo originale come Dune: Part One, lo spettatore sa bene che non vedrà l’intera saga – ben sei volumi scritti da Frank Herbert – ma solo la parte iniziale, con la scoperta dell’eletto, Paul, figlio del duca Leto Atreides. Fulcro della storia, il tradimento e la strage di casa Atreides compiuta dagli Harkonnen, sul pericoloso pianeta Arrakis (noto come Dune), arido e desertico, ricco della spezia più preziosa per l’universo, popolato da enormi vermi e dai Fremen, una razza fiera e orgogliosa.
Fantascienza pura, chi parla bene la chiama narrativa distopica, corretta al fantasy e al fantastico, tra scenografie suntuose, scene di guerra e devastazione, sequenze di coraggio e ardore, ben scritta, arricchita da personaggi pieni di spessore, mai caricaturali e fumettistici.
I giovani che tornano ad affollare le sale sono uno dei motivi per gioire del successo di un film, che gode della presenza di un attore simbolo per le nuove generazioni come Timothée Chalamet. Villeneuve (pure produttore e sceneggiatore) riesce a fare con Dune la stessa operazione compiuta con Blade Runner, riscrivere un capolavoro seguendo l’ispirazione originale, senza abbandonarsi a un gusto troppo contemporaneo, usando le nuove tecniche in funzione narrativa, nel caso di Dune semplificando un’eccessiva verbosità e rendendo più rapido lo svolgersi degli eventi.
Fotografia eccellente, montaggio rapido e sincopato, colonna sonora cupa, in certi momenti persino lugubre, sempre capace di accompagnare la tensione narrativa. Cast eccellente, da un Timothée Chalamaet onnipresente e ben calato nel ruolo, a una Rebecca Ferguson madre coraggio, per finire con un ottimo Javier Bardem nei panni di un orgoglioso Fremen. Charlotte Rampling ricorda il passato, mentre Oscar Isaac è un duca Atreides romantico e suggestivo.
La sceneggiatura non perde un colpo, le riprese (realizzate in Giordania) sono fantastiche, corrette al computer e realizzate in studio per gli scenari più impossibili, una vera gioia per gli occhi. Una lezione per tutti su come si realizza cinema fantastico. Fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia. Da vedere.