RUNA BIANCA ALLA SCOPERTA DELLA PIRAMIDE DEL SOLE

Non c’è niente di meglio dell’essere partecipi di un eccezionale ritrovamento: grazie alla redazione di “Runa Bianca” (rivista di archeologia, storia, scienza e mistero) anche noi della Zona Morta possiamo darvi una notizia che di sicuro interesserà tutti gli appassionati di storia antica, archeologia e… soprattutto mystero!

Il 22 luglio è stata scoperta una tomba, di una tipologia mai vista prima, all’interno di uno dei tunnel Ravne nei pressi della Piramide del Sole del famoso gruppo di piramidi scoperte nel 2005 a Visoko (Bosnia-Erzegovina).

La Fondazione Bosniaca (Archaeological Park: Bosnian Pyramid of the Sun), che cura gli scavi sulle piramidi a Visoko, si  avvale da poco più di un anno della collaborazione di un gruppo italiano di ricerca (SB Research Group) capitanato dal Professor De Bertolis dell’università di Trieste.

Qualche settimana fa la redazione di “Runa Bianca” è stata contattata proprio dal Professor De Bertolis per avvalersi della collaborazione dell’Architetto Vincenzo Di Gregorio e di alcune apparecchiature tra cui anche un georadar sofisticato costruito nelle officine di Pisa.

Già in passato negli stessi luoghi altri avevano tentato di scandagliare con dei georadar il terreno, ma con poca fortuna. Grazie invece al georadar in dotazione e con l’esperienza di Di Gregorio si è riusciti a individuare un’anomalia posta sotto il piano di calpestio di un tratto dei tunnel Ravne.

A un primo esame la struttura rilevata potrebbe essere una sepoltura composta da due corpi posti a profondità differenti:  il primo a 1,5 metri di profondità e il secondo a 3 metri. Si tratterebbe di due camere sovrapposte interamente in pietra con una morfologia simile a due rombi: al loro interno il tracciato del georadar mostra delle aree bianche corrispondenti ad aria. Si può presumere la presenza di due salme sospese nel mezzo. Le dimensioni delle sepolture risultano essere quelle canoniche di 1 x 2 metri circa. La profondità dell’intero complesso però arriva a circa 4,3 metri.

Gli scavi sono iniziati il 25 luglio e sono tutt’ora in corso. Se venisse accertato che la struttura sia realmente una sepoltura doppia sarebbe un unicum nella storia dell’archeologia. La struttura a “rombi” contrapposti evidenziata dal tracciato del georadar, e illustrata da uno schizzo prospettico 3D indicativo, non è stata sinora mai osservata in un complesso funerario. Poiché la metodologia di sepoltura è strettamente connessa alla cultura del popolo che l’ha creata: questa particolarissima tomba potrebbe gettare luce dunque su un periodo storico poco conosciuto e addirittura su di un popolo probabilmente ancora sconosciuto.

Da studi effettuati con tecniche non invasive dallo staff della redazione della rivista “Runa Bianca” è emerso altresì che la tomba è intatta, e quindi se arricchita da un corredo funerario, lo stesso è in loco esattamente come è stato messo dai suoi costruttori. Lo studio del corredo funerario servirà, forse per la prima volta, per  ottenere importantissime informazioni sugli utilizzatori dei tunnel di Ravne, del loro periodo, della loro cultura e della loro religione, che si sospetta fosse legata al culto della madre terra e per questo avessero scelto dei tunnel per deporre i loro personaggi di maggior  spicco.

Ai primi di Settembre a Sarajevo verranno comunicati i risultati dei lavori effettuati quest’anno presso le piramidi bosniache, e la redazione di “Runa Bianca” con questa sua eccezionale scoperta, avrà un posto di rilievo in questo convegno.

Per maggiori informazioni e aggiornamenti si può contattare la redazione di Runa Bianca all’indirizzo redazione@runabianca.it oppure visitare il sito www.runabianca.it e www.antikitera.net che seguiranno da vicino lo sviluppo della scoperta.

Davide Longoni e la redazione di RUNA BIANCA