Due icone del cinema hanno festeggiato da poco i loro gloriosi 90 anni… Ma se per la data di nascita, le coincidenze sono notevoli – Sophia Loren è nata il 20 settembre del 1934, mentre Brigitte Bardot è nata il 28 settembre del 1934 -, per il rimanente non vi sono due dive più lontane tra loro per vissuto e personalità, anche se entrambe hanno ottenuto un grande successo di pubblico e sono entrambe rimaste nell’immaginario comune.
Al compimento dei loro novant’anni, il pubblico, tornando a quel loro splendido passato di dive, si è diviso come non mai, tra i fan/sostenitori di Brigitte e quelli invece di Sophia, non lesinando duri colpi e critiche feroci all’una o all’altra.
Qui da noi in Italia, persino un giornale come LA REPUBBLICA ha voluto festeggiare queste due attrici, appaiandole nei loro meriti artistici, ma non volendo coglierne a fondo le differenze.
Iniziando dalla diva francese, Brigitte Bardot – che si dice abbia fatto guadagnare alla Francia più del Louvre e della celeberrima Gioconda -, non si può negare che sia divenuta – a differenza della Loren – un vero e proprio simbolo, soprattutto in relazione alla “Nouvelle vague”, di cui è stata una delle maggiori rappresentanti .
Ribelle, inquieta, disinibita, provocatrice, persino scandalosa in tutti i suoi aspetti, sia fisici che mentali, ha vissuto, già da giovanissima, una vita intensa, quasi spericolata, con alti e bassi dai forti contrasti. Tormentate storie sentimentali, spesso sull’onda del capriccio del momento, vittorie, sconfitte ed abbandoni, da una parte e dall’altra.
Anche i film più famosi che l’hanno veduta capace interprete hanno seguito questa falsariga – PIACE A TROPPI, LA RAGAZZA DEL PECCATO, ET DIEU CREA LA FEMME, IL DISPREZZO, TRE PASSI NEL DELIRIO, ecc. – e quel suo bellissimo corpo sensuale esibito proprio per provocare, unitamente a quel broncio naturale, simbolo al contempo di innocenza e testardaggine
Eppure Brigitte non fu mai realmente felice, nonostante il successo, lo stuolo di corteggiatori, gli amanti, i mariti, anzi la sua irrequietezza ed infelicità l’ha portata più volte a tentare il suicidio e, soprattutto nel più recente, fu salvata all’ultimo momento e per puro caso. Anche la maternità – il suo unico figlio si chiama Nicolas – non fu per lei motivo di gioia, ma, al contrario la percepì come un trauma profondo, una situazione non voluta né accettata, e non fu mai in effetti una brava madre.
La sua serenità – se non felicità – l’ha raggiunta soltanto quando, a meno di 40 anni e ancora all’apice del successo, abbandonò per sempre il mondo dorato del cinema e si rinchiuse a La Mandrague, la sua splendida tenuta di Saint Tropez – località che deve a lei la sua fama -, circondata dalla natura e dai suoi tanti adorati animali – cani, gatti, capre, conigli, ecc… – e portando avanti diverse battaglie animaliste, tra cui le più importanti furono quelle contro le pellicce e l’uccisione del cuccioli di foca.
“JE M’EN FOU”, ha detto recentemente in un’intervista, criticando il suo passato di Diva… “CHE DIVA NON È STATA PER NIENTE!”, ha infatti asserito con stizza.
Tutto un altro discorso è invece per quanto riguarda la celeberrima attrice nostrana e cioè Sophia Loren.
Nonostante il passato che la vedeva bambina non riconosciuta dal padre – un fardello assai pesante a quei tempi – ha sempre vantato un’indole equilibrata, non scevra di una naturale serenità.
Il suo fisico da prorompente maggiorata – un termine assai in voga per il tipo di bellezza femminile allora di moda – non passava sicuramente inosservato, considerata anche l’altezza e i tratti marcati e particolari del volto. Iniziò dunque giovanissima a lavorare in piccole parti nel cinema – ‘MISERIA E NOBILTÀ con Totò -, ma fu l’incontro con il produttore Carlo Ponti a cambiare la sua vita, rendendola in breve tempo una diva famosa, presto ricercata anche da Hollywood.
Già… Carlo Ponti, l’unico grande amore della sua vita, nonostante le difficoltà dell’inizio – lui era già sposato e non essendoci allora il divorzio in Italia, veniva considerata una bigama e il suo un amore adulterino. Nonostante non fosse affatto bello e di 22 anni più anziano, Sophia non smise mai di amarlo, fino al momento della sua morte e, per quanto si sappia, di essergli fedele. Forse ebbe soltanto un innocuo breve flirt con l’attore Cary Grant e un’amicizia – più forte e duratura di un amore – con Marcello Mastroianni, con il quale creò un sodalizio artistico eccezionale.
Al contrario della Bardot desiderò molto divenire madre e per i suoi due figli – Carlo ed Edoardo, uno musicista e l’altro produttore cinematografico – ha sempre nutrito e nutre un affetto profondo, ampiamente ricambiato.
Moltissimi i suoi film e le sue interpretazioni, non tutti eccezionali, ma chi le rimprovera di essere stata soltanto “la bonona popolana”, può essere facilmente silenziato, opponendogli le splendide viscerali interpretazioni di IERI, OGGI E DOMANI, QUESTI FANTASMI, CASSANDRA CROSSING e, soprattutto, UNA GIORNATA PARTICOLARE e LA CIOCIARIA, dove vinse un meritatissimo Oscar, quale migliore attrice. Quella donna sciatta, invecchiata, rassegnata, di UNA GIORNATA PARTICOLARE, che torna per un attimo alla vita è qualcosa che arriva dritto all’anima e quella coraggiosa donna che affronta da sola e da sfollata tutti i disagi e i pericoli di una terribile guerra, quale fu la Seconda Guerra Mondiale è, a dir poco, sublime. La scena straziante dello stupro di gruppo ai suoi danni e di sua figlia dodicenne, Rosetta, ad opera di marocchini, al seguito dell’esercito americano, rimane e rimarrà per sempre nell’immaginario comune una delle più realistiche, viscerali, struggenti. Quell’inginocchiarsi devastata, ma ancora fiera in mezzo alla strada al passaggio della camionetta degli aitanti ridanciani vincitori americani è infatti assolutamente indimenticabile.
Due attrici e due donne dunque assai diverse la Bardot e la Loren – ma, a mio modesto parere, altrettanto grandi ed uniche, ognuna a suo genere -, la preferenza per l’una o per l’altra è forse legata soltanto a una sorta di identificazione.