AMANDA KNOX E IL DELITTO DI PERUGIA

Torna La Case Books con un nuovo libro dedicato a una delle pagine giallo/noir più intricate della cronaca degli ultimi tempi nel nostro paese: si tratta di AMANDA KNOX E IL DELITTO DI PERUGIA (118 pagine: 6,99 euro) di Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro.

Com’è possibile che lo Stato italiano abbia condannato Rudy Guede per concorso in omicidio con Amanda Knox e Raffaele Sollecito, quando i due ragazzi poi invece sono stati assolti?

Come possiamo accettare una verità giudiziaria del genere?

Pezzan e Brunoro sono partiti da un’attenta analisi dei rilievi tecnico scientifici per disegnare un’analisi equilibrata dei fatti, evidenziando le incoerenze di una vicenda che continua a lasciare ancora troppe domande in sospeso.

Sono passati 15 anni dal brutale omicidio di Meredith Kercher. Nella notte del 1° novembre 2003, infatti, la giovane studentessa inglese veniva uccisa nella sua stanza all’interno della casa che condivideva con altre studentesse in via della Pergola, a Perugia.

Dopo il successo internazionale dell’audiolibro AMANDA KNOX AND THE PERUGIA MURDER, pubblicato da LA CASE Books nel 2011, Pezzan e Brunoro tornano a scrivere di questa vicenda mai del tutto chiarita.

Il nuovo volume, già disponibile su Amazon anche con il servizio Prime, si intitola appunto AMANDA KNOX E IL DELITTO DI PERUGIA e  torna ad analizzare una vicenda che ha lasciato una ferita aperta in Italia e negli USA.

«Lo Stato italiano ha condannato Rudy Guede per omicidio in concorso con Knox e Sollecito, che però sono stati assolti», dichiara Giacomo Brunoro. «Come possiamo accettare questa verità giudiziaria? Dal 2003 a oggi ne abbiamo viste e sentite di tutti i colori, quando invece questo era un caso che avrebbe dovuto essere affrontato in maniera scientifica. Purtroppo si è scelto di seguire preconcetti, impressioni e sensazioni. Il modo migliore per non trovare una soluzione, come poi infatti è avvenuto».

Il libro di Pezzan e Brunoro ricostruisce in maniera precisa l’evolversi del caso, sia dal punto di vista delle indagini, sia dal punto di vista del complesso iter giudiziario che ha portato alla condanna per Guede (che scelse il rito abbreviato e oggi è un uomo libero), e a una prima condanna, seguita poi da due assoluzioni, per Amanda Knox e Raffaele Sollecito.

«La vicenda scatenò un clamore enorme anche negli Stati Uniti che dipinsero il nostro Paese come una sorta di terzo mondo giudiziario», sottolinea Jacopo Pezzan. «Furono reazioni esagerate, su questo non ci sono dubbi (ma gli americani in situazioni analoghe hanno sempre reagito così). Guardano l’esito di questa vicenda non si può però non restare quantomeno perplessi per come sono andate le cose. Non c’è dubbio comunque che la figura di Knox, così complessa e fuori dagli schemi per il modo di ragionare delle forze dell’ordine e per la stampa italiana, non solo catalizzò l’attenzione, ma ruppe tutti gli schemi con i suoi comportamenti. Invece di concentrarsi sui fatti si iniziò a parlare soltanto di lei. Secondo noi fu un errore gravissimo che compromise poi il corretto iter delle indagini. Chi ne ha pagato le conseguenze più dure è stata la famiglia Kercher che si è ritrovata dentro a un incubo da cui non è mai riuscita a svegliarsi completamente».

Oggi Amanda Knox, protagonista indiscussa dal punto di vista mediatico di questa intera vicenda, è una donna libera, ha una famiglia e ha una nuova vita. Come ha dichiarato lei stessa, però, quella vicenda ha segnato profondamente la sua vita (non dimentichiamo che la ragazza americana pur essendo stata dichiarata innocente dallo Stato italiano, ha trascorso quasi quattro anni di detenzione in carcere).

Buona lettura.

A cura della redazione