ANDREA GUALCHIEROTTI… E I CAMPIONI DELL’INFERNO

Miti, leggende e storia dell’antichità greco-romana rappresentano la base sulla quale Andrea Gualchierotti poggia le sue narrazioni. Lo fa con estrema facilità in quanto da romano, innamorato della storia della Città Eterna, ne ha assorbito appieno tutta la cultura. Per lui vagare tra le suggestive rovine del glorioso impero romano, i maestosi monumenti, gli affascinanti templi e le immense bellezze del paesaggio è sempre fonte di ispirazione. In più ha approfondito gli studi effettuati al Liceo classico con continue e instancabili appassionate letture (anche derivanti dalla nutritissima biblioteca paterna) che poi rappresentano il sale delle sue storie. Risale a qualche giorno addietro la pubblicazione del suo nuovo romanzo fantastico dedicato al mondo antico. Ne abbiamo parlato con l’autore nella seguente intervista.

CIAO ANDREA E BENTORNATO SULLE COLONNE DELLA ZONA MORTA. DOPO “LA STIRPE DI HERAKLES” E “I PRINCIPI DEL MARE” ARRIVA QUESTO TUO ULTIMO ROMANZO DAL TITOLO “I CAMPIONI DELL’INFERNO” (EDIZIONI IL CILIEGIO 2024 – PAGG.224, EURO 14). COSA RIGUARDA E QUAL E’ IL PUNTO DI PARTENZA?

La prima idea, ancora non ben delineata, mi è venuta ormai diversi anni fa. Ricordo che l’appuntai senza dargli troppa importanza assieme ad altri spunti poi andati persi: l’immagine di un conflitto fra entità superiori, che decidono di risolvere la questione usando dei campioni umani… non necessariamente consenzienti. Il tutto, per molto tempo, è rimasto fermo a questo stadio minimale, anche perché nel frattempo avevo preso a scrivere e immaginare le storie che sarebbero poi diventate i sopra citati romanzi “La stirpe di Herakles” e “I principi del mare”, che in maniera più sostanziosa partivano innestandosi nel mito classico. Inoltre, in fondo, lo spunto che ho accennato poteva andare bene anche per un semplice racconto…

E INVECE?

…invece c’è stata una scintilla successiva, arrivata all’improvviso: per un certo tempo, ho lavorato come libraio in uno dei punti vendita che – non tutti lo sanno – si trovano proprio all’interno dell’Anfiteatro Flavio, il Colosseo. Inutile descrivere come un luogo simile sia di una suggestione immensa e di come, nelle ore precedenti o successiva l’apertura, vi aleggi un’atmosfera unica, quasi irreale.

E LI’ C’E’ STATA L’ILLUMINAZIONE DA PARTE DELLO SCRITTORE…

Sì, il fuoco si è acceso lì, di fronte all’arena dove si erano svolti innumerevoli combattimenti: i campioni che avevo immaginato sarebbero stati… gladiatori!

IN QUALE CONTESTO STORICO SI COLLOCA?

La trama è ambientata in un anno ben preciso, il 110 d.C.. L’impero di Roma, sotto Traiano, vive il pieno della sua epoca d’oro, e con esso anche il sanguinoso “sport” di quei tempi, i ludi gladiatori. Un passatempo di morte che oggi ci è difficile comprendere, ma che in una certa misura suscita ancora sensazioni forti.

QUESTO IL PERIODO STORICO, MA NELLA TRAMA C’E’ ANCHE L’INGERENZA DI QUALCHE DIO PAGANO?

Proprio in quell’anno, nascosto agli occhi dei mortali, si compie il ciclo cosmico del Grande Anno, il momento in cui gli astri e il mondo tornano nella posizione che avevano all’inizio dei tempi. I grandi dèi dell’Olimpo – Zeus, Ade e Poseidone, i potenti fratelli divini – decidono che è così ora di dividersi nuovamente il cosmo, e per farlo, come accennavo prima, scelgono di farsi rappresentare da tre campioni, tre uomini che in quel momento stanno morendo nelle arene dell’impero. Chi di loro soddisferà il proprio patrono divino avrà in cambio un solo premio, il più importante: potrà tornare in vita.

