SONIA BARELLI

Autrice esordiente per una casa editrice esordiente, Sonia Barelli con “Il secondo Guardiano” pubblicato da Plesio Editore ha già dimostrato di avere tutte le carte in regola per diventare una delle nostre/vostre scrittrici preferite di fantasy. Tra pochi giorni, il 26 novembre per l’esattezza, sarà alla biblioteca comunale di Lenno a presentare ufficialmente il suo libro: nell’attesa l’abbiamo incontrata per voi.

COMINCIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO. CHI È SONIA BARELLI?

Anche se, in altre occasioni, già ho risposto a una domanda simile, per me questa è senza alcun dubbio la risposta più difficile da dare: non sono brava a descrivere me stessa, ma posso provarci. Ho 39 anni e attualmente vivo con il mio compagno e i nostri due bambini, per i quali ho portato a termine il mio romanzo d’esordio. Sono perennemente divisa tra due mondi, quello reale e quello fantastico, in cui mi rifugio attraverso la lettura ma, soprattutto, la scrittura.

COME NASCE LA TUA PASSIONE PER LA SCRITTURA?

In verità la mia passione per la scrittura è nata in me fin dai tempi della scuola. Scrivo dunque praticamente da sempre, anche se per un certo periodo della vita, e cioè quando nacquero i miei figli, dovetti accantonare almeno momentaneamente questa attività. Ho ripreso in mano “la penna” solamente un paio d’anni fa, per portare a termine una storia che ritrovai nel cassetto, iniziata la bellezza di vent’anni orsono. Questa storia è “Il secondo Guardiano”, che è appunto il mio libro d’esordio.

COME DICEVI, RECENTEMENTE È USCITO IL TUO PRIMO ROMANZO INTITOLATO “IL SECONDO GUARDIANO”. VUOI PARLARCENE?

“Il secondo Guardiano” è un fantasy di stile classico, in cui il tema della ricerca e l’avventura si uniscono a temi più profondi; è un romanzo che parla di amicizia, di razzismo e di coraggio, in maniera sempre leggera, per non appesantirne la narrazione, ma che porta inevitabilmente a un minimo di riflessione. Spero che il pubblico, leggendolo, si diverta quanto io mi sono divertita a scriverlo.

COME È NATA L’IDEA DI FONDO DEL ROMANZO?

Se devo essere sincera, non ho la più pallida idea di come sia nata l’idea, o almeno non me ne ricordo, essendo passati molti anni dalla prima stesura dei primissimi capitoli. Per questo, riprendendo il testo, ho dovuto indovinare dove all’epoca volessi andare a parare e a volte reinventare situazioni o modificare parti, per poter dare un finale alla storia. Tutto il romanzo, comunque, è basato su un’improbabile amicizia. E forse proprio perché il tema dell’amicizia mi ha sempre affascinato l’ho scelto come idea di fondo de “Il secondo Guardiano”.

QUAL È STATA LA PARTE PIÙ DIFFICILE NELLA CREAZIONE DEI PERSONAGGI?

La maggior parte dei miei personaggi, a parte forse i due protagonisti principali, non è assolutamente premeditata: semplicemente, mentre scrivo, nasce spontaneamente e prende una propria vita, ognuno con il proprio carattere e le proprie peculiarità. Ho faticato un po’, riprendendo i personaggi iniziali dopo anni, a mantenere intatte le loro caratteristiche, per il semplice fatto che io stessa, da allora, sono cresciuta molto quindi, inevitabilmente, vedo le prospettive da un punto di vista più adulto. L’essere diventata grande ha però agevolato anche la crescita dei personaggi, con l’andar della storia, che credo sia indispensabile per rendere vivo un romanzo.

IN QUESTI ANNI HAI SEMPRE AVUTO UNA PREDILEZIONE PER IL FANTASTICO. CHE SIGNIFICATO HA PER TE QUESTA TEMATICA?

Il fantasy ha un ruolo importantissimo, nella mia vita, anche in quella di tutti i giorni. Per quel che mi riguarda non è solamente un genere letterario, ma un vero e proprio stile di vita da prendere come esempio. È anche grazie al fantasy se da ragazza ho appreso valori essenziali e li ho fatti miei, come quello dell’amicizia, del sacrificio e del coraggio; oserei addirittura dire quello della giustizia.

VENIAMO A UNA DOMANDA PIÙ GENERALE. DOVE TRAI ISPIRAZIONE PER TUTTE LE TUE STORIE?

Gran parte dell’ispirazione la devo soprattutto al luogo magico e bellissimo dove vivo, e cioè al lago di Como, ai suoi alti monti e ai boschi che lo circondano, alla sua realtà ancora molto legata al territorio, alla natura e al passare delle stagioni. Non è difficile “sentire”gli spiriti degli alberi tra le brume misteriose che ammantano in autunno le sue rive. Tra l’altro, trascorro parte dell’estate in una baita sperduta tra le pinete, sulle Alpi della Val Camonica, dove ogni volta “faccio il pieno” di sogni.

QUALI SONO I TUOI SCRITTORI PREFERITI?

Il primo – e glielo devo – è senza alcun dubbio Terry Brooks. È grazie a lui e alla saga di Shannara se ho scoperto a quattordici anni il fantasy, innamorandomene perdutamente. Prediligo i maestri del fantasy classico, come Tolkien, David Eddings, Margaret Weis e Tracy Hickman, Tad Williams e molti altri, in verità. Ma mi sono ugualmente appassionata alle saghe di scrittori del calibro di George Martin, che reputo un genio del fantasy moderno.

E PER QUANTO RIGUARDA I FILM, CHE CI DICI?

Amo disparati generi, dal fantasy, al triller, a film che portano messaggi profondi. “L’avvocato del diavolo”, “Il sesto senso”, “Profumo di donna”, “The others” sono esempi di film che ho adorato. E appena riesco scappo al cinema: credo sia il modo migliore per godersi un buon film.

ULTIMA DOMANDA, POI TI LASCIAMO AL TUO LAVORO. QUALI PROGETTI HAI PER IL FUTURO E QUAL È IL TUO SOGNO (O I SOGNI) CHE HAI LASCIATO NEL CASSETTO?

In futuro spero ovviamente di poter continuare a scrivere per un pubblico, magari di vedere pubblicato anche il seguito de “Il secondo Guardiano”. Al momento ho già scritto diversi capitoli del terzo libro che comporrà la trilogia. Ma questo si vedrà. Sogni ne ho sempre tantissimi, per questo ho imparato a vivere molto alla giornata: poche cose per volta – e io ne ho sempre troppe, in verità – ma fatte con passione.

IN BOCCA AL LUPO ALLORA!

Davide Longoni