Insieme a vampiri, lupi mannari e fantasmi, ogni tanto si riaffacciano nella letteratura d’intrattenimento gli angeli, creature fantastiche della tradizione ebraica, cristiana e musulmana, riletti poi dalle arti figurative a partire dal Medio Evo come esseri bellissimi e asessuati.
Anche gli angeli sono diventati protagonisti di storie d’amore per adolescenti, ma se si cerca qualcosa di un po’ più adulto è interessante da leggere Angelology, scritto da Danielle Trussoni e primo di una serie già opzionata al cinema: l’autrice è nuova in Italia, mentre negli Stati Uniti è diventata famosa con un memoriale sulla sua esperienza di figlia di un reduce del Vietnam.
Interessante innanzitutto il tipo di eroina che l’autrice sceglie, Evangelina, suora archivista, felice della sua vita e non certo emula di Gertrude de I Promessi Sposi, con un passato di misteri che portarono suo padre a lasciarla nel convento di St. Rose, a due passi da New York. Anche l’eroe è controcorrente, il ricercatore Verlaine, che si ribella contro i suoi datori di lavoro non proprio encomiabili, quando Evangeline scopre alcune lettere che una suora del suo convento scambiò con l’ereditiera Abigail Rockfeller sessant’anni prima, sulla scoperta in una valle sperduta della Bulgaria dell’esistenza dei Nefilim, creature nate dall’unione tra angeli e figlie degli umani, secondo antiche tradizioni ebraiche e bibliche.
Tra esoterismo, complotti, echi però più eruditi di Dan Brown e reminescenze de Il nome della rosa (non manca un incendio nel convento, anche se di matrice diversa rispetto al libro di Eco), Angelology si chiude su un finale al cardiopalma, in cui emerge il vero ruolo di Evangeline nella vicenda e in queste lotte mistiche che risalgono a tempi mitici, ma esistiti.
Angelology è un romanzo che appassiona, partendo da premesse originali, e che riesce a portare nuova linfa al genere paranormale ed esoterico, vastissimo ma spesso inevitabilmente ripetitivo. Basti pensare che non è prevista per ora una storia d’amore tra questi due eroi insoliti, perché il ruolo a cui è chiamata Evangeline è al di sopra dell’umanità, partendo dal suo essere suora (suore comunque molto diverse da quelle della tradizione italiana, il convento di St. Rose sembra a tratti una congrega pagana) e Verlaine ripercorre la strada del cavaliere in cerca della verità, che si rivelerà sconvolgente e capace di travolgere le certezze di millenni di Storia umana.
Angelology è un libro interessante per chi ama il genere fantastico in tutte le sue forme, e per chi è interessato alle radici culturali e storiche di un filone capace di dar vita a infiniti o quasi intrecci.