Nella cultura Maya ci sono diversi riferimenti ad un lungo viaggio affrontato via mare da un luogo sconosciuto. Proprio i Maya di Palenque sostengono di essere arrivati dal mare. Pare che Padre Ordonez avesse letto di questo viaggio e in una delle versioni viene nominato Itlar-Zamma, padre degli Dei che scampò alla distruzione di Atlantide con parte del suo popolo.
Inutile sottolineare come la civiltà Maya e quella Egizia pur essendo distanti abbiano molte cose in comune.
Tanto per cominciare le loro città, costruite seguendo le costellazioni, i solstizi, gli equinozi in modo perfetto. Il fatto di costruire piramidi seppur differenti nella struttura. Le conoscenze mediche.
E che dire del calendario Maya?
Non si può rimanere che stupiti davanti alla perfezione di calcolo. Il loro calendario era una specie di ruota composta da 3 ingranaggi. L’haab che è suddiviso in 13 mesi e 260 giorni, il tzolkin della durata di 180 giorni che serviva per determinare eclissi e il ciclo di Venere. Unendo le due ruote si viene a creare il calendario della durata di 52 anni. Il tempo veniva segnato con il Lungo Computo e dava loro modo di determinare andando avanti nel futuro o indietro nel passato le variazioni importanti relative alla terra e influenzate dagli altri pianeti… come la fine del mondo.
Il Lungo Computo si basa sul k’atun di 20 anni e per ognuno è segnalata una profezia. Fino ad ora ogni previsione dei k’atun si è avverata, come l’invasione spagnola, la guerra civile americana e molti altri fatti storici.
Il 4° k’atun inizia nel 1993 e termina nel 2012 e si dice che sarà questo il momento in cui la divinità tornerà sulla terra per annunciare una nuova era, la 5°. Dopo le 5 ere del Lungo Compito sarebbe quindi la volta della sesta era.
Inutile sottolineare come la civiltà Maya e quella Egizia pur essendo distanti abbiano molte cose in comune.
Tanto per cominciare le loro città, costruite seguendo le costellazioni, i solstizi, gli equinozi in modo perfetto. Il fatto di costruire piramidi seppur differenti nella struttura. Le conoscenze mediche.
E che dire del calendario Maya?
Non si può rimanere che stupiti davanti alla perfezione di calcolo. Il loro calendario era una specie di ruota composta da 3 ingranaggi. L’haab che è suddiviso in 13 mesi e 260 giorni, il tzolkin della durata di 180 giorni che serviva per determinare eclissi e il ciclo di Venere. Unendo le due ruote si viene a creare il calendario della durata di 52 anni. Il tempo veniva segnato con il Lungo Computo e dava loro modo di determinare andando avanti nel futuro o indietro nel passato le variazioni importanti relative alla terra e influenzate dagli altri pianeti… come la fine del mondo.
Il Lungo Computo si basa sul k’atun di 20 anni e per ognuno è segnalata una profezia. Fino ad ora ogni previsione dei k’atun si è avverata, come l’invasione spagnola, la guerra civile americana e molti altri fatti storici.
Il 4° k’atun inizia nel 1993 e termina nel 2012 e si dice che sarà questo il momento in cui la divinità tornerà sulla terra per annunciare una nuova era, la 5°. Dopo le 5 ere del Lungo Compito sarebbe quindi la volta della sesta era.
In uno dei codici recuperati, il codice di Dresda, si parla di terra squassata e sommersa dalle acque e di predominio del buio sulla luce. L’era terminerà quindi il 21 dicembre 2012 quando il solstizio d’inverno coinciderà con l’intersecazione dell’Equatore della Via Lattea con l’Eclittica (percorso del Sole). Secondo i Maya la striscia scura al centro della Via Lattea rappresenta la porta del Regno del Male, il Regno del Serpente. Nel Lungo Computo sono calcolate anche le macchie solari che con l’andare degli anni stanno determinando un innalzamento della temperatura. Il sole alterna momenti di quiete a momenti di tempesta e il tutto è convalidato dalle scoperte scientifiche. Per esempio una macchia solare retroversa è comparsa nel 2006 e sottolinea l’inizio di un nuovo ciclo solare che troverà il suo culmine nel 2012.
Le precedenti ere (dell’acqua, dell’aria, del fuoco e della terra) sono terminate tutte sotto l’influsso di incredibili sconvolgimenti. Molti sono gli studiosi che sostengono che la prima civiltà che patì le conseguenze del termine del primo ciclo fu proprio quella di Atlantide, distrutta dall’acqua. Tutto ciò può sembrare solo leggenda, ma in realtà esistono molte prove scientifiche che avvalorano questa profezia. Primo fra tutti è l’inversione del campo magnetico terrestre dovuto allo spostamento dell’asse della terra che avviene periodicamente, portando con sé distruzione e sconvolgimenti apocalittici già descritti in passato.
Ci sarebbero ancora molte altre cose da dire sulle loro conoscenze, sui dati scientifici che le avvalorano, sulla loro cultura, ma ci fermiamo qua… per ora.
Per ultima parliamo della lastra di Palenque (nella foto) che venne usata come copertura per un sarcofago e che pare rappresentare un uomo in un’astronave. Naturalmente gli storici hanno dato molte altre spiegazioni, ma mi piace pensare che il mistero che avvolge questa opera d’arte sia ancora sconosciuto.
Per ultima parliamo della lastra di Palenque (nella foto) che venne usata come copertura per un sarcofago e che pare rappresentare un uomo in un’astronave. Naturalmente gli storici hanno dato molte altre spiegazioni, ma mi piace pensare che il mistero che avvolge questa opera d’arte sia ancora sconosciuto.
19/09/2008, Simona Gervasone