ALESSANDRA BIAGINI SCALAMBRA

Autrice del libro di poesie fantasy “Il canto segreto di Adam” pubblicato dalle Edizioni Scudo, Alessandra Biagini Scalambra è anche collaboratrice della Zona Morta da qualche tempo con la saga “Il principio del Creatore – L’inno di Adam”, cui il volume è strettamente legato. Andiamo insieme a conoscere questa scrittrice emergente e tutti i retroscena legati al suo Ciclo che ci porta alle origini dell’universo.

COMINCIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO. CHI È ALESSANDRA BIAGINI SCALAMBRA?

Sono nata nel Settantacinque  a Roma, una città che apre il cuore e la mente alla mitopoiesi. Se la sai ascoltare, ti racconta di storie incredibili di Gemelli fondatori, antiche religioni dedicate a divinità potentissime sedute in troni  di fulmini. Ti parla di come è iniziato il Tempo dell’umanità. Attratta da questi richiami ho sempre seguito studi classici, sino a scavare a fondo nella Storia , seguendo prima lingua Araba all’Istituto Per Gli Studi Orientali di Roma, quindi Lingue Semitiche . Durante gli anni di studio, appena dopo la maturità, ho esplorato i labirinti di Roma anche nella sua complessa società umana come volontario del soccorso della Croce Rossa . Ho studiato per diventare Unità di Strada del servizio tossicodipendenze della CRI e della Fondazione Villa Maraini: è stata una scuola di vita per un’esperienza eccezionale. Col tempo però mi sono sentita sempre più attratta dalla mia passione verso le lingue antiche e semitiche, sicché ho continuato a frequentare l’Istituto per gli Studi Orientali di Roma. A oggi studio ancora, non si finisce mai…

VUOI PARLARCI DELLE TUE PRODUZIONI PRECEDENTI?

A dire il vero non ho pubblicazioni vere e proprie, perciò direi che “Il principio del Creatore” è il primo lavoro pubblico.

RECENTEMENTE È USCITO IL TUO LIBRO DI POESIE “IL CANTO SEGRETO DI ADAM”. VUOI PARLARCENE?

Il libro è una raccolta di poesie che formano una trama vera e propria. La poesia infatti è il mio primo amore. Per me cantare in versi un racconto è sublimarlo nel cuore dell’uomo. La poesia è la natura stessa della parola. Sin da piccola ho sentito il desiderio di  scrivere racconti in versi. Con “Il canto segreto di Adam”  ho voluto rendere la mia visione del mito della Creazione attraverso il romanticismo e il ritmo poetici.

PUR ESSENDO UNA COSA A SE’, IL TEMA DEL VOLUME SI RIALLACCIA ALLA SAGA DE “IL PRINCIPIO DEL CREATORE – L’INNO DI ADAM” CHE STIAMO PUBBLICANDO SULLA ZONA MORTA: QUALI SONO I PUNTI DI CONTATTO TRA IL VOLUME E QUANTO VIENE PUBBLICATO ONLINE?

Il  “canto segreto di Adam” è il nucleo originario dal quale provengono i racconti de “Il principio del Creatore”. Il secondo titolo della Saga “L’inno di Adam” connette infatti il mondo poetico del Canto Segreto a quello narrativo del Principio del Creatore.  La poesia è nata prima del racconto, attorno a questa ho costruito le storie della saga.

CI SEMBRA DI CAPIRE CHE LA SAGA DI ADAM SIA MOLTO COMPLESSA: QUAL E’ STATA LA PARTE PIU’ DIFFICILE NELLA CREAZIONE DI QUESTO UNIVERSO?

Di certo la creazione dei personaggi “oscuri”, poiché nascono dalla “scissione” di Adam, divenendo protagonisti di una serie di eventi terribili. Personaggi come il “Duca” o “il Creatore” seppur tremendi nella loro crudeltà, hanno in sorte di riunirsi alla metà “bianca positiva”. La divisione è una realtà virtuale, creata perché le persone possano compiere l’avventura di ritrovare se stesse, nella verità al di là di ogni ragionevole dubbio, riprendere il proprio destino in mano e il loro ruolo nell’ordine originale dell’universo. Staccarsi dall’Uno perciò significa questo, compiere la propria discesa nell’inferno e ritornar a riveder le stelle. Il peggior incubo è il mettersi di fronte a uno specchio e vedere l’immagine di se stessi ribaltata. Colui che si crede un santo diventa un perverso, un po’ quello che succede con la prova dello specchio nel romanzo “La Storia Infinita” di M. Ende. Una volta che ti sarai specchiato, e avrai sostenuto la tua immagine speculare senza morire di dolore o di ribrezzo, allora avrai scavato così tanto in te stesso da poter risalire e guardare tutto il mondo con un punto di vista diverso. Ecco perché la creazione di personaggi “cupi” è stata la cosa più difficile. Dovevo cercare di far arrivare il senso della loro riconquista dell’essere.

