Nei libri che scrive le piace giocare con elementi tra reale e fantastico, esoterismo e funesti pittori, mistero e pellicole maledette, ama Stephen King, Joe R. Lansdale, Jeffery Deaver, Conan Doyle e Agatha Christie, Dario Argento, David Lynch… Attualmente sta scrivendo un romanzo ma non ci ha rivelato di cosa si tratta. Scrittrice, sceneggiatrice e traduttrice, laureata in psicologia, bibliotecaria, Cristiana Astori, astigiana che vive a Roma, è tra le penne femminili più note e apprezzate della nostra letteratura gialla. Cristiana è stata ospite della V edizione del Festival delle Letterature che si è tenuto a Policoro (Matera) dove ha presentato, assieme al giallista Fabio Mundadori, il suo ultimo romanzo “Tutto quel viola” (Fratelli Frilli Editori), con prefazione di Steve Della Casa. Il testo si inserisce nel filone delle indagini della neo laureata ex studentessa del Dams e detective non professionista Susanna Marino, della quale l’autrice ha già scritto diversi romanzi pubblicati, tra l’altro, nella collana Il Giallo Mondadori. Quest’ultima storia di Susanna si svolge in una nebbiosa Torino esoterica, tra omicidi e indecifrabili scomparse, artisti maledetti e misteriosi intellettuali, medium e vecchi film che nascondono oscuri enigmi. Dopo la presentazione abbiamo salutato Cristiana e abbiamo scambiato con lei alcune battute su vari argomenti partendo dal suo ultimo libro. Ecco qui il resoconto della nostra piacevole chiacchierata.
TI PIACE METTERE I COLORI NEI TITOLI DEI TUOI LIBRI: COME VIENE FUORI “TUTTO QUEL VIOLA” E COME DEFINIRESTI I TUOI ROMANZI?
E’ il colore dell’esoterismo ed è legato alla soluzione del giallo. Definirei questo romanzo un thriller esoterico, anche se i miei libri sono delle commistioni dove c’è anche il noir con una sostanziale struttura gialla alla Agatha Christie, in quanto deve sempre esserci un mistero da costruire. Mi piace che alla fine ci sia la sorpresa e mi piacciono anche gli elementi thrilling, quindi che ci sia paura. Per cui direi che c’è il thriller per il brivido, il giallo per l’enigma e il noir perché è sempre presente una situazione un po’ confusa.
LA COPERTINA DEL LIBRO E’ MOLTO ALLA DARIO ARGENTO. SEI TU LA DONNA DIETRO IL VETRO SMERIGLIATO VERO?
Sì, sono io. Si tratta di una foto che ha fatto il mio amico fotografo Patrizio Cipollini con il cellulare nel corridoio di casa mia.
Ma non è stata commissionata per il libro. L’idea di utilizzarla è venuta fuori dopo una serie di proposte.
A CHE PUNTO RITIENI DI ESSERE GIUNTA NEL TUO PERCORSO DI SCRITTRICE? E CON LE AVVENTURE DI SUSANNA MARINO, LA PROTAGONISTA DEI TUOI ROMANZI, A CHE PUNTO SEI?
Adesso sto scrivendo una nuova storia ma non posso dire nulla in merito in quanto è troppo presto, posso solo riferire che non sarà Susanna la protagonista. Quando ho iniziato a ideare Susanna volevo inventare un qualcosa di completamente diverso rispetto alle storie che si pubblicavano. Così ho ideato un personaggio differente e nelle sue indagini ci ho messo il cinema, con qualche elemento che avesse del soprannaturale. La sfida con me stessa però è stata che si trovassero soluzioni razionali a cose che sembravano magiche.
TRA I TUOI DIVERSI IMPEGNI PROFESSIONALI SEI STATA ANCHE TRADUTTRICE. SEI SEMPRE IMPEGNATA IN QUESTO RUOLO?
Lo sono stata in passato. A tal proposito devo ringraziare Andrea Carlo Cappi che mi ha insegnato il mestiere e assegnato le traduzioni per la Casa Editrice Alacran e anche Altieri che in seguito me ne ha assegnate altre e mi ha anche scoperto come autrice con lo stesso Cappi. Inoltre, mi sento di ringraziare Steve Di Marino. Ho anche tradotto per Mondadori. Va detto che per Alacran ho, tra l’altro, pubblicato il mio primo libro di racconti “Il re dei topi”.Tra i vari autori da me tradotti da citare Jeffery Deaver, Douglas Preston, Richard Stark e la saga di Dexster da cui è stata tratta la serie tv. Poi ho iniziato a lavorare full time in biblioteca e non sono più riuscita a conciliare traduzioni, i miei libri e il lavoro per cui ho lasciato perdere le traduzioni che mi portavano via molto tempo e per le quali, come ha detto prima nella sua conferenza Luca Briasco (il traduttore italiano di Stephen King, ndr), i tempi sono molto stretti per le consegne.
STAI LEGGENDO QUALCHE AUTORE IN PARTICOLARE?
Adesso ho poco tempo libero e mi capita molto spesso di presentare libri di colleghi scrittori per cui leggo per lo più quelli.
Comunque al momento sto leggendo Paolo Di Orazio il quale ha scritto il sequel di “Primi delitti”, romanzo contestato per il quale ci fu anche una interpellanza parlamentare. Mi sono riletta “Primi delitti,” che avevo letto da ragazzina, appunto per presentarlo insieme al nuovo romanzo di Paolo “Nuovi delitti”.
POSSO CHIEDERTI SE C’E’ QUALCOSA CHE TI FA PARTICOLARMENTE PAURA?
Più che paura ho ansia quando devo andare dal medico, fare delle analisi, andare in ospedale. E magari prendere la metro di notte.
DA QUALCHE ANNO DAL PIEMONTE TI SEI TRASFERITA A ROMA. COME TI TROVI?
Bene! Ci abitava già una mia cara amica che andavo spesso a trovare, così ho capito che era una città che mi piaceva molto. Roma è la città del cinema. Ci sono tante cose belle da vedere, eventi da seguire. Mi piace anche il clima, e poi ho un madre nordica e un padre del Sud, ho scelto di stare a metà!