SCHEDA TECNICA
Titolo originale: Metropolis
Anno: 1926
Regia: Fritz Lang
Soggetto: da un romanzo di Thea von Harbou
Sceneggiatura: Fritz Lang e Thea von Harbou
Direttore della fotografia: Gunther Rittau e Karl Freund
Montaggio: Fritz Lang
Musica: Gottfried Huppertz
Effetti speciali: Eugen Schufftan
Produzione: Ufa
Origine: Germania
Durata: 1h e 57’
CAST
Brigitte Helm, Alfred Habel, Gustav Frohlich, Rudolf Klein-Rogge
TRAMA
Metropolis, XXI secolo. Mentre il dittatore Fredersen vive con il figlio Freder nel lusso e nell’agio più sfrenato, una massa di operai lavora nelle fabbriche del sottosuolo in condizioni disumane. La situazione cambia quando Freder incontra Maria, una giovane che predica tra gli operai la calma e la rassegnazione, e se ne innamora. Così il figlio del dittatore scopre i sotterranei e il popolo dimenticato. Avvertito però del pericolo di una sommossa, Fredersen fa costruire un robot somigliante a Maria e inizia a seminare discordia tra gli operai. Seguono una serie di disordini: le fabbriche si fermano, la città rischia il collasso e gli operai la morte. Solo la distruzione dell’androide potrà portare nuovamente la pace sociale.
NOTE
Il regista Fritz Lang realizzò con questa pellicola uno dei più grandi capolavori del cinema espressionista, antesignano dei film di fantascienza moderni. Prima di mettersi dietro la macchina da presa, Lang passò tutto il 1924 e buona parte del 1925 dedicandosi ai preparativi: passò perfino un mese a New York e a Hollywood per studiare i metodi di produzione americani. Il film si serve di invenzioni sceniche senza paragone per quei tempi: le vie sospese della città futura e le vetture aerodinamiche, ad esempio, erano fotografie in miniatura. “Metropolis” è stato girato utilizzando 620 mila metri di negativi, un milione e 300 mila metri di positivi e si è avvalso di otto ruoli principali, 750 ruoli secondari, 36 mila comparse, 750 bambini, 100 neri e 25 cinesi. Sono state impegnate 3500 paia di scarpe, 75 parrucche, 50 automobili di modello speciale. La lavorazione durò 310 giorni e 60 notti.
Thea von Harbou, scrittrice e sceneggiatrice, fu la moglie di Fritz Lang e collaborò sempre alla stesura dei film del regista tedesco, fino al 1932.
Nel 1984 venne realizzata una versione del film colorata al computer, con l’aggiunta di una nuova colonna sonora rock, realizzata da Giorgio Moroder: tra i brani di questa, figurava la bellissima “Love kills” di Freddy Mercury dei Queen.
Nel 2001, ispirandosi alla celebre pellicola di Lang, il regista giapponese Osamu Tezuka realizzò lo splendido lungometraggio a cartoni animati intitolato, appunto, “Metropolis”.13/04/2007, Davide Longoni