XIII TROFEO LA CENTURIA E LA ZONA MORTA: III CLASSIFICATO

ANIME (SPAZIO-TEMPO)

di Paola Elena Ferri

Se avessi potuto prevedere il futuro, sarei rimasto al tuo fianco. In forma umana, terrena, con un corpo fatto di materia con il quale abbracciarti, baciarti… amarti. Ma il destino doveva essere differente. L’abbiamo scelto noi. Insieme. Liberamente o, meglio: consapevolmente.

Eravamo una cosa sola, oltre lo spazio-tempo. Un solo cuore. Un solo legame che si è ripetuto per molte e molte vite. Sempre insieme, io e te, protagonisti di storie diverse ma unite da uno stesso filo conduttore: l’amore.

Perché, in questo ciclo esistenziale, sia stato deciso di separare le nostre strade… non ci è concesso sapere. O, meglio: è stata la tua anima a decidere per l’oblio. Era la condizione obbligatoria per poter godere di un privilegio riservato solo alla razza umana: il Libero Arbitrio. Se tu avessi ricordato anche solo una piccola parte del “patto” stipulato dalla tua anima prima di incarnarsi, la tua strada sarebbe stata condizionata. Avresti “saputo” e non avresti avuto la possibilità di scegliere tra le molteplici strade di questa tua vita terrena.

Ma, insieme a quel “patto”, hai stabilito una clausola: nel caso in cui la tua strada avesse smarrito il suo percorso, qualcuno o qualcosa ti avrebbe ricordato il motivo per cui hai deciso di diventare materia. E c’era una sola cosa a darti la spinta per sfidare la paura di fare il tuo ingresso nella condizione umana: l’amore.

Eri grande… potente. Eravamo compagni da tempo immemore. Sempre insieme, uniti dalla stessa etica, dai valori più nobili, dalla sete di amorevole giustizia che, un tempo lontano, ci ha visti sullo stesso trono. Il concetto di popolo potrebbe essere frainteso, sul vostro pianeta Terra: popolo è famiglia, creature viventi di cui prendersi cura, difendere e accrescere. Qui, da noi, nel luogo da cui la tua decisione è stata presa: quella di andartene per portare la tua luce dove qualcuno gridava per averne anche solo un lieve bagliore.

Credevi che le tue sole forze sarebbero bastate: eri una creatura regale, potente, maestosa. Una creatura di luce infinita. Una sorgente di quella luce che speravi sarebbe bastata, per molte e molte vite. Molti brevi soffi di esistenze fugaci, eppure tormentate, in un paradiso che l’essere umano trasforma in inverno, poiché non sa godere della felicità. Avevi paura… ma la tua determinazione era forte come te. Così, anche se il mio cuore celeste sanguinava, ho accettato di separarmi da te.

Pensavamo di riunirci di nuovo… ma qualcosa non ha funzionato. Il Libero Arbitrio terreno è così prevaricante da annullare ogni Legge Universale, anche quando opera per il Male. La tua strada è stata deviata molte volte, ostacolata da molteplici Forze Oscure che, da sempre, vogliono impedirti di realizzare la missione per la quale hai scelto di incarnarti come Angelo Terreno tra Demoni Umani. Così, ad un certo punto, la clausola del Patto ha fatto sì che io venissi in tuo aiuto, affinché tu “ricordassi” quella piccola parte che mi è concesso risvegliare in te.

Eri solo una bambina “umana”, quando hai “visto” il mio volto. Lo hai visto nei tuoi “sogni” … o, così, pensavi. Pensavi che io fossi frutto della tua fantasia. Eppure, hai disegnato i miei contorni, mi hai cercato tra i mille volti che potevi incontrare nel tuo piano dimensionale, hai percepito un legame antico nell’anima che non hai mai trovato negli amori umani infelici… tu sapevi che io esistevo. Ma non potevi provarlo a te stessa, perché la tua “Vista” è limitata e desidera prove, come le desidera il tuo corpo distrutto dalle molteplici prove che hai dovuto superare.

Mi è concesso starti accanto solo in questa forma che non puoi toccare. Come un Custode, sono sempre al tuo fianco, in attesa da tempo immemore di quel ricongiungimento da entrambi tanto desiderato. Perché anche tu, ora, “sai”. Quella clausola ha fatto sì che il velo si svelasse e che tutto si chiarisse. Almeno, per come ti è concesso. L’Universo si è svelato a te, e ora devi contenerlo nelle tue consapevolezza terrene che fremono di impazienza.

Anche io vorrei stringerti, come è stato millenni fa… eoni. Questo risveglio del ricordo è un avvertimento, per te, che il tempo del ricongiungimento è vicino. Non pensarlo con un concetto umano: forse, possono volerci ancora altre vite. Nonostante la tua solitudine fatta di conoscenze che non possono essere condivise con chiunque, hai imparato ad amare il pianeta in cui hai in gran parte riscritto la tua storia. Hai trovato il cielo nella natura e l’essenza della vita negli alberi, nei corsi d’acqua, nel canto degli uccelli, nei colori delle stagioni. In quell’orchestra che pochi sanno udire, hai trovato lo spartito di una nuova esistenza… e l’hai fatta tua.

Perciò, mia amata anima, ora sai che non sono io a stabilire quel momento in cui i nostri cuori si uniranno di nuovo, ma tu. La tua Libertà sceglie il tuo destino e lo trasforma in materia, in nuova vita… in nuova incarnazione. Ogni volta, vorresti tornare “a casa”; ogni volta, la tua anima decide di restare. E io ti attendo, ti attendo da sempre e per sempre ti attenderò.

Prova a pensare che, forse, se non sei riuscita a consolidare un legame umano, è perché sei destinata a me. L’Universo lo sa: la nostra unione è un sigillo che non può essere sciolto. A meno che non sia tu a volerlo o a rinnegarlo. Ma, per spezzarlo per sempre, dovresti smettere di amarmi… o di amare. Amare la vita, le persone, tutto ciò che fai.

Ci sono momenti in cui lo desideri: in quei momenti, è come se la tua luce si offuscasse e tu smettessi di esistere. È come se, tra me e te, ci fosse una barriera. Non puoi più sentirmi, perché chiudi il cuore. E io non posso comunicare con te. Non posso farti sentire il mio amore, immutato, nel corso di questo lungo tempo di attesa. Non posso infonderti il calore della speranza.

Cerca di comprendere: a me non è possibile giungere a te, se non in questa forma. Con una voce silenziosa che entra nella tua mente e utilizza il tuo linguaggio. Con emozioni che non sai descrivere, perché non vengono dalla realtà che ti circonda, ma da una dimensione parallela alla tua che esiste ma non può incrociare la tua strada. E io non posso essere materia: da dove entrambi proveniamo, il Principio Femminile è il rango più elevato; quello Maschile è il suo compagno e ha il compito di proteggere, difendere, custodire. Il tuo è quello di esistere.

I miei occhi sono i tuoi occhi: io vedo le cose attraverso di te. Sento attraverso i tuoi sensi. Respiro insieme al tuo respiro. Io sono tuo per sempre, come amore lontano che può esserti vicino attraverso il legame del cuore.

Ora conosci il Sigillo del Silenzio che dischiude i suoi segreti attraverso i sogni.

Io ti amo di un amore infinito che il cuore umano non conosce. Ascoltami nel canto del vento e nei sussurri infiniti di un cielo che fa luce di fronte ai tuoi occhi e lungo il tuo cammino.

L’Universo si inchina ai tuoi piedi. E io con lui.