IL TRADIMENTO DEL TEMPLARE

E’ uscito il nuovo romanzo di Franco Cuomo, “Il tradimento del Templare”, edito da Baldini Castoldi Dalai (347 pagine, 17 euro): il volume è stato dato alle stampe a poco più di un anno dalla scomparsa del suo autore, che, lo ricordiamo per dovere di cronaca, tra le altre cose è stato a lungo giurato del “Trofeo RiLL” per il miglior racconto fantastico.
Si tratta di una nuova avvincente avventura dedicata ai Templari, come si intuisce dal titolo, che in qualche modo “chiude” il cerchio dell’intera opera di Franco Cuomo, spesso e volentieri incentrata sui grandi misteri della storia, e del Medio Evo in particolare (ricordiamo per dovere di cronaca i romanzi “Gunther d’Amalfi, cavaliere templare” e “Il codice Macbeth”, entrambi finalisti al premio Strega, negli anni Novanta).
Come si legge anche nel sito dedicato a Franco Cuomo, “Il tradimento del Templare” è ambientato tra Francia e Italia, all’inizio del XIV secolo, poco dopo la dissoluzione dell’Ordine cavalleresco.
La storia comincia in un giorno di marzo del 1314 mentre a Parigi bruciano gli ultimi Templari.
Vediamone alcuni stralci, giusto per capire di cosa si tratta.
"Così, sopraffatti da una incomprensione che escludeva ogni pietà, andarono al rogo gli ultimi templari sull’isola della Senna, nello slargo antistante la cattedrale di Notre-Dame, in un rosso tramonto di marzo. Con il sole alle spalle, guardando l’Oriente".
"Mancavano tre giorni all’equinozio di primavera. La Senna scorreva leggera. Venivano dai giardini reali, poco distanti, effluvi dolci di mandorlo e pesco, che ben presto il fumo acre della legna secca – e della carne bruciata – disperse nei lamenti".
"Con le residue forze che gli restavano, infatti, mentre il fuoco ne divorava lentamente gli arti inferiori, salendo  piano dalle caviglie all’inguine, Jacques de Molay ebbe modo di gridare con voce arrochita dal fumo i nomi di re Filippo detto il Bello e del pavido papa Clemente che ne aveva assecondato i piani, intimando loro di presentarsi  nel giro di un anno al giudizio di Dio. Moriva da uomo libero, vittima di una libertà sopraffatta dalla voracità di un re sull’orlo della bancarotta, bisognoso di appropriarsi dei tesori del Tempio".
Attingendo da antichi rituali massonici, ancor oggi in uso nelle alte camere kadosh, dove si segue la via iniziatica templare, Franco Cuomo nel suo ultimo romanzo identifica nel cavaliere Squinn de Floyran colui che tradì l’Ordine, fornendo agli inquisitori di Filippo il Bello le informazioni che portarono poi alla rovina del Tempio.
La storia che si dipana nel romanzo però ci permette di capire meglio le motivazioni di Squinn, che in qualche maniera si riscatta, anche se poi negli antichi testi lo troviamo paragonato addirittura a Giuda.
L’inchiesta effettuata da Cuomo nel suo libro, a metà strada tra realtà storica e fantasia, mette in luce un fitto intrico di rapporti e di vicende bancarie, che evidenzia il degrado in cui ormai versa l’Ordine del Tempio al ritorno dalle crociate in Terrasanta, la disillusione dei suoi cavalieri, coinvolti addirittura in operazioni finanziarie nelle quali si rasentava l’usura, e soprattutto un insieme di intrighi volti a recuperare ciò ch’era andato perduto del tesoro templare. E soprattutto si fa riferimento a una preziosa reliquia che avrebbe assicurato al detentore un potere di ricatto enorme sul papato e le monarchie di diritto divino.
Da questo insieme di elementi scaturiscono le ragioni profonde del (presunto) tradimento di Squinn, che a un’analisi storica approfondita assume invece più la sensazione (o l’intenzione) di un estremo tentativo per ridare dignità al Tempio, abbattendone simbolicamente le colonne per poterlo poi ricostruire alla luce di una diversa idealità.
Il protagonista, che conosce il segreto occulto della reliquia perduta, è ricercato a Parigi da tutti coloro che ne intuiscono il potere. Vogliono a ogni costo interrogarlo gli agenti del re di Francia, ma anche i mendicanti assassini della Corte dei Miracoli – dove Squinn è perdutamente amato dalla zingara Corinna – ma soprattutto i neri cavalieri kadosh, i “santi” della cavalleria esoterica, dei quali aveva un tempo fatto parte.
