Titolo originale: The Andromeda Strain
Anno: 1971
Regia: Robert Wise
Soggetto: dal romanzo omonimo di Michael Crichton
Sceneggiatura: Nelson Gidding
Direttore della fotografia: Richard H. Kline
Montaggio: Stuart Gilmore e John W. Holmes
Musica: Gil Melle
Effetti speciali: Douglas Trumbull
Produzione: Robert Wise
Origine: Stati Uniti d’America
Durata: 2h e 11’
CAST
Arthur Hill, David Wayne, James Olson, Kate Reid, Paula Kelly, George Mitchell, Ramon Bieri, Eric Christmas, Ken Swofford, John Carter
TRAMA
Una squadra di due militari si aggira di notte nei dintorni di Piedmont, uno sperduto villaggio del Nuovo Messico, con l’incarico di recuperare un satellite atterrato nella zona. Le comunicazioni radio con la base aerea di Vandenberg si interrompono per la morte improvvisa della squadra. Viene immediatamente attivata la procedura di emergenza e una équipe di scienziati viene tradotta in un impianto di ricerca biologica top secret nel deserto del Nevada. Nel frattempo una ricognizione aerea rileva qualcosa di sconcertante: gli abitanti del villaggio sono tutti morti per cause misteriose, in concomitanza con l’atterraggio del satellite. Due membri dell’équipe, il dottor Mark Hall e il dottor Jeremy Stone, opportunamente equipaggiati con scafandri pressurizzati, vengono portati in elicottero nel paesino per recuperare il satellite. Dopo alcune ricerche, lo trovano aperto nello studio del medico condotto e ipotizzano che ciò abbia dato inizio alla strage per la diffusione di qualche organismo patogeno. Durante il recupero scoprono che vi sono due superstiti, un vecchio in stato confusionale e un neonato che piange ininterrottamente.
Rientrati nel centro di ricerca con i due superstiti, l’équipe si mette al lavoro. Un misterioso organismo – cui sarà dato il nome di “Andromeda” – causa la totale coagulazione sanguigna e la morte praticamente istantanea del soggetto venuto a contatto per via aerea. Due eventi però incombono sul lavoro degli scienziati: la celata epilessia della dottoressa Leavitt, soggetta a perdite temporanee di conoscenza, e un banale guasto alla telescrivente per le comunicazioni con l’esterno. Alla ricercatrice sfugge l’assenza di crescita dell’organismo quando sottoposto a determinate condizioni ambientali e il guasto del campanellino di allarme della telescrivente causa la mancata comunicazione al gruppo di ricerca di importanti informazioni provenienti dal centro di comando esterno.
Intanto l’organismo Andromeda è mutato senza che i ricercatori se ne rendano conto e tende a disgregare i polimeri plastici. A farne le spese è il pilota di un ricognitore militare in volo sopra Piedmont le cui parti in plastica si disgregano facendo precipitare il velivolo senza che il centro di comando sappia darne una spiegazione. L’équipe scopre invece che Andromeda è un organismo perfetto per vivere nello spazio poiché trasforma la materia in energia direttamente, senza lasciare residui.
Dall’anamnesi del paziente anziano con il sangue particolarmente acido – causato da un mix di aspirina e metanolo assunti per attenuare il dolore da ulcera gastrica – e dalla constatazione, viceversa, dell’eccessiva alcalinità del sangue del neonato per la continua ventilazione causata dai lunghi pianti, il dottor Hall giunge alla conclusione che l’organismo alieno riesce a vivere solo in ristrette condizioni di pH.
Nel frattempo Andromeda, mutato in una forma non più letale, attacca e distrugge le guarnizioni plastiche delle porte che sigillano i vari livelli della struttura, spargendosi dappertutto. Scatta l’allarme contaminazione e l’innesco automatico di un sistema di autodistruzione per mezzo di un ordigno nucleare. Il dottor Hall, l’unico in possesso di una chiave per farlo, deve disinnescare l’ordigno anche e soprattutto per evitare che, a causa dell’elevatissima energia rilasciata, l’organismo anziché essere distrutto, venga enormemente favorito nella crescita e sviluppi nuove varianti mortali. Hall riesce a fermare l’autodistruzione, seppure a pochi secondi dalla fine e riportando diverse ferite. L’organismo comunque fuoriesce dall’impianto ma le correnti e le precipitazioni atmosferiche lo faranno ricadere sull’oceano, dove la salinità lo neutralizzerà.
