Fra tanti scrittori e registi, è bello a volte occuparsi d’altro e trovarci tra le mani la possibilità di intervistare un’esperta di effetti speciali e make-up, specializzata nel genere horror, era un’occasione troppo ghiotta per non coglierla al volo. Per cui è con estremo piacere vi presentiamo questa chiacchierata con Paola Emos Rei, che siamo sicuri farà molto parlare di sé nel tempo a venire.
COMINCIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO. CHI È PAOLA EMOS REI?
Sono una truccatrice specializzata in effetti speciali. La mia carriera ha inizio nel 2010, dopo circa 17 anni d’amore verso i film horror, splatter e slasher. Ho lavorato in vari progetti per studi cinematografici, servizi fotografici, e privatamente, sostenendo lezioni di trucco e facepainting in qualità di docente. Ho avuto la possibilità di ideare e realizzare trucchi per diversi privati e compagnie cinematografiche. Ho sempre cercato di lavorare il più possibile, visto che il mio lavoro coincide con la mia passione per l’horror. L’immobilità mi ferirebbe..
QUAL E’ STATA LA MOLLA CHE TI HA SPINTO A OCCUPARTI DI EFFETTI SPECIALI E MAKE-UP PROPRIO PER IL GENERE HORROR? Le urla agghiaccianti che provenivano dall’appartamento dei vicini mi rapivano da bambina. La curiosità si fece largo nella mia giovane mente; erano le urla dei film horror che vedeva il loro figlio adolescente, circa otto anni più grande di me… Un giorno mi armai di coraggio ed entrai di nascosto nella sua stanza. Presi in prestito una videocassetta a caso: si trattava di “Paura nella città dei morti viventi” di Lucio Fulci. Lo guardai da sola, nella mia stanza al buio, con un occhio solo e mi chiedevo come fosse possibile riuscire a fare “quelle cose così terrificanti, ma affascinanti”… il resto è stato conseguenziale. L’orrore mi ha accompagnata dall’infanzia fino ad oggi e di episodi relativi potrei raccontarne diversi, ma quello che rese concreta la mia passione per gli effetti speciali è avvenuto nel 2007, quando conobbi una ragazza che frequentava un corso di effetti speciali: non so che fine abbia fatto, ma è stato grazie a quella minuscola ferita che si fece sulla mano, che realizzai che quella era la mia strada, strada che non avrei più abbandonato! E da sola, inventai la mia personalissima ricetta per creare il sangue finto… questo ha definitivamente sancito il mio “punto di non ritorno”. Ho fatto dell’orrore e del macabro la mia etichetta, ma non disdegno anche le altre forme di make up: non pongo limiti alla mia immaginazione e alla mia arte e a tutto ciò che entrambe le cose mi permettono di realizzare! Come in una specie di trance, il risultato che desidero ottenere mi spinge sempre oltre le aspettative.
VUOI PARLARCI DELLE TUE PRODUZIONI?
Le mie produzioni spaziano da effetti di laboratorio ed estemporanei, protesi in lattice, etc.. fino alla collaborazione con varie case di produzione locali e nazionali. Allestisco anche servizi fotografici come se fossero dei piccoli filmati, con scene, costumi, oggetti di scena elaborati, e gli effetti speciali make up. Tutto è agito dal vivo davanti alla macchina fotografica. Amici, familiari e conoscenti, diventano attori, modelli… mostri, demoni e troupe… Cerco di presentare le immagini all’interno della grammatica visiva di un bambino. Desidero che lo spettatore entri in empatia con quel tipo di spirito innocente e desideroso di conoscenza, per condividere il suo punto di vista, a sentire il suo senso di vulnerabilità. Come le fiabe, queste fotografie funzionano come metafore di avvertimento sui potenziali pericoli del mondo.
RECENTEMENTE TI SEI OCCUPATA DEGLI EFFETTI SPECIALI DELLA WEB SERIES “SCARY TALES” CHE VERRA’ TRASMESSA DA “HORROR CHANNEL” SULLA PIATTAFORMA DI SKY. VUOI RACCONTARCI QUESTA ESPERIENZA?
E’ la seconda volta che mi sono trovata a lavorare con i D’Antona (con Eros prima, con Roberto adesso). L’esperienza con loro è sempre positiva. Hanno buoni ritmi, ottimo senso dell’umorismo e sono persone molto corrette e competenti. Roberto D’Antona mi ha contattata per propormi di curare e realizzare gli effetti speciali di trucco per uno dei suoi episodi di “Scary Tales”, dicendomi che proprio perché quell’episodio sarebbe stato trasmesso anche su Sky, ci teneva molto che l’esito fosse ottimo, ragion per cui aveva contattato me. E’ stata una richiesta che, posta in questo modo, ha riempito il mio cuore di orgoglio. Accettai… Era domenica 8 gennaio quando c’incontrammo in un teatro allestito come location… ero con i miei assistenti e ci mettemmo all’opera per realizzare tre zombie in perfetto stile horror: denti marci, pelle e muscoli cadenti, naso tumefatto ecc… Vedere tutti loro soddisfatti è stato davvero piacevole. E colgo l’occasione per fare a loro i migliori in bocca allo zombie per il loro futuro nel campo dell’orrore.
COME NASCONO LE TUE “CREAZIONI”, SE COSI’ POSSIAMO CHIAMARLE?
Le mie creature nascono dalle mie visioni: guardo una persona che magari mi ispira qualcosa e cerco di realizzargliela direttamente addosso.. Oppure nascono da un sogno appena fatto… Non ho un preciso modus operandi, so solo che una volta nata in me l’idea, cerco di far sì che non crolli nel muro dei progetti dimenticati… mi ferisce ogni volta che accade.
