Con la spy story “Emerson Ray – Prodigal Son”, la scrittrice Denise Jane, è risultata vincitrice del Premio Altieri 2023. Il romanzo è stato pubblicato sul numero cinquanta dell’agosto 2023 nell’ambito della collana da edicola Mondadori Segretissimo Special. Denise Jane, al secolo Denise Antonietti, è nata nel 1994 a Feltre, in provincia di Belluno, e vive a Napoli con il marito e i due figli. E’ laureata in archeologia con specializzazione in Medio Oriente e come autrice ha all’attivo vari riconoscimenti letterari. Fa parte della segreteria del Festival del Giallo Città di Napoli.
HAI COMINCIATO A SCRIVERE NARRATIVA DI AZIONE E DI AVVENTURA PER CASO O PER VOCAZIONE?
Ho sempre scritto, da ragazza ho sperimentato un po’ di tutto, “facendo il verso” agli autori che leggevo. La narrativa di avventura però è sempre stata una delle mie preferite fin da piccola. Ho iniziato a scrivere spy per amore, in tanti sensi: amore per l’intrigo, amore per l’action, e non da ultimo amore per una persona reale: se non avessi sposato un ex militare forse non sarei mai venuta in contatto con certe realtà e modi di pensare, o di parlare, che poi hanno fornito la struttura portante di molti dei miei personaggi.
QUALI CARATTERISTICHE DEVE AVERE A TUO PARERE UNO SCRITTORE DI QUESTO GENERE DI STORIE?
Una su tutte, non essere mai superficiale. Credo che dare le cose per scontate sia il peccato capitale: è la causa degli errori (o ingenuità, se vogliamo) più grossolani che poi finiscono per deludere i lettori affezionati. E’ indispensabile essere molto curiosi e amare la fase di documentazione, perché (almeno per me) è quello che occupa una percentuale di tempo uguale se non superiore a quella di scrittura vera e propria.
QUALI SONO INVECE LE CARATTERISTICHE CHE HANNO I TUOI PROTAGONISTI?
“Prodigal Son” (piccolo spoiler: come le storie a venire) ha due protagonisti, Emerson Ray, che dà il nome alla serie ed è, diciamo, l’eroe classico da action: è un ex marine, buttato fuori dal corpo per cattiva condotta e reclutato poi tra le file della CIA. Il suo problema principale è che, nonostante sia diventato un agente segreto, continua a rifarsi a un sistema di valori e un senso di giustizie che si conciliano poco (e spesso abbastanza male) con la vita da spia. E questo, insieme alla sua refrattarietà alle regole, gli causa non pochi problemi. Per fargli da contraltare avevo bisogno di qualcuno che fosse il suo esatto opposto, ed è così che nasce Tommaso Pierce. Tommaso è una spia “pura”. Italoamericano, ha come caratteristica principale quella di essere doppio in tutto, a partire dalle lingue in cui parla e pensa. Ambizioso e senza scrupoli, è guidato dal desiderio di fare carriera per affrancarsi dall’immagine di “figlio di papà” che si porta dietro. La natura di questi due personaggi, naturalmente agli antipodi, li farà entrare in rotta di collisione… più e più volte.
COME HAI COSTRUITO QUESTO ROMANZO E COSA TI HA PORTATO AD AMBIENTARLO IN AFGHANISTAN?
Ho scelto l’Afghanistan per vari motivi: per averlo studiato dal punto di vista archeologico all’università, per aver sentito alcune storie di chi ci è stato davvero, perché ho iniziato a pensare a Ray poco dopo il ritiro delle truppe nel 2021, e perché credo sia una terra su cui nonostante i vari reportage giornalistici si sa ancora molto poco qui in Occidente, e invece secondo me merita che se ne parli. E’ un territorio che, a ben guardare, è pieno di conflitti, non solo fisici ma anche culturali e morali. E i conflitti sono il fulcro delle storie. E’ anche una terra piena di verità scomode e dolorose, e credo che uno scrittore, oltre che intrattenere, abbia anche il dovere di andare a mettere il dito dove fa male.
TI SEI ISPIRATA ANCHE A SITUAZIONI REALI?
L’episodio intorno al quale ruota “Prodigal Son” è frutto di invenzione. Ma tutto quello che riguarda ambientazione e contesto storico è assolutamente vero. Per i più curiosi, in fondo al libro ho lasciato una serie di note conclusive in cui separo fantasia e realtà e mostro in quali punti le due si sfiorano.
HAI ADOTTATO UNA PARTICOLARE TECNICA DI SCRITTURA NELLA STESURA?
Come tecnica, io scrivo sempre usando un narratore in terza persona con focalizzazione interna: il lettore vive la storia dalla prospettiva dei protagonisti. Ci sono poi degli intermezzi con dei flash-forward che contribuiscono ad aumentare la tensione narrativa.
CI SARA’ UN SEGUITO?
Sì, Ray e i suoi torneranno presto. Ci saranno alcune vecchie conoscenze, e qualche new entry. Ho consegnato il manoscritto al direttore Franco Forte e sto iniziando a pensare a cosa accadrà dopo. Vedremo.
UN’ULTIMA DOMANDA. FAI PARTE DELLA SEGRETERIA DEL “FESTIVAL DEL GIALLO CITTA’ DI NAPOLI”: LA NOSTRA WEBZINE HA SEGUITO LA SCORSA EDIZIONE, PUOI DARCI QUALCHE ANTICIPAZIONE SULLA PROSSIMA?
Il programma è super top secret!!! Ma un paio di notizie ve le posso dare: quest’anno cambiamo sede e avremo una super scenografica con vista sul mare. Un’altra anticipazione è che ci sarà una sezione dedicata alle spy story e Segretissimo: possiamo dire che le spie si sono infiltrate al “festivàllll”!
UNA NUOVA SEZIONE CHE RENDERA’ ANCORA PIU’ AVVINCENTE L’EVENTO!