Nel prestigioso ambito della mostra “Il tempo del futurismo” organizzata a Roma presso la Galleria Nazionale D’Arte Moderna e Contemporanea fino al 28 febbraio non poteva mancare la presenza del grande artista Lepino Ufagrà Antonio Fiore che nella Veranda Parolibera era intervenuto all’inaugurazione con il suo magistrale sapere in ambito artistico parlando del futurismo a trecentosessanta gradi, dell’arte futuristica contrapposta agli schemi tradizionali e dell’influenza di questa corrente nella moda e nella creatività degli stilisti contemporanei.
Ad affiancare in questo meraviglioso viaggio tra arte e moda, accanto all’artista post futurista, c’erano Stefania Ricci, direttrice del Museo Ferragamo e della Fondazione Ferragamo, ed Elena Gigli, responsabile dell’Archivio Gigli per l’opera di Giacomo Balla. Insieme all’artista Antonio Fiore erano intervenuti anche Antonella Basilico, docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso Università degli Studi di Napoli “Federico II”, e Guido Andrea Pautasso, storico e critico delle avanguardie artistiche del Novecento.
All’interno di questa mostra, che fonde perfettamente in modo esemplare l’arte futurista e la moda, era presente anche una parte espositiva di riproduzioni di abiti futuristi a cura dell’Accademia Koefia: anche Ufagrà per questa occasione ha donato alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e ai visitatori una piccola parte della sua collezione privata, quella sua memorabile opera che nel 1996 dedicò alla moglie Maria Pia, il Gilet futurista.
Questa unica e originale opera dell’artista Antonio Fiore è esposta fino al 28 febbraio prossimo ed è possibile ammirarla proprio tra le opere di Fortunato Depero e Giacomo Balla.
Abbiamo avuto modo di scambiare con Ufagrà due chiacchiere in merito.
CIAO ANTONIO SEI ANCORA PROTAGONISTA FUTURISTA NELLA GRANDE MOSTRA DI ROMA: SECONDO TE IL FUTURISMO E’ ANCORA ATTUALE? PURTROPPO CI SONO ANCORA TROPPE POLEMICHE IDEOLOGICHE, IL FUTURISMO E MARINETTI PERSINO ANCORA REATI E PECCATI… ANCHE NELL’ERA DELLE AI?
Ciao Roberto, mi chiedi se il Futurismo è ancora attuale. Certamente che lo è. Non solo io che vengo dalla “Dichiarazione Futurismo Oggi” del 1967, redatta da Enzo Benedetto e firmata dai futuristi viventi, e che Benedetto mi lasciò idealmente il testimone della continuità dell’ideale marinettiano, ma ci sono anche sigle (Transumanesimo, Net.Futurismo, ecc.) che continuano l’Idea del Futurismo e la sua continuità. Neofuturisti come Vitaldo Conte, Roberto Guerra, Riccardo Campa, Stefano Vaj e Antonio Saccoccio sicuramente trasmetteranno il seme futurista alle future generazioni.
Purtroppo ci sono e ci saranno sempre polemiche ideologiche quando si parla di Futurismo. Mi sembra che alle “Serate futuriste” si siano sostituite le polemiche giornalistiche. Sarà sempre così. L’importante è che prevalga il concetto, anche nell’era della AI: l’Arte è Arte, l’Arte e l’Artista sono al di sopra delle ideologie politiche e religiose. Questo è il mio modesto parere, caro Roberto.
In “Il tempo del futurismo” ogni visitatore intraprenderà un viaggio multidisciplinare attraverso 350 opere di ogni natura e provenienza che accarezzando la storia, la politica, l’arte, la cultura e l’innovazione sono divenute oggi necessarie per poter riscoprire questo movimento, il futurismo, che ha rivoluzionato l’intero Novecento.
E’ stato un grande onore per il nostro artista Ufagrà ma anche per i visitatori che con l’occasione potranno ammirare la sua straordinaria opera e quelle degli altri artisti di spicco del panorama futuristico… ancora per pochissimi giorni!
Affrettatevi!