Titolo originale: Flesh for Frankenstein
Anno: 1973
Regia: Paul Morrissey, Andy Warhol (solo versione USA) e Anthony M. Dawson (solo versione europea)
Soggetto: dal romanzo “Frankenstein” di Mary Shelley
Sceneggiatura: Tonino Guerra e Pat Hackett
Direttore della fotografia: Luigi Kuveiller
Montaggio: Jed Johnson e Franca Silvi
Musica: Claudio Gizzi
Effetti speciali: Mario Di Salvio, Paolo Franceschi, Antonio Margheriti, Carlo Rambaldi e Robert V. Bernier
Produzione: Andy Warhol e Carlo Ponti
Origine: Stati Uniti d’America / Italia / Francia
Durata: 1h e 34’
CAST
Udo Kier, Monique van Vooren, Joe Dallesandro, Arno Juerging, Dalila Di Lazzaro, Srdjan Zelenovic, Nicoletta Elmi, Marco Liofredi, Liù Bosisio, Fiorella Masselli, Cristina Gaioni, Carla Mancini, Rosita Torosh, Imelde Marani, Miomir Aleksic
TRAMA
Cacciato dall’Università per le sue idee filo-naziste, il barone Frankenstein si rinchiude nel proprio castello, insieme alla moglie, ai due figli e al servitore Otto. In vena di esperimenti, il professore, serbo nazionalista col vizio dell’incesto e della necrofilia, tenta di creare una super-razza perfetta accoppiando due cadaveri, rattoppati con ago e filo, e portati a nuova vita grazie a macabri esperimenti di laboratorio tenuti accuratamente nascosti. Il barone Frankenstein costruisce per prima una donna utilizzando alcuni resti umani e si ripromette di generare con lo stesso metodo un uomo che si dovrà accoppiare a lei per dare inizio alla nuova specie. L’esperimento inizialmente riesce, ma per errore la testa dell’uomo artificiale risulta prelevata, anziché dall’aitante giardiniere, da un giovane asceta con aspirazioni religiose che invece di far l’amore uccide i suoi creatori. Le conseguenze si riveleranno nefaste e incontrollabili e la morte, espedienti scientifici o meno, è sempre dietro l’angolo.
NOTE
“Il mostro è in tavola… barone Frankenstein” è un film diretto da Paul Morrissey e Andy Warhol e, insieme a “Dracula cerca sangue di vergine… e morì di sete!!!”, compone un dittico horror fantascientifico della squadra del noto artista pop Andy Warhol. La paternità della regia dei due film è da attribuirsi in realtà solo a Paul Morrissey con spunti creativi forniti da Andy Warhol, il quale è accreditato come co-regista nella versione americana; tuttavia al suo posto nella versione europea come co-regista venne accreditato Anthony M. Dawson (Antonio Margheriti), che in realtà si limitò a fornire un apporto tecnico e a girare soprattutto alcune scene in 3D.
La pellicola è naturalmente liberamente tratta dal romanzo di Mary Shelley “Frankenstein, o il moderno Prometeo” del 1818 ed è una coproduzione italo-franco-statunitense: tra i produttori annovera, oltre all’italiano Carlo Ponti, lo stesso Warhol, tanto che venne distribuita negli Stati Uniti, invece che con il titolo originale internazionale di “Flesh for Frankenstein”, col titolo “Andy Warhol’s Frankenstein”, dove fu proiettato in anteprima in Space-Vision 3D.
Il produttore Carlo Ponti, che aveva prodotto in precedenza quattro film di Antonio Margheriti, chiamò il regista italiano in aiuto alla produzione dei due film che aveva in corso con Andy Warhol e Paul Morrissey come regista. L’apporto tecnico di Margheriti si limitò, come abbiamo detto, all’aspetto tecnico, in particolare dirigendo le riprese di alcune scene in tridimensionale Space-Vision (un nuovo sistema ottico a lenti polarizzate) e le sequenze aggiuntive dei due bambini “Sistole” e “Diastole” usate come collante alle altre scene. Nella versione per la distribuzione europea, per ragioni commerciali, venne tuttavia indicato come co-regista Margheriti (con il suo consueto pseudonimo di Anthony M. Dawson) al posto di Warhol dalla società di distribuzione, attribuzione che fu oggetto fra l’altro di un contenzioso legale.