“I CAMPIONI DELL’INFERNO” HA UN FILO ROSSO DI CONTINUITA’ CON LE STORIE NARRATE IN PRECEDENZA?

No. Se in passato alcuni miei romanzi hanno avuto punti di contatto, grandi e piccoli, in questo caso la storia è indipendente…

E’ AUTOCONCLUSIVA?

Si tratta di una corsa folle verso un esito che spero risulti non scontato, dove l’azione, il grand guignol, il magico pauroso derivante dei miti antichi si fondono senza avvicinarsi a nulla che abbia già trattato. Anche il feeling è molto diverso, più cinico, meno epico, e con venature dark più accentuate.

PARLACI DELLA STORIA E DEI SUOI PERSONAGGI…

I protagonisti sono molti, ma ovviamente l’attenzione è puntata sui tre uomini prescelti, condannati a morire solo per essere usati come campioni nella contesa degli dèi. Si tratta di Cassio, un gladiatore assai popolare, ma avviato a un lento declino. Candido, un giovane che ha scialacquato al gioco l’eredità paterna. Zabdas, un bandito orientale, un reietto senza amici o ideali. Tutti e tre scendono nello stesso giorno nell’Averno, e lì stringono loro malgrado il patto fatale: combattere, e possibilmente vincere, in vista di un ritorno al mondo dei vivi che starà concesso a uno solo di loro. Un avvio lineare ma solo in apparenza.

PERCHE’?

Sia uomini che dèi giocano una partita truccata su più piani, e a volte uscire vivi dai tanti scontri all’ultimo sangue può non bastare. Le potenze degli inferi sono temibili, i prodigi macabri che compiono ancora di più, ma forse è l’inganno la cosa da temere di più. Inoltre, tutti e tre i miei campioni hanno ragioni speciali per desiderare di nuovo la vita, e spesso un passato il cui fardello li tormenta ancora. Assieme al pericolo, verrà per loro l’occasione per chiudere i conti con il destino… Ma non sarà facile: la Morte non si fa fregare facilmente.

NELLA TRAMA CI SONO ANCHE ELEMENTI DI VITA REALE DI QUEL MONDO ANTICO?

Ho cercato di rievocare le atmosfere pittoresche di una Roma che non era fatta solo di marmi e di gloria, ma anche di gusto per la violenza, credenze arcane e sentimenti estremi.

INSOMMA, POSSIAMO DIRE CHE TI SEI DIVERTITO A SCRIVERLO?

Quando scrivo entro sempre molto di testa nella trama, la vedo e la respiro al 100%. Qui posso dire di aver apertamente gustato gli ultimi tre capitoli, che –senza anticipare nulla – mostrano in pratica un unico grande avvenimento che credo risulterà spettacolare e avvincente agli occhi dei lettori, e che io ho la sensazione quasi di aver vissuto veramente!

QUANTO TEMPO HAI VISSUTO IMMERSO IN QUESTO MONDO ANTICO E FANTASTICO?

Non ci è voluto moltissimo per realizzarlo, circa 8 mesi, che sono più o meno la media con cui riesco a portare a termine lavori di queste dimensioni. C’è da dire che nel periodo di stesura, scrivo anche quattro ore al giorno, la mattina presto e la sera, tutti i giorni. La regolarità fa miracoli.

HAI GIA’ PRONTE LE DATE DI PRESENTAZIONE DEL VOLUME?

Essendo appena uscito, il calendario delle presentazioni non è ancora definito del tutto. Di sicuro, lo presenterò a “Più Libri Più Liberi” a Roma il 6 dicembre, e sarà come in passato un grande onore poterlo fare in una sede così prestigiosa. Sto anche prendendo contatti con associazioni di rievocazione storica: credo non ci sia nulla di meglio per entrare nelle atmosfere della storia che presentare il romanzo durante un duello fra gladiatori!

CONSIGLIAMO QUINDI AI NOSTRI APPASSIONATI LETTORI DEL FANTASTICO DI NON LASCIARSI SFUGGIRE L’OCCASIONE DI ANDARE AD ASCOLTARE ANDREA E MAGARI ANCHE DI ANDARE A VEDERE UNA DI QUESTE STIMOLANTI RIEVOCAZIONI STORICHE, DIVERTIMENTO ED EMOZIONI SONO ASSICURATI!

Filippo Radogna