
Secondo quanto riferito dalla stampa britannica, la Nasa ha preso contatti con Steven Pearce, chimico e direttore dell’azienda profumiera britannica Omega Ingredients, per chiedergli di creare una specie di “eau de cologne” che si avvicini il più possibile al cosiddetto “odore dello spazio”. “Abbiamo già prodotto l’odore della bistecca in padella – ha affermato Pearce parlando a una scuola di Manchester nell’ambito di un festival della scienza -. Ma il metallo riscaldato è molto più difficile. Crediamo che venga generato da una vibrazione ad alta energia nelle molecole, e su questo stiamo lavorando ora”. Pearce ha anche detto di sperare di aver pronto l’odore spaziale entro la fine di quest’anno. Il contatto con la Nasa è nato, curiosamente, durante una mostra d’arte: “Avevo lavorato per questo evento artistico a luglio, interamente basato sugli odori. E una delle mie creazioni era la riproduzione dell’odore dell’interno della navicella spaziale russa Mir. La Nasa ha sentito parlare di questa cosa e mi ha contatto chiedendomi se potevo collaborare con loro, ricreando un odore che possa servire ai loro astronauti”. La fragranza, per quanto non proprio inebriante, servirebbe a dare un certo “realismo” all’addestramento delle persone che devono andare nello spazio, quando vengono immerse con indosso le tute in grandi serbatoi d’acqua per simulare la perdita di gravità. Comunque non sembra esserci assoluta unanimità su quello che viene ora definito l’odore dello spazio: infatti secondo la “turista spaziale” Anousheh Ansari, l’imprenditrice iraniano-americana che nel 2006 è andata sulla stazione spaziale internazionale al seguito di una missione Soyuz, l’odore “sembra la puzza di biscotti alle mandorle bruciati”, secondo quanto ha scritto lei stessa sul suo blog.
Restiamo in attesa di ulteriori conferme!
07/01/2009, Davide Longoni