Benché fosse stato scritturato come sceneggiatore l’italiano Tonino Guerra (“40 gradi all’ombra del lenzuolo”, “La decima vittima”), celebre anche per “Amarcord” di Fellini e “Blow-Up” di Antonioni, il film era privo di una vera e propria sceneggiatura, con un canovaccio di poche pagine su cui improvvisavano di giorno in giorno gli attori.
Nel cast segnaliamo: Udo Kier (“Iron Sky – Saranno nazi vostri”, “La terza madre”, “Halloween – The beginning”, “Grindhouse”, “Masters of Horror”, “BloodRayne”, “Headspace”, “Iron Sky – La battaglia continua”, “Puppet Master – The littlest Reich”, “Downsizing – Vivere alla grande”, “Le streghe di Salem”, “Dracula 3000: Van Helsing – Dracula’s Revenge”, “Paura.com”, “2012 – L’avvento del Male”, “Revelation”, “L’ombra del vampiro”, “Giorni contati”, “Sentinel”, “Blade”, “Armageddon – Giudizio finale”, “Modern vampires”, “Viper”, “Il mistero del principe Valiant”, “Barb Wire”, “Johnny Mnemonic”, “SeaQuest”, “Suspiria”, “Spermula”, “Dracula cerca sangue di vergine… e morì di sete!!!”… solo per citare alcuni titoli), Monique van Vooren (“Batman”), Joe Dallesandro (“T-Rex – Il mio amico Dino”, “I viaggiatori delle tenebre”, “Dracula cerca sangue di vergine… e morì di sete!!!”), Arno Juerging (“Dracula cerca sangue di vergine… e morì di sete!!!”, “7 giorni di terrore”), Dalila Di Lazzaro (“Il tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave”, “Frankenstein ‘80”, “Phenomena”), Nicoletta Elmi (“Profondo rosso”, “Demoni”, “Il medaglione insanguinato”, “Gli orrori del castello di Norimberga”, “Reazione a catena”), Fiorella Masselli (“Gli angeli del 2000”), Cristina Gaioni (“Agente S 03: Operazione Atlantide”, “I marziani hanno 12 mani”, “Il mulino delle donne di pietra”), Carla Mancini (“Il mio nome è nessuno”, “L’uccello dalla piume di cristallo”, “Il tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave”, “Karzan, il favoloso uomo della giungla”, “Rocco Schiavone”, “Macchie solari”, “Colpo in canna”, “L’assassino è costretto ad uccidere ancora”, “5 donne per l’assassino”, “Chi sei?”, “La casa della paura”, “Le amanti del mostro”, “La mano che nutre la morte”, “Il figlio della sepolta viva”, “Il bacio di una morta”, “Le guerriere dal seno nudo”, “Baba Yaga”, “L’orgia dei morti”, “Milano trema: la polizia vuole giustizia”, “La morte ha sorriso all’assassino”, “Lo chiamavano Tresette… giocava sempre col morto”, “La mano nera”, “La morte scende leggera”, “Il coltello di ghiaccio”, “Il tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave”, “La dama rossa uccide sette volte”, “Perché quelle strane gocce di sangue sul corpo di Jennifer?”, “A.A.A. Massaggiatrice bella presenza offresi…”, “Byleth (Il demone dell’incesto)”, “Cosa avete fatto a Solange?”, “Tutti i colori del buio”, “Sette orchidee macchiate di rosso”, “L’amante del demonio”, “L’etrusco uccide ancora”, “Una farfalla con le ali insanguinate”, “La tarantola dal ventre nero”, “Nella stretta morsa del ragno”, “La bestia uccide a sangue freddo”), Rosita Torosh (“L’uccello dalle piume di cristallo”, “Milano odia: la polizia non può sparare”, “Il trucido e lo sbirro”, “Le orme”, “Spasmo”, “Passi di danza su una lama di rasoio”, “La notte dei diavoli”, “L’occhio nel labirinto”, “L’etrusco uccide ancora”, “Giù la testa”, “Oltre il Duemila”) e Imelde Marani (“Milano calibro 9”, “Passi di morte perduti nel buio”, “Sette scialli di seta gialla”, “La mala ordina”, “I cavalieri che fecero l’impresa”, “L’arcano incantatore”, “Zeder”, “Il boss”).
Una menzione va fatta anche alla fotografia in 3D firmata da Luigi Kuveiller, direttore di classici come “A ciascuno il suo” e “Profondo rosso”, e alla musica di Claudio Gizzi (“Dracula cerca sangue di vergine… e morì di sete!!!”, “Plague Town”, “Che?”).