QUAL E’ LA PARTE PIÙ DIFFICILE NELLA REALIZZAZIONE DI UN EFFETTO SPECIALE?
Credo che la parte più complicata sia la lista dei materiali… è fondamentale lasciarsi molteplici margini d’azione per non lasciare che un’idea venga mutilata dall’assenza di qualche composto o componente. Nella pratica uso ogni tipo di materiale! Quelli standard, il latex, la cera, le gelatine, il sangue finto, lo smalto per i denti etc. Mi piacciono i trucchi a base naturale, quando posso usarli, amo ancora i cosmetici standard in polvere e i fondotinta liquidi. Ho letto vecchi libri per scoprire altre cose, come il libro del genio Tom Savini o Lon Chaney. Quest’ultimo era solito usare la membrana di un uovo lesso e mettersela sugli occhi per ricreare un effetto di “occhio-morto”. Non sopporterei di essere limitata dai materiali, sono solo strumenti che mi aiutano a ottenere l’effetto desiderato e non riuscirei a lavorare spinta dalla rigida necessità di avere a disposizione solo una lunga serie di prodotti super professionali, costosissimi ma di poca inventiva e arte di arrangiarsi.
QUANTO E’ DIFFICILE IMPORSI OGGI IN QUESTO MESTIERE E TROVARE QUALCUNO CHE CREDA IN TE E NELLE TUE CAPACITA’?
In questo mi ha aiutata molto internet! Pubblico tutti i lavori che realizzo e ricevere consensi mi suggerisce che sono sulla strada giusta. Come in tutti i lavori c’è chi non crede in te o che non è disposto ad avere rispetto del tuo tempo, ma, come si dice: “che stiano lontani anni luce da me!”.
IN QUESTI ANNI DI ATTIVITÀ HAI SEMPRE AVUTO UNA PREDILEZIONE PER IL FANTASTICO IN GENERALE E PER L’HORROR IN PARTICOLARE. CHE SIGNIFICATO HA PER TE QUESTA TEMATICA
Per me l’orrore è una forma d’arte, trae la sua forza dall’inconscio.. Mi ha sempre affascinata la psicologia della paura. Siamo nati con certe paure intrinseche e istintive, come la paura del buio, paura del pericolo in agguato e la paura di mostri e fantasmi. Quando invecchiamo, queste paure perdono la loro intensità, e vengono manipolate lentamente dal nostro inconscio, mutandosi in altri tipi di timori, come la paura dell’invecchiamento stesso, dell’abbandono e della morte. L’atteggiamento che ho nei confronti del resto, deriva dalla certezza della casualità della morte, l’orrore ci dice che la nostra fede nella sicurezza è delirante, e che i mostri sono tutti intorno a noi…
QUALI SONO I TUOI FILM PREFERITI, OVVIAMENTE PER QUANTO RIGUARDA LA SEZIONE DEGLI EFFETTI SPECIALI?
“La maschera del Demonio” di Mario Bava: Barbara Steele è in assoluto la mia “regina dell’horror”, affascinante e terrificante. Un film davvero indimenticabile. Adoro l’archetipo del “gotico italiano”, le atmosfere magiche delle fiabe associate a quelle inquietanti dell’horror di vecchio stampo, mai superato. Uno dei migliori bianco/nero di sempre, le luci del bosco… gli effetti speciali di trucco sono molto efficaci con la pelle che brucia e l’angoscia che pervade ansimante. Un capolavoro! Tra le produzioni più recenti, ho apprezzato il lavoro di Rick Baker su Benicio del Toro nel remake di “Wolfman”, una vera e propria trasformazione reale, non figlia della computer grafica! Conoscevo la sua professionalità nei film “The ring” e “Un lupo mannaro americano a Londra”, per citarne un paio… In generale sono una fan dei gialli e alcuni fra miei registi preferiti sono italiani: Mario Bava, Lucio Fulci, Dario Argento e Michele Soavi solo per fare qualche nome.
ULTIMA DOMANDA, POI TI LASCIAMO AL TUO LAVORO. QUALI PROGETTI HAI PER IL FUTURO E QUAL È IL TUO SOGNO (O I SOGNI) CHE HAI LASCIATO NEL CASSETTO?
C’è una lista di progetti in cantiere, ma per scaramanzia non scendo nei dettagli, diciamo solo che sono stata contattata da un regista per curare gli effetti speciali di trucco in un videoclip horror, siamo in attesa della sceneggiatura… perciò incrocio le dita e ne vedremo delle “belle”. A marzo dovrò organizzare una dimostrazione di effetti speciali di trucco durante una lezione universitaria che avrà come argomento il cinema d’orrore degli anni ’30. Sono molto eccitata all’idea e ho in mente di realizzare la creatura di Frankenstein lì davanti agli studenti. Sarà sensazionale! Per giugno volerò a Milano per truccare da cyborg una squadra di adorabili folli che parteciperà alla “Red Bull Flugtag – Un giorno con le ali”, in cui gli strampalati iscritti dovranno spiccare il volo dalla rampa di lancio nel laghetto e anche qui ne vedremo di tutti i colori. Il mio sogno nel cassetto? Beh… ambizioso, come tutti i sogni: approdare nella terra a stelle e strisce e vincere un Oscar come migliore effetti horror. Per arrivare in alto, bisogna puntare in alto!
IN BOCCA… ALLO ZOMBIE ALLORA!