IN QUESTI ANNI DI ATTIVITÀ HAI SEMPRE AVUTO UNA PREDILEZIONE PER IL FANTASTICO. CHE SIGNIFICATO HA PER TE QUESTA TEMATICA?

L’Uomo per descrivere le sue visioni e parlare di concetti superiori, altrimenti inesprimibili abbisogna della Fantasia e dell’Immaginazione . Più si ha coscienza di sé e del proprio ruolo in questo grande spettacolo della vita, più si sente il bisogno di creare a tutti i livelli. Il Fantastico può parlare del mondo primordiale all’uomo di oggi, agganciandolo a quella strana, impalpabile “memoria collettiva” che connette gli esseri umani. Parafrasando Walt Whitman, noi siamo sempre stati parte del potente spettacolo, contribuendo a quest’immensa opera con un verso, il nostro verso.

VENIAMO A UNA DOMANDA PIÙ GENERALE. DOVE TRAI ISPIRAZIONE PER TUTTE LE TUE STORIE?

Sicuramente i miei studi arabi e semitici mi hanno aiutata. Il “Libro dei Re” per esempio, il “Kebra Nagast”, è stata una lettura entusiasmante. Alcune opere del Medio Evo, come quella riportata in un manoscritto del X secolo, un racconto di Juniore Filosofo, in cui si parla di un popolo abitante nell’Eden, prossimo al Paradiso, in uno stato d’innocenza e abbondanza. Inoltre sono stata molto attratta dal Ciclo Arturiano e dalle sue leggende, specialmente nella visione di Re Artù come Uomo Perfetto.

QUALI SONO I TUOI SCRITTORI PREFERITI?

Un posto speciale lo occupano i miti antichi. I grandi Poemi, come quelle Omerici. L’Eneide di Virgilio. Mi sono molto appassionata con Michael Ende, l’autore de “La Storia Infinita”. Sono attratta dagli autori contemporanei di Fantascienza (qualunque ramo). Un ruolo particolare  nella mia “educazione” letteraria di genere, lo occupa un maestro del fantastico: H.P. Lovecraft. Mi ha instillata la passione per le atmosfere segrete, per il mistero della storia umana.  L’opera “Dune” mi è stata di enorme aiuto nello scoprire la Fantascienza legata al Fantastico.

E PER QUANTO RIGUARDA I FILM, CHE CI DICI?

Guardo davvero tutto ciò che la Fantascienza produce. Ma alcuni film non di genere mi sono rimasti davvero impressi, “Vi Presento Joe Black” per esempio, la trovo un’opera con un archetipo profondo, connessa al primordiale segreto della “regalità” discesa dall’altro dove. Una grande pellicola per me fu anche “Forrest Gump”.  Tornando alla Fantascienza e al Fantastico, l’opera di “Star Wars” per me è insuperabile perché racchiude in se entrambi i generi.

ULTIMA DOMANDA, POI TI LASCIAMO AL TUO LAVORO. QUALI PROGETTI HAI PER IL FUTURO E QUAL È IL TUO SOGNO (O I SOGNI) CHE HAI LASCIATO NEL CASSETTO?

Vorrei pubblicare una Trilogia scritta un paio di anni fa,  legata non tanto alla figura di Adam, quanto a quella del Duca. Nel romanzo ho scritto della sua risalita verso l’Uno. I progetti a cui sto lavorando, oltre la Trilogia, sono diversi. La Saga si estende nello “spazio-tempo”, dandomi la possibilità di creare altri mondi e altri personaggi sempre connessi. Adesso per esempio sto elaborando un nuovo personaggio e un nuovo mondo. La Saga genera sempre storie.

Grazie di cuore.

GRAZIE A TE… RESTIAMO IN ATTESA ALLORA DEI PROSSIMI SVILUPPI!

Davide Longoni