C’era una volta un giovane pastore di nome Moli a cui piaceva tanto ballare, cantare e suonare la zampogna.
Moli era un giovane allegro e spensierato, che con il suo gregge si spostava da un posto a un altro conoscendo sempre gente nuova. Un giorno, il pastore, mentre si spostava lungo il tratturo si fermò in un paesino, vide una giovane pastorella molto belle e dolce e se ne innamorò ricambiato.
Questa fanciulla di nome Lise, era sordomuta e così non poteva udire la voce del suo Moli. Venne il giorno in cui Moli dovette partire e a malincuore lasciò la sua Lise per andare in Puglia, ultima tappa del suo viaggio.
Lungo il cammino Moli decise di scrivere tutte le canzoni che conosceva per ribadire il suo amore verso la ragazza e così cammin facendo l’uomo arrivò alla sua meta… ma un violento temporale lo costrinse a fermarsi sotto un albero!
Scelta poco oculata, in quanto un fulmine si abbatté sull’albero dove si era riparato il giovane pastore spaccandosi in due tronconi, di cui uno cadde sopra lo sventurato giovane…
Il giorno seguente gli amici di Moli si preoccuparono non vedendolo arrivare e subito si misero alla sua ricerca che… purtroppo diede esito negativo, finché non lo trovarono morto sotto l’albero. Vicino al giovane, però, trovarono i suoi diari pieni zeppi di canzoni dedicate alla sua Lise e la sua inseparabile zampogna.
Gli amici dello sfortunato Moli presero i suoi scritti e decisero di portali a Lise come testimonianza del grande amore che il giovane pastore nutriva per lei.
Arrivarono al paese di Lise, ma non la trovarono e così diedero alla madre gli scritti del giovane pastore.
La madre di Lise, non volendole dare un dolore, buttò i diari in un pozzo. Per Lise il tempo passava lento e inesorabile e non riusciva a capire perché Moli non tornasse. Un giorno era particolarmente assetata e andò a dissetarsi con un sorso d’acqua del pozzo che custodiva i diari del defunto pastore e… improvvisamente le parve di udire la voce del suo Moli che cantava solo per lei. Al secondo sorso iniziò a cantare canzoni che non aveva mai udito, ma che conosceva a memoria.
Da quel giorno la giovane Lise riacquistò la voce e l’udito e iniziò a viaggiare per le terre dove era vissuto il suo Moli, cantando le canzoni che il giovane pastore aveva scritto per lei. Passarono gli anni e anche per Lise, instancabile nel suo vagare, giunse la sua ora… e così riuscì a ricongiungersi finalmente al suo Moli.
Gli abitanti dal Matese all’Adriatico, dal Trigno al Fortore rimasero colpiti ed emozionati da questa meravigliosa storia d’amore e così vollero chiamare quelle terre Molise, in onore proprio dei due sfortunati amanti.