GIUSEPPE PALUMBO

Un altro appuntamento culturale davvero stimolante, quello tenuto giovedì 3 agosto a Pisticci/Matera, che ha visto la partecipazione del noto fumettista materano Giuseppe Palumbo, ideatore e coautore con Maurizio e Matteo Camerini del libro dal titolo “Al bivio – La giovane scalmana di Rocco Scotellaro” (Edizioni Troglodita, 2023). La presentazione è avvenuta in uno stupendo scorcio riqualificato di Pisticci nell’ambito della rassegna Inludo Festival, dedicata al centenario della nascita del grande poeta Rocco Scotellaro, organizzata dalla Casa della Cultura Lettere Cubitali con il patrocinio dell’Amministrazione comunale. Oltre agli autori del testo sono intervenuti l’animatore culturale Antonio Camardo e lo scrittore Pancrazio Toscano che ha curato la postfazione del volume. Era presente il sindaco di Pisticci, Domenico Albano. A margine della presentazione abbiamo incontrato Giuseppe Palumbo cui abbiamo posto alcune domande sull’opera ma anche sul suo principale personaggio che disegna e che gli ha dato notorietà: Diabolik.

COME NASCE QUEST’OPERA DEDICATA A ROCCO SCOTELLARO?

Si tratta di una nuova edizione di un libro pubblicato nel 2013 per i 90 anni della nascita di Scotellaro per ricordare questo grande autore lucano scomparso dalle antologie scolastiche. Il mio intento è stato quello di recuperare l’inizio della sua attività di scrittore ossia il racconto “Uno si distrae al bivio”. Ricordo che molti anni fa con mio padre Franco andammo a trovare a Tricarico il medico e intellettuale Rocco Mazzarone, che fu amico di Scotellaro. Conversando con lui ci confrontammo su come ricominciare a parlare di Scotellaro.

COSA DISSE MAZZARONE?

Mi consigliò di ricominciare da “Uno si distrae al bivio” che poi era anche la mia idea. Nel 2003 realizzai un inizio di adattamento a fumetti di quel racconto. Nel 2013 ampliai questo progetto, ne feci un libro che ebbe un buon riscontro tanto che mi intervistarono anche a Fahreneith (programma dedicato ai libri di Rai Radio 3, ndr). Insomma il mio obiettivo di aiutare a riscoprire Scotellaro ebbe il suo risultato. Arrivato quindi il centenario di Scotellaro ho coinvolto un gruppo di amici chiedendo loro di arricchire il mio libro e l’occasione  si è presentata con il Museo Nazionale di Matera che mi aveva invitato a collaborare alle celebrazioni di quest’anno del centenario di Scotellaro. E’ quindi venuta fuori quell’articolata mostra, cui tra gli altri sono presenti opere di Mario Cresci, dedicata a Scotellaro tutt’ora in corso all’ex Ospedale S. Rocco di Matera.

CHI HA COLLABORATO ALLA REALIZZAZIONE DEL LIBRO?

Faccio presente che qui a Pisticci presentiamo con il libro anche il disco in vinile appositamente realizzato con il gruppo Abbarabbiss. Il libro si è andato componendo con le partecipazioni più diverse: le musiche degli Abbarabbiss, i testi di Maurizio e Matteo Camerini, la collaborazione con Pancrazio Toscano, uno scritto di Elettra Stamboulis. E quindi è venuto fuori un lavoro corale.

PASSIAMO ALLA FIGURA DI DIABOLIK, PERSONAGGIO DEI FUMETTI CHE TI HA DATO TANTA NOTORIETA’. COSA STAI REALIZZANDO IN PROPOSITO?

Sto lavorando sul personaggio di Eva Kant. Sono 60 anni dalla sua nascita e sono state ristampate mie storie realizzate negli ultimi anni. Inoltre, è in edicola da luglio un nuovo grande Diabolik, molto lucano in quanto, oltre ai mei disegni a matita questa volta, alla rifinitura, ci sono Gianfranco Giardina che vive a Potenza e Claudio Mastronardi che è materano. E poi ho molte altre cose in lavorazione.

COSA NE PENSI DEI RECENTI FILM DEI FRATELLI MANETTI SU DIABOLIK?

Ci ho anche partecipato, in una scena, come disegnatore del tribunale. I film li ho trovati divertenti, leggeri. La community dei lettori di Diabolik si è riconosciuta in quei film.  Io sono andato a guardali con lo stesso spirito di quando leggo un fumetto ossia per vedere un buon film divertente e di intrattenimento, come un fumetto.

HAI DISEGNATO ANCHE MARTIN MYSTÈRE, È UN BEL RICORDO?

Certo è un bel ricordo, tra l’altro io avrei voluto fare l’archeologo, poi sono stato folgorato sulla via di Damasco dai fumetti e quindi quando mi è stato possibile ho disegnato le storie di un archeologo.

MA DA BAMBINO O DA RAGAZZO COSA LEGGEVI? QUALI SONO STATI I TUOI MODELLI?

Soprattutto i fumetti di Magnus quindi Alan Ford e i fumetti della Corno con Capitan America, i Fantastici 4, l’Uomo Ragno. Erano belle storie, bizzarre, disegnate meravigliosamente è da lì che ho imparato. Poi ho portato quel tipo di disegno nel mondo di Diabolik ed è quella la cosa strana che poi, evidentemente, è piaciuta ai lettori.

SU QUESTO NON CI SONO DUBBI VISTO IL SUCESSO CHE, ANCHE GRAZIE A GIUSEPPE PALUMBO, CONTINUA AD AVERE DIABOLIK!

Filippo Radogna