INDEPENDENT LEGIONS: L’HORROR INNANZITUTTO

La casa editrice Independent Legions, gestita dall’amico Alessandro Manzetti, non mancherà mai di stupirci per l’incredibile numero di libri di qualità che riesce a pubblicare… quasi tutti rigorosamente horror, o che almeno in qualche modo riescono a toccare, o a volte anche solo a sfiorare, il mondo della narrativa dell’orrore.

Volete qualche esempio delle ultime uscite?

Ecco qua: iniziamo con il romanzo horror western L’ULTIMO DEI DEVASTATORI (240 pagine) di Bryan Smith, secondo titolo della collana “Black River”, con illustrazione di copertina di Justin T. Coons.

Snakebite è una cittadina qualunque sperduta nel deserto dell’Arizona. Non vi accade mai nulla di eclatante, fino a quando non arriva un cacciatore di taglie spaventato a morte che vaneggia di mostri e strane creature. Poco dopo lo segue uno straniero, Doyle, ma non è una creatura di questo mondo, ha un potere sconfinato e molti nomi: è il Signore dei Morti e L’ULTIMO DEI DEVASTATORI, lo stregone rinnegato che brama un potere ancora più grande, e può trovarlo soltanto nel cuore di Snakebite. Creature delle tenebre, non morti ed entità mostruose iniziano ad assediare la cittadina. Soltanto un gruppo di cittadini può opporsi al male; sono loro l’ultima disperata resistenza del genere umano.

Passiamo al romanzo dark fantasy L’IMPERO IN CATENE (310 pagine) di Norbert Zsivicz, quarto titolo della collana “Zero Confini” curata da Cristiano Saccoccia e con traduzione di Sanda Jelcic: quando “Game of Thrones” incontra “La Guerra dei Mondi” di H. G. Wells e “Vikings” si fonde nel conflitto alieno di “Independence Day”, troverete ad attendervi il vincitore dell’Hungarian Best Fantasy Choice Award, uno dei romanzi dark fantasy più originali dell’Europa dell’est, un ibrido esplosivo tra medieval-fantasy e fantascienza dalle atmosfere dark.

Ser Edward, esperto marinaio, intraprende la più audace spedizione del Regno di Esenworth. La sua missione è cercare di ottenere la benedizione del reverendo Sven, il padre della sua amata e probabilmente l’uomo più influente del regno. Ma durante il viaggio, tormentato da tempeste feroci, lui e i suoi uomini incontrano qualcosa di così empio che potrebbe scuotere nel profondo non solo la fede, ma anche lo stesso concetto di mondo. Lontano dagli oceani il suo amore, Emma, sta cercando di districarsi dalla ragnatela di complotti e intrighi in cui viene attirata sempre più dal nuovo re Erick. Nubi oscurano il sole, bestie antichissime appaiono in mare, sulla terra e persino nei cieli; ruggendo con stridio metallico, gli occhi che brillano di luce innaturale, la pelle un’armatura inscalfibile. Può l’ordine essere mantenuto nel più grande regno del Nord, in quest’era cieca alla profezia divina, dove la mente del monarca viene disfatta proprio come la realtà stessa? Possono gli eroi sconfiggere ciò che non comprendono e sopportare la verità scritta nel sangue?

Ancora horror/dark fantasy arriva dalla novella L’ABISSO DI PIETRA (100 pagine) di Tim Curran, secondo titolo della collana “X-Fear”, con traduzione ancora di Cristiano Saccoccia  illustrazione di copertina di Alessandro Amoruso.

Con un figlio in arrivo, Boyd ha disperatamente bisogno di un lavoro, ma l’idea di scendere nell’abisso di pietra della miniera di Hobart, nel buio labirinto di gallerie, lo spaventa in maniera innaturale. Forse perché suo padre morì proprio nelle miniere o perché nelle tenebre si cela qualcosa di innominabile. Scavando una nuova galleria nel Livello 8, il più basso della miniera, si apre una voragine immensa. Boyd e altri volontari decidono di avventurarsi nell’ignoto claustrofobico. A circa 400 piedi di profondità, trovano un passaggio che conduce a un’immensa caverna della preistoria. Un mondo pietrificato, un cimitero primordiale. Poi un crollo li intrappola in quell’ossario alieno. Nell’oscurità e nelle tenebrose ombre di un mondo fossilizzato, si rendono conto però di non essere soli. Qualcosa si è risvegliato nella pietra, qualcosa di antico, terribile e freddamente intelligente, impazzito per milioni di anni, che ora vuole compagnia.