Si chiude così l’audizione del dottor Stone da parte della commissione governativa d’inchiesta con il quale si era aperto il film. Il pericolo di una pandemia sembra scongiurato, ma il dottor Stone rivela che una piccola colonia dell’organismo viene conservata nel laboratorio per essere studiata. La storia si conclude con una inquietante domanda rivolta dal dottor Stone alla commissione d’inchiesta su cosa si debba fare per il futuro.
NOTE
“Andromeda”, diretto da Robert Wise (“Il giardino delle streghe”, “Ultimatum alla Terra”, “La Jena”, “Gli invasati”, “Audrey Rose”, “Star Trek – The motion picture”), è tratto dall’omonimo romanzo di Michael Crichton del 1969, di cui è stato realizzato anche un remake per la televisione nel 2008 con la miniserie televisiva in due puntate “The Andromeda Strain” per la regia di Mikael Salomon prodotta dai fratelli Ridley Scott e Tony Scott.
Le riprese si sono svolte a Shafter, Texas, al Red Rock Canyon State Park in California e nello studio numero 12 degli Universal Studios californiani.
Ben 250.000 dollari, dei 6,5 milioni totali di budget totali, furono spesi per gli effetti speciali curati da Douglas Trumbull (regista di “2002: la seconda odissea” e “Brainstorm – Generazione elettronica” e curatore degli effetti speciali anche per “2001: odissea nello spazio”, “Blade runner”, “Incontri ravvicinati del terzo tipo”, “Star Trek – The motion picture”, “The Starlost”). La dettagliata mappa digitale rotante del laboratorio Wildfire è considerata come il primo utilizzo di computer rendering nel cinema.
Le sequenze in cui vengono testati gli effetti del virus Andromeda sugli animali furono realizzate con il consenso e la supervisione dell’ASPCA, l’American Society for the Prevention of Cruelty to Animals. Sul set gli animali vennero resi incoscienti per alcuni secondi tramite l’inalazione di anidride carbonica, quindi prontamente l’operatore James Fargo li rianimava dandogli ossigeno, senza che quindi alcun animale potesse subire maltrattamenti o corresse pericolo di vita.
“Andromeda” ha ricevuto numerosi riconoscimenti: per cominciare è stato candidato a due Oscar, alla migliore scenografia (Boris Leven, William H. Tuntke, Ruby R. Levitt) e al miglior montaggio (Stuart Gilmore e John W. Holmes). Ha anche ricevuto una candidatura per la migliore colonna sonora dall’Hollywood Foreign Press Association nel 1971. È inoltre stato candidato in tre classifiche dell’American Film Institute: “AFI’s 100 Years… 100 Thrills”, “AFI’s 100 Years of Film Scores” e “AFI’s 10 Top 10” nella sezione sui film di fantascienza.
Fra gli interpreti segnaliamo: Arthur Hill (“Assassinio nello spazio”, “Prototype”, “Qualcosa di sinistro sta per accadere”, “Progetto Genesi”, “Futureworld – 2000 anni nel futuro”, “Gli invasori”, “Viaggio in fondo al mare”), David Wayne (“Il sopravvissuto”, “It’s a bird… It’s a plane… It’s Superman!”, “Batman”, “Ai confini della realtà”), James Olson (“Amityville possession”, “Project Ufo”, “Battaglie nella galassia”, “La donna bionica”, “Wonder Woman”, “Luna Zero Due”), Kate Reid (“Venerdì 13 – The series”, “Il giorno prima”, “La nave fantasma”, “Plague”), Paula Kelly (“2022: i sopravvissuti”), George Mitchell (“Ai confini della realtà”, “Dark shadows – The series”, “La terra dei giganti”, “La signora e il fantasma”, “Kronos”, “Viaggio in fondo al mare”), Ramon Bieri (“Il segreto della piramide d’oro”, “Ai confini della realtà”, “Supercar”, “Buck Rogers”, “L’Uomo Ragno”, “Ai limiti dell’incredibile”), Eric Christmas (“X-Files”, “Gli acchiappamostri”, “Figlio delle tenebre”, “Alf”, “Misfits”, “Ho sposato un fantasma”, “Phildelphia Experiment”, “Pomodori assassini”), Ken Swofford (“Max Headroom”, “Supercar”, “Voyagers! – Viaggiatori del tempo”, “Fantasilandia”, “L’incredibile Hulk”, “Captain America II – Death too soon”, “Battaglie nella galassia”, “L’uomo da sei milioni di dollari”) e John Carter (“Ritorno alla quarta dimensione”, “Death in space”, “Earth II”, “Abbandonati nello spazio”, “Gli invasori”).