Titolo originale: La casa delle anime erranti
Anno: 1989
Regia: Umberto Lenzi
Soggetto: Umberto Lenzi
Sceneggiatura: Umberto Lenzi
Direttore della fotografia: Giancarlo Ferrando
Montaggio: Alberto Moriani
Musica: Claude King
Effetti speciali: Giuseppe Ferranti
Produzione: Renato Camarda e Renato Fiè
Origine: Italia
Durata: 1h e 21’
CAST
Joseph Alan Johnson, Stefania Orsola Garello, Matteo Gazzolo, Laurentina Guidotti, Gianluigi Fogacci, Yamanouchi Haruhiko, Licia Colò, Costantino Meloni, Charles Borromel, Dino Jaksic, Marina Reiner, Beni Cardoso, Fortunato Arena, Massimo Sarchielli, Fabio Branchini, Giulio Massimini, Vincenzo Menniti
TRAMA
A causa della chiusura di una strada dovuta a uno smottamento, un gruppo di ragazzi in vacanza-studio è costretto a rifugiarsi in un vecchio albergo isolato, denominato Hotel dell’Eremita. I ragazzi non possono sapere che vent’anni prima, l’albergo era stato luogo di una terribile strage; i fantasmi senza pace delle vittime si aggirano ancora tra le mura dell’albergo e, disturbati dalla presenza degli ignari ragazzi, cominciano a mietere vittime.
NOTE
“La casa delle anime erranti”, diretto da Umberto Lenzi, doveva essere uno degli episodi della serie “Le case maledette”, commissionata da Mediaset a Reteitalia, ma il materiale girato non venne mai mandato in onda a causa del contenuto violento. La serie comprendeva anche: “La casa nel tempo” e “La dolce casa degli orrori”, diretti da Lucio Fulci, e “La casa del sortilegio” diretto sempre da Umberto Lenzi. Alla fine i film sono usciti direttamente in videocassetta, senza nessun tipo di divieto, grazie alla rivista “Nocturno”, e sono stati trasmessi per la prima volta in televisione solamente nel 2006, dalla tv satellitare “Fantasy”, mentre sono tuttora inediti sulla TV in chiaro.
Il film è stato girato interamente nella provincia di Pesaro-Urbino, sebbene nella finzione sia ambientato nella Valtellina, tra Sondrio e Bormio. Anche l’hotel esiste nella realtà e si trova nella cittadina di Borgo Pace (PU)
Le musiche del film sono state composte da Claudio Simonetti, con lo pseudonimo di Claude King (come anche in “La casa del sortilegio”), anche se alcune sono riciclate: ad esempio, il brano che accompagna le visioni di Carla proviene dalla colonna sonora di “Demoni” di Lamberto Bava, mentre quello che si sente brevemente alla radio è tratto da “Opera” di Dario Argento.
Fra gli interpreti segnaliamo: Joseph Alan Johnson (“Il fantasma di Sodoma”, “Berserker”), Stefania Orsola Garello (“Rocco Schiavone”, “Sound”, “King Arthur”), Matteo Gazzolo (“Body puzzle”, “Turno di notte”, “Spettri”), Laurentina Guidotti (“Branchie”), Gianluigi Fogacci (“Il nome della Rosa”), Yamanouchi Haruhiko (“Wolverine – L’immortale”, “Push”, “Nirvana”, “La regina degli uomini pesce”, “Robojox”, “L’isola del tesoro”, “Sotto il ristorante cinese”, “Joan Lui – Ma un giorno nel paese arrivo io di lunedì”, “I guerrieri dell’anno 2072”, “Endgame – Bronx lotta finale”, “I paladini – Storia d’armi e d’amori”, “2019 – Dopo la caduta di New York”, “Anno 2020 – I gladiatori del futuro”, “Sangraal, la spada di fuoco”, “Sabato, domenica e venerdì”, “L’umanoide”, “Emanuelle e gli ultimi cannibali”), Licia Colò (in seguito nota presentatrice televisiva, che in questo film interpreta la piccola parte della giornalista), Costantino Meloni (“Da grande”), Charles Borromel (“Ladyhawke”, “Rosso sangue”, “Ator 2: L’invincibile Orion”, “Anno zero – Guerra nello spazio”), Beni Cardoso (“Vamyros lesbos”, “Il trono di fuoco – 1983”), Fortunato Arena (“Gunan il guerriero”, “Solamente nero”, “La banda del trucido”, “Il cinico, l’infame, il violento”, “Il vangelo secondo Simone e Matteo”), Massimo Sarchielli (“Il mostro di Firenze”, “Il nascondiglio”, “La terza madre”, “I cavalieri che fecero l’impresa”, “Non ho sonno”, “Zora la vampira”, “Il fantasma dell’opera”, “Voci notturne”, “L’arcano incantatore”, “De generazione”, “Magnificat”, “La casa nel tempo”, “Ladyhawke”, “Requiescant”) e Giulio Massimini (“Le foto di Gioia”, “Mezzo destro mezzo sinistro – 2 calciatori senza pallone”, “Macchie solari”, “Ricchi, ricchissimi… praticamente in mutande”, “La coda dello scorpione”).