Torna in Italia con questo racconto breve Tim Curran, dopo il successo di “Leviathan”, e dagli abissi marini il lettore verrà catapultato in missioni geologiche. Cosa succederebbe se “Alien” incontrasse un abominio primordiale in una novella disperata e allucinogena? In questo romanzo, la risposta!

Con la novella epic/dark fantasy horror VESSEL – SIDONE DELIRIUM (80 pagine) torna anche Caleb Battiago per la collana “Necros”, con la terza e ultima novella della serie “Vessel” ambientata durante la prima Crociata così come non è mai stata raccontata. Il volume è stato stampato in tiratura limitata a 299 copie numerate e firmate dall’autore.

Anno 1110 d.C. La banda Tafur di Vessel si unisce alle truppe crociate, norvegesi e veneziane all’assedio di Sidone (attuale Libano) ancora in mano ai Fatidimi. L’obiettivo dello Sfregiato è di predare la città, lasciando come sempre agli efferati compagni carta bianca per sfogare le proprie pulsioni più infami, approfittando della situazione delle forze in campo, favorevoli alle truppe occidentali rafforzate dai temibili vichinghi di Re Sigurd I, che per la prima volta appaiono agli occhi arabi e crociati; uomini possenti dai lunghi capelli biondi, armati di enormi scuri da guerra, affiancati da un gruppo di donne guerriere, le celebri “amazzoni scandinave” skjaldmær, guidate dalla leader Jórunn, sanguinaria ninfomane psicopatica protetta da una particolare guardia del corpo: un enorme orso bruno da novecento chili di stazza. Per l’aiuto per la conquista di Sidone, Baldovino I, Re di Gerusalemme, ha promesso a Sigurd e ai suoi norvegesi un frammento della vera croce di Gesù, una reliquia di grande potere. Ma non tutto andrà secondo i piani, e Vessel e i suoi luogotenenti fuori di testa (Portanero, Serafino, Tarasios, Bruma, il Nadruviano e nuovi arruolati, tra i quali Badra, pericolosa ex meretrice), dovranno vedersela con la furia di Jorunn e gli oscuri piani del Doge di Venezia, Ordelaffo Falier, coi suoi creativi postriboli mobili, ossessionato di raggiungere il tempio dedicato al culto di Eshmun, divinità fenicia della guarigione, situato due chilometri a nordest di Sidone, penetrare nelle otto stanze del santuario sotterraneo e far sedere sul Trono dei Serpenti il deforme, mostruoso figlio Girolamino, la cui vista è in grado di far impazzire le genti.

La collana “Black Spring” ci catapulta invece nel futuro e ci accompagna a visitare IL DESERTO DEGLI STRIATI (170 pagine) di Enrico Graglia con illustrazione di copertina di Alessandro Amoruso.

In un mondo minacciato dal morbo della striatura, l’ex militare Nikolaus viene ingaggiato per trasportare organi attraverso il deserto, guidando una spedizione disperata, a bordo di un veicolo supertecnologico, fino ai laboratori di una struttura segreta, dove attraverso varie sperimentazioni si cerca una cura per la Pandemia Omega, che ha provocato mutazioni biologiche in gran parte della popolazione umana. È un viaggio da incubo, che porta il protagonista e la sua squadra di professionisti a confrontarsi col proprio passato tormentato, dove niente è come sembra e l’incontro-scontro tra umani e striati deflagra fino a mostrare tutte le conseguenze e implicazioni, ma anche antiche e impensabili radici, di due razze che si contendono ciò che è rimasto del pianeta.

Per il marchio editoriale Zeppelin Books dedicato al fantasy arriva la novella dark fantasy WHISPERS OF THE DEAD SAINT (104 pagine) di John Baltisberger ambientata nelle “Dying Lands” del celebre gioco di ruolo “Mörk Borg” e inserita nella collana “Hydrogen”.

Quando Dödz Bringare, leggendario sterminatore di non morti, viene arrestato per crimini contro l’ordine pubblico, si ritrova a pagare il suo debito con la giustizia cercando la moglie defunta di un nobile. Accerchiato da cultisti ed eretici, da zombie purulenti e dalle forze arcane della Contessa del Sangue, Dödz deve fare appello a tutta la sua forza per non soccombere tra le tenebre e i deliri di un mondo morente, mentre i sussurri del Santo Morto gli vorticano intorno e quelle parole sospese tra cielo e inferno promettono soltanto DISTRUZIONE.

La prima novella in italiano ambientata nelle “Dying Lands” del celeberrimo e oscuro gioco di ruolo “Mörk Borg”, firmata da uno dei maestri contemporanei del dark sword & sorcery, si presenta in Italia in edizione limitata con tiratura di 499 copie numerate, illustrazione di copertina di John Nohrm e illustrazioni interne a colori di Simone Tammetta.

