ETEREA EDIZIONI E I DRAGHI

Eterea Edizioni ha pubblicato nel corso degli anni una serie di libri, che saranno presentati tutti insieme alla manifestazione FANTASTIKA 2024, con una unica radice comune: i draghi.

Vediamoli tutti nel dettaglio, iniziando dal volume IN CERCA DI DRAGHI – FIABE E LEGGENDE DEL NORD ITALIA (300 pagine; 24 euro) di Francesca D’Amato con illustrazioni e copertina di Emanuele Manfredi a cura di Roberto Arduini.

Il Nord Italia brulica di basilischi, viverne, biscioni e bestioni sputafuoco. In questa antologia illustrata se ne possono trovare 45 raccontati per esteso degli 87 censiti. I draghi del folclore danno filo da torcere agli eroi dei racconti popolari e fanno capolino nelle vite dei santi. I veterani della Terra di Mezzo potranno notare molte somiglianze tra i draghi italiani e quelli delle fiabe e delle saghe che hanno ispirato Tolkien.

In alcuni racconti, per restare fedeli alle fonti medievali, i draghi incarnano i vizi che affliggono l’umanità.

In altre storie, senza cavalieri molesti, possono occuparsi di faccende da draghi.

Con questo libro, gli scrittori che desiderano attingere al patrimonio culturale italiano per nuove avventure avranno a disposizione la più completa raccolta di draghi italiani mai assemblata.

Francesca D’Amato ha studiato Scienze Naturali e si è occupata di comunicazione ambientale, lavorando per vari parchi naturali, testate e associazioni di settore. Ama da sempre i draghi, li studia da trent’anni e ne ha parlato in centinaia di eventi tra conferenze, mostre e laboratori. Offre consulenze a scrittori, illustratori ed enti di promozione turistica che vogliano inserire un drago scientificamente e storicamente documentato nei loro prodotti. Ha pubblicato “La mappa dei draghi italiani” per la Compagnia della Rocca Edizioni (2013) e “Le migrazioni dei draghi” per Libreria Geografica (2020).

Roberto Arduini è giornalista professionista, filologo germanico studioso delle opere di J.R.R. Tolkien, già membro del Comitato Scientifico della collana “Tolkien e Dintorni” della Casa Editrice Marietti 1820. Già presidente dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani, è direttore del Centro Studi Tolkieniani “La Tana del Drago” a Dozza Imolese (BO) e direttore della rivista accademica “I Quaderni di Arda”. È inoltre autore, curatore e traduttore di oltre 30 volumi pubblicati per Bompiani, Eterea Edizioni, Marietti 1820 e altre case editrici. Tre dei libri da lui curati sono stati tradotti in inglese e pubblicati dalla casa editrice Walking Tree Publishers. Ha fondato Eterea Edizioni.

Passiamo a IL DRAGO (98 pagine; 25 euro) con testo e illustrazioni di Emanuele Manfredi, un artbook tutto dedicato ai draghi che abitano la Terra di Mezzo, con ritratti in sketch, bozzetti e illustrazioni originali, ma che è lo spunto per indagare le origini di questa creatura fantastica nella mitologia e nelle leggenda del nostro mondo.

Dall’indice possiamo già notare quali saranno gli argomenti trattati nel libro: si va dalla simbologia intrinseca del drago all’analisi del drago come simbolo di saggezza e conoscenza per arrivare alla figura del drago come custode del tesoro. Si procede con la figura di Smaug e con le varie sfaccettature che hanno assunto i draghi: il Bene e il Male, le forze primordiali, la ricerca della saggezza fino ad analizzare il drago come dualità, trasformazione e rinascita.

Come scrisse J.R.R. Tolkien nel aggio “Sulle Fiabe”: “Desideravo i draghi con tutto il mio cuore. Certo, pauroso com’ero, non mi auguravo di trovarmeli nei dintorni… Ma il mondo che comprendeva un Fáfnir, sia pure soltanto immaginato, era più ricco e più bello, per quanto pericoloso fosse”.

Emanuele Manfredi nasce a Torino il 10 agosto 1972. Nel 1992 entra nello staff del fumetto fantasy “2700” e nel 1999 è tra i fondatori della casa editrice Edizioni Orione. Nel 2004 collabora con il Generale Amoretti, colui che scoprì la scala di Pietro Micca, partecipando nel 2006 alla mostra “Torino 1706, l’alba di un regno”. Le sue opere sono presenti al Museo Civico Pietro Micca e dell’assedio di Torino del 1706, al Mufant (Museo del Fantastico e della Fantascienza di Torino) e nella collezione tolkieniana del Museo Greisinger di Jenins, in Svizzera. È docente presso la Scuola Comics di Torino.

