Anno: 2021
Regia: Craig Gillespie
Soggetto: dal romanzo La carica dei 101 di Dodie Smith e dal film La carica dei 101 del 1961
Sceneggiatura: Dana Fox, Tony McNamara, Aline Brosh McKenna, Kelly Marcel e Steve Zissis
Direttore della fotografia: Nicolas Karakatsanis
Montaggio: Tatiana S. Riegel
Musica: Nicholas Britel
Effetti speciali: Steve Warner, MCP e SSVFX
Produzione: Walt Disney Studios
Origine: Stati Uniti
Durata: 2h e 14’
CAST
Emma Stone, Emma Thompson, Joel Fry, Mark Sttrong, Emily Beecham
TRAMA
Nell’Inghilterra anni Sessanta, la giovanissima Estella Miller è molto creativa e intelligente, ma anche molto turbolenta e un po’ crudele, e sua madre l’ha soprannominata Crudelia. Dopo l’ennesima espulsione, mentre si trasferiscono a Londra, le due si fermano dalla baronessa von Hellman per chiederle aiuto, ma questa fa uccidere la madre di Estella dai suoi cani dalmata. La bambina riesce ad arrivare nella capitale britannica, dove diventa amica di due ladruncoli, Jasper e Horace, e giura vendetta contro la baronessa. Dieci anni dopo, Estella è ormai adulta, ha sviluppato un talento incredibile per la moda e sfida la malvagia donna, senza sapere che a lei è legata da un rapporto inconfessabile e fin dove può arrivare la sua malvagità.
NOTE
Crudelia de Mon, l’antagonista de La carica dei 101, ha un suo indubbio fascino ma è sempre stata detestata più di altri villain Disney, se non fosse altro per il suo odio per dei poveri cuccioli di dalmata indifesi, odio che la porta a volerli trasformare in pellicce.
Dopo essere stata portata sullo schermo dal vivo negli anni Novanta dalla grande Glenn Close, Crudelia torna protagonista di un film omonimo che racconta le origini del suo male, presentandola in fondo come una ragazzina sfortunata e ribelle, eccentrica e in cerca di una rivalsa, un’eroina più che una cattiva.
La cattiva è la baronessa von Hellman, spietata e ignobile, e questa nuova Crudelia sembra per buona parte del film una reincarnazione dell’archetipo dell’innocente perseguitata, tanto caro all’immaginario dai romanzi gotici di Sette e Ottocento ad oggi. Del resto, il film sembra debitore in tanti momenti ai classici dei secoli passati, Dickens e Richardson in testa, sia pure ambientando il tutto in un mondo moderno molto reinventato, omaggiando due decenni iconici sul piano visivo e sonoro come gli anni Sessanta e Settanta.
Scenografie, costumi e colonna sonora sono comunque la cosa migliore del film, notevoli, pieni di citazioni, tra dark e punk, con brani musicali che comprendono Feeling Good di Nina Simone, Stone Cold Crazy dei Queen, Sympathy for the Devil dei Rolling Stones, Smile di Judy Garland, Five to One dei The Doors, Livin’ Thing degli Electric Light Orchestra e Should I Stay or Should I Go dei The Clash.
Il fulcro della vicenda è lo scontro tra protagonista e antagonista, la giovane Estella detta Crudelia e la perfida baronessa von Hellman, magistralmente interpretate da due Emma di generazioni diverse, la talentuosa e affascinante Emma Stone e l’iconica Emma Thompson, pronte a riprendere i loro personaggi in futuri film. Anche perché fino in fondo non si è capito come mai Crudelia odi così tanto i dalmata, da farne pellicce, anche se qualche indizio c’è.
Accanto a loro, il politicamente corretto paga il suo gettone presentando una Anita di colore, mentre si distingue l’ottimo Mark Strong nei panni del maggiordomo della baronessa, già visto in tanti ruoli, tra cui in Stardust, nei capitoli di The Kingsman e in Shazam!
Nel panorama dei live action tolti dai film Disney Crudelia si distingue, così già come i due capitoli su Maleficent, per non essere un mero remake dal vivo con le stesse scene trasposte con attori, ma per inventare un mondo nuovo intorno ad una storia nota, con perizia, ironia, cura e originalità. In attesa a questo punto del prossimo capitolo.