Il romanzo fornisce anche una spiegazione razionale della stessa maledizione scagliata dal Gran Maestro al rogo contro re Filippo e il pavido papa Clemente, suo indegno complice, incredibilmente avveratasi poi nel termine prescritto dell’anno.
Ne deriva così una avvincente spy-story medievale, nella quale il cammino di Squinn s’incrocia con protagonisti eccezionali dell’epoca, come Dante Alighieri (legato ai templari in quanto leader della setta dei Fedeli d’Amore) e personaggi del mondo islamico, oltre a fuggiaschi ed esuli d’ogni specie, appartenenti alle più disparate corporazioni di mestiere. Con il coinvolgimento dei Banchieri lombardi e di altri grandi speculatori della finanza dell’epoca, ambiguamente legati a Filippo nella ricerca di ciò che resta del tesoro templare.
Un cruento regolamento di conti ristabilirà l’equilibrio nel Tempio, restituendo il potere al legittimo successore di Jacques de Molay, contro il quale si preparava un attentato.
E’ un libro dal quale gronda sangue. Ma anche un libro che ci aiuta a intuire con sconvolgente realismo il segreto di tante verità perdute.
Parliamo ora di Franco Cuomo, che ha avuto una carriera lunghissima che ha toccato molti settori. Dagli esordi teatrali con Carmelo Bene, al romanzo uscito nel marzo 2007 “Anime Perdute – Notturno veneziano con messa nera e fantasmi d’amore” (sempre Baldini Castoldi Dalai); alla saga di “Gunther d’Amalfi, cavaliere templare” con cui fu finalista due volte al Premio Strega; all’ultima opera pubblicata postuma e intitolata “Il Tradimento del Templare”; al saggio “I Dieci”, in cui per la prima volta si fa luce sugli scienziati italiani che elaborarono il Manifesto della razza del 1938 che diede il via nel nostro paese alle persecuzioni degli ebrei: Franco Cuomo, giornalista e scrittore, nato a Napoli il 22 aprile 1938 e scomparso a Roma lo scorso anno, è stato autore di numerosi saggi, romanzi e opere teatrali.
Tra gli altri romanzi da segnalare dell’autore, ricordiamo: “Carlo Magno”, in 5 volumi (Newton Compton 1998-2000); “Il signore degli Specchi” (Newton Compton 1991); “Scroll” (Solfanelli 1990); “I Semidei” (Rusconi 1995);“I sotterranei del cielo” (Baldini Castaldi Dalai 2001);“Il Tatuaggio”(Baldini Castaldi Dalai 2002).
Tra i saggi di Cuomo, molti dei quali tradotti in spagnolo e polacco, grande successo hanno riscosso: “L’elogio del Libertino”(pubblicato da Savelli nel 1982 e poi dalla Newton Compton nel 1995), “Gli ordini cavallereschi nel mito e nella storia”(Newton Compton 1992), “Le Grandi Profezie” (Newton Compton 1997),“Storia ed epopea della Cavalleria” (Newton Compton (1995), “Santa Rita degli Impossibili” (Piemme 1997) e “I Dieci” , uscito nel 2005 con Baldini Castoldi Dalai.
E ancora, ha pubblicato saggi su altri svariati argomenti,ha collaborato con la Raicome curatore (o consulente) di programmi radiofonici e televisivi di argomento culturale, è stato redattore di quotidiani e periodici con mansioni di inviato speciale, critico e caporedattore dei servizi culturali, è stato spesso ospite anche di popolari trasmissioni tv come Stargate, Voyager, Top Secret, Specialestoria Tg1.
Sempre in questi giorni, parte ilconcorso per illustrazioniDai un volto a Squinn”, per il miglior ritratto di Squinn de Floyran, il Templare traditore, protagonista del romanzo.
Per partecipare bisogna inviare i disegni in formato elettronico a: fran.cuomo@gmail.com.  Si ricorda che la dimensione dell’immagine non dovrà superare i 3 MegaByte di memoria, possibilmente in formato JPeg in qualità Alta.
Nel caso si voglia inviare il tutto tramite le poste italiane, si prega di spedire il plico all’indirizzo: Cuomo,Vicolo Santa Margherita 4,00153 Roma.
Tutti i disegni che perverranno verranno presentati al pubblico di internet. Il più votato diventerà ufficialmente il ritratto del cavaliere. Ogni partecipante potrà inviare più di un disegno. L’autore vincitore deterrà i diritti sull’immagine realizzata.
Il 26 gennaio 2009 è il termine ultimo per ricevere tutti i disegni.
Per saperne di più sul concorso e su “Il tradimento del Templare” vi consigliamo di visitare il sito dedicato a Franco Cuomo, dal quale abbiamo attinto tutte le informazioni.
E, naturalmente, non possiamo che augurarvi buona lettura!
18/10/2008, Davide Longoni