In SOGNANDO I DRAGHI (98 pagine; 15 euro) di Roberto Arduini con illustrazioni di Marika Michelazzi scopriamo invece da dove arrivò l’ispirazione che spinse J.R.R. Tolkien a scrivere le sue storie.

I draghi furono una delle scintille che accesero l’immaginazione dello scrittore sin da bambino: misteriosi, provenienti da un passato mitico e da terre lontane e leggendarie.

Nessuno può rimanere impassibile di fronte al loro fascino (e ai loro tesori!).

Dai libri di fiabe letti con la madre ai draghi scoperti negli antichi poemi, queste creature lo accompagnarono sempre, finché, un giorno, Tolkien decise di inventare i suoi.

Questa piccola biografia illustrata porta il fascino delle storie dei draghi a una nuova generazione di lettori, accompagnandoli nel primo incontro con l’autore de “Lo Hobbit” e “Il Signore degli Anelli”.

Marika Michelazzi è un’artista e autrice di fumetti e narrativa fantastica e storica. Ha studiato storia antica, medievale e public history presso l’Università degli studi di Milano, con le tesi sulla Via della Seta e sulle autrici di fantastico italiano e successivamente alla Scuola di Fumetto. Collabora con Arabella Salvini per il progetto Gens Felix, con il collettivo di artisti fantasy Imaginaria e con il collettivo a fumetti di Storiebrute. Ha realizzato la saga a fumetti “Chiantishire”, il graphic novel “Deviced” e il romanzo “C’era una volta in Paolo Sarpi” con Acheron Books. Attualmente lavora come art director per Arkeope srls.

Chiudiamo questa carrellata con il volume IL LIBRO ROSSO DELLE FIABE (424 pagine; 15 euro) di Andrew Lang con illustrazioni di H.J. Ford e Lancelot Speed, presenti nell’edizione originale inglese, traduzione di Annarita Verzola e Barbara Sanguineti, a cura di Cecilia Barella.

Il libro, pubblicato nel 1890, contiene “La storia di Sigurd” che l’autore riscrisse sulla base della “Volsunga Saga” di William Morris (1870). E fu proprio leggendo IL LIBRO ROSSO DELLE FIABE che J.R.R. Tolkien scoprì la storia di Sigurd e del drago Fáfnir, che innestò un seme che avrebbe poi contribuito alla nascita del mondo della Terra di Mezzo.

Come scrisse Raymond Edwards: “Tolkien trovò nel Sigurd di Lang una quantità di temi e immagini significativi, che chiaramente rimasero ben ancorate nella sua immaginazione: i frammenti di una spada ancestrale, celebre in un periodo lontano, che di nuovo forgiata apre le porte del destino dell’eroe; un amore rovinato da un oblio incantato; nani scaltri e avari, pieni di abilità ma corrotti dalla passione per l’oro e lo stesso drago, bestiale, infido a parole, avvolto in nubi velenose e ingordo di gemme. La storia era finemente illustrata dall’artista Lancelot Speed e le immagini di draghi dello stesso Tolkien, quando le disegnerà, assomiglieranno molto al suo Fáfnir”.

Lo stesso Tolkien aggiunse, sempre nel saggio “Sulle Fiabe”: “Il drago aveva chiaramente impresso su di sé Made in Faërie. In qualsiasi mondo si situasse la sua esistenza, si trattava di un Altro Mondo. La fantasia, il creare o far intravedere Altri Mondi; era il cuore del desiderio del Fiabesco. E io desideravo i draghi con un desiderio profondo”.

Andrew Lang (1844 – 1912), scrittore scozzese, era un letterato molto noto, sia al grande pubblico che tra gli specialisti: collaborava con quotidiani e riviste. Pubblicò una gran quantità di testi: 215 libri come autore, 14 libri scritti in collaborazione, 18 libri come traduttore, 105 tra introduzioni e curatele; i suoi filoni di interesse andavano dalla letteratura greca classica a quella francese, dalla storia all’antropologia, e, naturalmente, il folklore. Come classicista, collaborò alla traduzione dell’Odissea (1879) e dell’Iliade (1883), edizioni che rimasero per molto tempo le più longeve e diffuse in inglese. Di fatto Lang conosceva la letteratura antica di diversi paesi; leggeva il francese moderno e il francese antico. Coltivò anche un sentito interesse verso la storia della Scozia e diede il proprio contributo sul tema pubblicando diversi libri. La sua opera più famosa sono i Fairy Books, la collana di libri di fiabe più longeva e influente in Inghilterra, da lui ideata e curata. I dodici volumi erano distinti ciascuno da un colore diverso della copertina, per questo vennero chiamati anche “i libri colorati”, e vennero pubblicati dal 1889 al 1910, ma nei Paesi anglosassoni sono ristampati, letti e amati ancora oggi.

Buona lettura.

A cura della redazione