Independent Legions poi, lo ricordiamo, non è solo narrativa, ma anche saggistica horror: prova ne è l’uscita del volume HELLRAISERS di Paul Kane, pubblicato con disponibilità limitata a 399 copie con contenuti grafici speciali, tra cui foto rare e diversi disegni e sketches di Clive Barker.

Il libro è un incredibile, unico viaggio alla scoperta della celebre mitologia di “Hellraiser” e dell’omonima serie cinematografica, attraverso le voci dei creatori e protagonisti: l’ideatore, i registi, gli attori, Pinhead e i Cenobiti, gli sceneggiatori, i maghi degli effetti speciali e tanto altro.

Il volume, con illustrazione dell’artista statunitense Scott Harber, circa 500 pagine arricchite da fotografie di scena, storyboards, call sheets, immagini rare, sketches e disegni di Clive Barker, contiene lunghe interviste esclusive di Paul Kane, scrittore, editor e sceneggiatore, uno dei massimi esperti della mitologia Hellraiser, con: l’ideatore e scrittore Clive Barker; Doug Bradley, l’attore che ha interpretato il ruolo iconico di Pinhead nei primi quattro film della serie; Ashley Laurence, l’attrice che ha interpretato il ruolo di Kirsty Cotton nei primi film di “Hellraiser” per poi tornare in “Hellraiser: Hellseeker” dieci anni dopo; Clare Higgins, altra attrice vista nei primi due capitoli nel ruolo di Julia Cotton; Nicholas Vince, l’attore che ha interpretato il ruolo del cenobita Chatterer nei primi due film della serie, oltre che Kinski nel film “Cabal”, sempre tratto dalla bibliografia di Barker; Simon Bamford, l’attore visto nel ruolo cenobita Butterball nei primi due film della serie e anche in quello di Ohnaka in “Cabal”; Bob Keen, direttore degli effetti speciali dei primi tre film della serie “Hellraiser”, ma anche di “Cabal” e molti altri celebri film; Peter Atkins, scrittore e regista, che si è occupato delle sceneggiature di “Hellbound: Hellraiser II”, “Hellraiser III: Inferno sulla Città” e “Hellraiser: La Stirpe Maledetta”; Christopher Young, noto compositore, che ha realizzato le colonne sonore dei primi due film; Tony Randel, scrittore e regista del secondo capitolo della saga; Barbie Wilde, l’attrice che ha interpretato la donna cenobita in “HellBound: Hellraiser II – Prigionieri dell’Inferno”; Kenneth Cranham, l’attore che ha interpretato il ruolo del Dottor Channard (poi divenuto il cenobita Channard) sempre nel secondo capitolo; Anthony Hickox, scrittore e regista di “Hellraiser III: Inferno sulla Città”; Ken Carpenter, l’ attore che ha interpretato il ruolo del cameraman Doc (poi divenuto il cenobita Camerahead) nel terzo capitolo della serie; Kevin Yagher, noto specialista di effetti speciali e regista, che ha diretto “Hellraiser: La Stirpe Maledetta”; Gary J Tunnicliffe, anch’egli noto specialista di effetti speciali, che ha lavorato sia sul terzo che sul quarto capitolo di “Hellraiser”.

Infine, sempre per la saggistica, passiamo da un grande scrittore dell’horror a un altro per segnalarvi l’edizione speciale, a tiratura limitata, del saggio STEPHEN KING – 5 DECENNI DI SCRITTURA (150 pagine) di Hans-Ake Lilja, scritto in occasione dell’anniversario dei 50 anni di scrittura di Stephen King.

Il libro, sempre in tiratura limitata delle copie (solo 199), contiene anche un reportage fotografico col quale Lilja ha documentato i suoi viaggi per incontrare Stephen King.

Cinquant’anni fa venne pubblicato un romanzo intitolato “Carrie”. L’autore del libro era l’allora 26enne Stephen King. Nei cinquant’anni successivi, il Re ha pubblicato altri 87 libri, diventando uno dei più grandi autori al mondo. In questo nuovo saggio, Hans-Ake Lilja analizza una selezione della produzione kinghiana, mescolata con esperienze personali con King stesso. Il saggio è suddiviso in cinque parti, ognuna dedicata ai cinque decenni di scrittura del Re e contiene contributi dello stesso Stephen King, oltre che di Owen King, Peter Straub e Stewart O’Nan.

Buona lettura.

A cura della redazione